Da “L’INCONTRO” – 5 novembre 2017
settimanale della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi
La gran parte di questo numero verte sulla celebrazione liturgica dei “santi” e dei “morti” e delle problematiche relative a questo argomento. E’ però particolarmente interessante un articolo del direttore, don Gianni Antoniazzi, sulle conseguenze del referendum sull’autonomia del Veneto.
Nel numero precedente il presidente della Fondazione aveva invitato, tutto sommato, a votare positivamente. In questo numero pare invece pare che faccia marcia indietro e bacchetti decisamente le intenzioni e le velleità di Zaia, essendosi accorto della sua “furbata”: Zaia col referendum puntava ad un successo elettorale suo e della Lega e soprattutto a favorire quel populismo grossolano ed egoista della Lega.
don Armando
SANTI E DEFUNTI
di don Gianni AntoniazziIn questi giorni molti visitano i defunti e portano sulle tombe un segno d’affetto. Il Vangelo ha una parolia decisiva su questo argomento e qui va scritta con energia. Il Signore Gesù ha affrontato la morte perché nessuno si sentisse solo a conclusione della vita. Ha vinto gli “inferi” perché avessimo la certa speranza che, dopo l’ultimo respiro, si apre la realtà delle nozze eterne. La nostra persona non esiste solo per l’esperienza fragile del tempo presente.
Custodiamo nel cuore l’intuizione dell’infinito. Dio l’ha posta nel nostro animo e Lui la porterà a compimento grazie all’amore che nutre per ciascuno di noi. Chi scrive crede fino in fondo in questo annuncio e su questa speranza si è giocato la vita. Ora però, come stanno i nostri defunti? In quello che noi chiamiamo “paradiso” c’è la completa comunione con Dio e con i fratelli.
Ce una piena realizzazione delle attese e dei desideri, vita e pace complete, senza fragilità. Chi poi ha attraversato la soglia della morte resta anche in comunione con noi.
È un dialogo vero, fatto però non di causa ed effetto, come avviene nel linguaggio ordinario, dove noi poniamo una domanda e attendiamo la risposta. È una comunione profonda, come fra due persone che si amano e talvolta stanno in silenzio perché le parole non possono trasmettere la ricchezza delle emozioni e la profondità dei pensieri. Cosi è fra noi e quelli che abbiamo amato.
Un’unione che anche aumenta. quanto più siamo legati a Dio, perché con Lui i nostri defunti vivono senza fine. Con Lui, nella risurrezione, siamo tutti spalancati alla vita eterna.La vita al Don Vecchi
di don Gianni AntoniazziCHE SCIOCCHI
Ne L’incontro di due settimane fa abbiamo dedicato spazio al referendum su l’autonomia del Veneto. Abbiamo proposto il voto per avere una maggiore autonomia, escludendo però a chiare lettere l’indipendenza dallo Stato. In prima pagina c’è stata la foto del presidente Luca Zaia, ma l’articolo non lo incensava. In pagina 6 abbiamo rimproverato la sua Giunta per quelle lentezze e fatiche che lo stesso governatore rimprovera a Roma.
Oggi è giusto fare due considerazioni distinte. La prima. Il referendum ha visto una partecipazione massiccia e una pioggia di “sì”. Forte di questo risultato Zaia ha subito tradito il contenuto della domanda e ha cominciato a parlare di Regione a Statuto speciale. Pensa che i cittadini siano dementi? Si era votato secondo una richiesta minima, ma ha sfruttato il risultato elettorale per incensare la propria ideologia. Non ha usato alcuna umiltà per riconoscere la fragilità del suo lavoro: non avrà più la mia approvazione.
Che sciocco! Meriterebbe una bastonata nel prossimo turno elettorale. Seconda considerazione. È sciocco anche chi, senza leggere bene i contenuti di questo settimanale, ha scambiato la foto in prima pagina come un’approvazione del governatore e ha eliminato L’incontro dalla chiesa di Carpenedo. È un uomo non più giovanissimo che speravo più saggio. Scriviamo e possiamo sbagliare come tutti. Le idee possono essere discusse. Per il passato abbiamo sempre pubblicato anche i testi di chi ci criticava e questo resterà lo stile per il futuro. Che senso ha togliere questo settimanale dalla distribuzione? Siamo ormai così temuti? In internet si trovano sempre i numeri arretrati: basta digitare “L’incontro Mestre”.