Mi pare che Cuccia, proverbiale governatore di Medio Banca, rappresentasse l’icona eterna del responsabile di questa prestigiosa banca alla quale facevano riferimento le principali aziende del nostro Paese.
Un vecchio, curvo, metodico, assiduo al lavoro che per infiniti anni governò con saggezza e determinazione questo istituto bancario. Arrivò a tarda età, sempre più curvo e taciturno, ma infine dovette cedere anche lui lasciando ad altri questo compito immane. La fatica, la costanza e la determinazione di Cuccia non fu però inutile.
Io non ho nulla della austera ed emblematica figura di Cuccia, ma sento ogni giorno di più il peso e la responsabilità di portare avanti nella nostra città e soprattutto nella nostra chiesa il compito complesso e gravoso di rendere visibile e fattiva la carità predicata da Cristo e lasciandola come eredità inamovibile. Predicare la carità cristiana nei fervorini e nei sermoni religiosi spesso è pressoché inutile e talvolta perfino ipocrita, tradurre il messaggio cristiano della solidarietà in operatività, in strutture, in servizi è terribilmente impegnativo.
Comunque è bene che tutti ci ricordiamo almeno due passaggi del discorso di Cristo a questo riguardo: “Non chi dice Signore, Signore entrerà nel Regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre” e noi sappiamo fin troppo bene quale esso è. Il secondo: Gesù nella parabola approva il figlio che dice di no d’andare a lavorare nella vigna, ma poi pentitosi ci andò.
Oggi calate delle nubi della mistica l’impegno a “farsi prossimo” è terribilmente difficile e complicato: si parano subito davanti i soldi, le pratiche burocratiche, i permessi, i consigli di amministrazione, la politica, la burocrazia, i vicini di casa, i professionisti, i colleghi, i giornali e soprattutto le norme!
Ne so io qualcosa con Campalto, sono passati sei mesi abbiamo impegnato un sacco di riunioni, di parole e di progetti e non solamente non abbiamo messo giù una pietra, ma neanche ne abbiamo tolta una sola della struttura che dobbiamo abbattere per iniziare la costruzione.
Prima della fine ne dovremo fare di sacrifici!