Da “IL PUNTO” – 10 dicembre 2017

Da “IL PUNTO” – 10 dicembre 2017
settimanale delle parrocchie di Catene e Villabona

Il settimanale, come tantissimi altri periodici parrocchiali, parla delle iniziative benefiche a favore dei poveri in occasione dell’avvento e di Natale. Lodevoli di certo queste iniziative, però bisognerebbe passare “dall’episodico allo stabile”. Auspicherei che di questo argomento ci si occupasse in tutte le stagioni perché il disagio dei poveri da sempre anticipa e segue le feste di natale.

Segnalo un articolo su “come aiutare i profughi dell’Africa”. Non soltanto l’argomento è importante, ma mi parrebbe giusto che le parrocchie segnalassero sempre le iniziative prese da enti cittadini o comunque sopraparrocchiali, perché i cristiani più avveduti ne possano approfittare in quanto raramente le parrocchie medie riescono ad organizzare iniziative così specifiche.

don Armando

OFFERTE AI POVERI

Questa domenica consegna sporte

Questa domenica saranno consegnate le sporte destinate a raccogliere i generi alimentari e di prima necessità destinati ai poveri, sporte che riconsegneremo domenica 17 durante l’offertorio delle S. Messe. Occorre sottolineare che in questo senso la nostra comunità è sempre stata molto generosa: la speranza è che, pur in tempi di difficoltà generale, lo sia ancora. I beni raccolti saranno distribuiti personalmente alle persone e alle famiglie che versano in situazioni economicamente difficili.

PERCHE’ SI FA LA RACCOLTA DEI POVERI?

Perché ci sono molte famiglie e molte persone che in questo tempo sono in situazione di difficoltà economica e di vera povertà. E’ dovere di tutti cercare di aiutare chi sta vivendo una situazione disagiata.

COSA SERVE?

Riso, pasta, zucchero, olio, passata di pomodoro, tonno e carne in scatola, legumi in scatola, latte a lunga conservazione, caffè, biscotti, marmellata…Detersivi per la pulizia degli ambienti e detergenti per l’igiene personale.

Aiutiamoli a casa loro? Quando i migranti erano il nostro prossimo”

“Aiutiamoli a casa loro? Quando i migranti erano il nostro prossimo” è il titolo dell’incontro – tutto proteso tra la memoria storica di quanto avvenuto nei decenni appena trascorsi ed una delle domande o questioni che più frequentemente emergono, con tonalità anche molto differenti, nell’attualità della cronaca

odierna – promosso dalla Fondazione del Duomo di Mestre e dal Dipartimento di Studi linguistici e culturali comparati dell’Università Ca’ Foscari di Venezia; l’appuntamento è fissato per martedì 12 dicembre, alle ore 18.00, presso l’Istituto di Cultura Laurentianum in Piazza Ferretto a Mestre.

Da “CAMMINIAMO ASSIEME” – 10 dicembre 2017

Da “CAMMINIAMO ASSIEME” – 10 dicembre 2017
settimanale delle parrocchie di San Pietro e Sant’Andrea di Favaro

Interessante la preoccupazione che don Andrea, parroco di queste comunità, manifesta nell’articolo di fondo, cioè che il Natale sia svuotato del vero contenuto cristiano per ridursi ad un contenitore che non ha nulla a che fare col messaggio evangelico. Da questa premessa nasce il suo invito alla confessione e alla carità.

don Armando

Che Natale sarà?

Seconda domenica di Avvento …
Come sarà il Natale ormai prossimo?
La domanda si pone come ogni anno. Mi è venuta in mente questa domanda pensando ad alcune parole del profeta Geremia: ” Perché il mio popolo ha commesso due iniquità: essi hanno abbandonato me, sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne screpolate, che non tengono l’acqua.” (Ger 2, 13)… E un salmo afferma: scambiarono la loro gloria con la figura di un toro che mangia fieno. (Sai 105, 20). Il Natale rischia di essere un seguire gli idoli. E’ così da molti anni. Anche quando io ero bambino si parlava del pericolo del consumismo. Tuttavia allora la dimensione popolare della fede ancora teneva abbastanza. Oggi la situazione è molto più rischiosa. La crisi economica ci impedisce gli eccessi del passato, almeno in parte. Ma la secolarizzazione che avanza ci priva di profondità spirituale e ci lascia senza nulla. O meglio, ci lascia solo con le lucette … E quel che è peggio, senza che ce ne accorgiamo. Questo che vale per il Natale in particolare, vale in genere anche per la fede e la vita in generale. Me ne dispiace molto e, come prete e parroco, mi sento invitato a compiere il mio dovere cercando di aiutare le persone a credere, e ad offrire occasioni, opportunità di crescita e arricchimento spirituale.

Cercando di richiamare tutti in ogni momento possibile a prestare attenzione a questa situazione pericolosa. Tuttavia credo che sia compito di ognuno “difendere” e prendersi cura della propria vita, della propria spiritualità e della propria fede e che ognuno sia il primo responsabile di sé. E che sia compito dei genitori difendere la vita e la fede dei propri figli. Che Natale sarà questo? Dipende. Se avremo saputo nutrirci di cibo solido che fortifica e fa vivere in modo forte e pieno, bene. Se ci accontenteremo delle “patatine” beh allora … E mi dispiace che queste parole verranno lette da tutti quelli che in fondo non ne hanno bisogno.

Perciò invito tutti a farle presente ad amici, colleghi, compagni … secondo quello che ci pare opportuno. Nelle prossime settimane ci sarà la possibilità di celebrare la Confessione, potremo, spero, dedicare un po’ di più tempo alle preghiera, ai fratelli più poveri, agli affetti più cari (senza coprirci e coprire di cose).

Don Andrea

Da “INSIEME” – 10 dicembre 2017

Da “INSIEME” – 10 dicembre 2017
settimanale delle parrocchie di San Martino e San Benedetto di Campalto

Di questo foglio segnalo la bella testimonianza di una persona che ha partecipato ad un pellegrinaggio in Terra Santa. Penso che ogni parrocchia, o almeno ogni unità pastorale, dovrebbe ogni decina d’anni, partecipare ad un pellegrinaggio nella Terra di Gesù. Questa partecipazione di almeno alcuni parrocchiani diventerebbe una testimonianza positiva per tutta la comunità.

don Armando

PELLEGRINANDO Ogni pellegrinaggio è una vita in miniatura: un percorso che ci mette in contatto con chi è vissuto prima di noi, con chi vive la nostra stessa esistenza e con chi percorrerà la nostra ombra. Con altri 31 pellegrini sono arrivato in Terra Santa, quasi un dovere per un cristiano visitare quei luoghi, dove si svela il “quinto Evangelo”: qui si tocca con le mani, si vede con gli occhi e si ama con il cuore, i luoghi dove Lui si è fatto carne per tutti gli uomini.

La prima tappa è stata NAZARETH, la grotta dell’Annunciazione: non è stata emozione, ma un groviglio di emozioni, un nodo che si è sciolto lentamente, dolcemente nel silenzio della grande basilica dove lo Spirito era veramente presente.

Come era presente Maria, la giovinetta che ha udito quel “rallegrati Maria” pronunciato dall’Angelo e il suo “sì” incondizionato che ha cambiato la storia degli uomini. La presenza di Maria mi ha accompagnato anche nei giorni seguenti, nella chiesa che ricorda il suo incontro con Elisabetta, incontro che le ha dato la consapevolezza della grandezza di Dio e di quello che stava concretizzandosi dentro di lei. Come era presente Maria nella grotta di Betlemme, con accanto Giuseppe, giovane semplice uomo che ha posto tutta la sua fiducia sulla parola di Dio, facendosi umile strumento nelle Sue mani. Era come se Maria si fosse fatta incontro per guidarmi alla scoperta di quei luoghi. Così è stato sulla riva del lago di Tiberiade: anche qui altri “sì”, altro abbandonarsi alla Sua chiamata, totale e completa fiducia, senza timori, senza incertezze, accettando l’inizio di una nuova vita senza rimpianti per quella che si lasciava. Gesù ha chiamato uomini semplici, senza grandi numeri, ha chiesto fiducia in Lui.

Sempre accompagnato dallo spirito di Maria sono arrivato alla basilica del Santo Sepolcro, nella città vecchia di Gerusalemme luogo che ricorda Gesù violato, umiliato, emarginato, che per salvarci è voluto scendere nel punto più basso e lì ci attende tutti.

Ho messo le mie mani sulla pietra del sepolcro, una tomba vuota, ma colma del Suo spirito, tomba vuota che però fa pensare al mistero della resurrezione. Ma io quanto ci credo, cosa rappresenta per me? Pensavo a questo nei trenta secondi passati inginocchiato con le mani che toccavano quella pietra, mentre dentro di me sentivo che anch’io sono risorto con Cristo e quindi la mia vita qui è una vita da risorto.

Uscendo da quella chiesa ho avuto la conferma che Dio mi ha messo in un angolo della terra per essere suo testimone e mi invita a lasciare tra i sassi fuori delle mura di Gerusalemme il mio cuore di pietra per tornare con un cuore di carne. Il presente si preparava ad essere un ricordo, ma io avevo ricevuto un seme di speranza destinato a rendere fertile il futuro.

Tornavo a confondermi nel mondo, ma con quel seme destinato a germogliare, come faranno anche gli altri 31 pellegrini, uno lontano dall’altro. Ricorderò i loro sguardi, il suono delle loro voci, resteranno in me come la promessa di una società migliore, attenta all’essenziale, mite e tollerante.

C.

ADOZIONI A DISTANZA … COSÌ LONTANI. COSÌ VICINI

Ormai sono trascorsi 12 anni da quando come comunità parrocchiale abbiamo iniziato la meravigliosa avventura dell’adozione a distanza di otto bambini. Come potete immaginare sono cresciuti, ed alcuni di loro, ormai grandi, sono usciti dal progetto e grazie all’istruzione ricevuta, con il nostro sostegno, hanno trovato un lavoro e possono così aiutare le loro famiglie. Chi ha lasciato il progetto ha lasciato il posto a nuovi arrivi. La storia continua … e anche il nostro aiuto e sostegno.

Vi aspettiamo numerosi domenica prossima 17 dopo tutte le celebrazioni eucaristiche compresa la messa di sabato 16 dicembre.

Un grande grazie a tutti.

Da “LA MIA PARROCCHIA” – 26 novembre – 3 dicembre 2017

Da “LA MIA PARROCCHIA” – 26 novembre – 3 dicembre 2017
settimanale della parrocchia della Beata Vergine Addolorata di via Bissuola

Segnalo il concerto che questa parrocchia ha organizzato a scopo benefico a favore di alcune famiglie del paesino di Arquata del Tronto colpito dal terremoto e col quale questa parrocchia si è gemellata fin dal maggio scorso.

Encomiabile pure la notizia del mercatino per aiutare i bambini di Betlemme.

Bella l’iniziativa culturale e ottimo lo scopo. Debbo registrare che non solo a Natale sono molte le parrocchie di Mestre che organizzano concerti e dibattiti di ordine sociale e culturale.

Degna di nota pure la notizia del campo invernale e soprattutto quella pastorale della comunione agli ammalati che vedrà il parroco impegnato per un’intera settimana.

don Armando

Concerto di solidarietà
NOTE DI SPERANZA DOPO LE MACERIE
10 DICEMBRE 2017 ore 16,30
Chiesa Parrocchiale B.V, Addolorata, Mestre
con la partecipazione

Coro “HARMO’NIA”
diretto dai Maestri Nicola Ardolino e Maria Chiara Ardolino

TESTIMONIANZE DA ARQUATA
Per conoscere meglio e condividere… INGRESSO LIBERO

LE OFFERTE RACCOLTE
serviranno a sostenere economicamente le tre famiglie terremotate di Arquata del Tronto (AP) “adottate” dalla Comunità parrocchiale
info: tel 0415343812 www.parrocohiabva.it – twitter. https://twitter.com/parrocchiabva

Caro Babbo Natale,
sappiamo che in questi giorni sei indaffarato a preparare i regali. Certamente nel tuo viaggio sopra il mondo vedrai tanti luoghi sereni ma ti capiterà di dover passare anche sopra paesi dove c’è sofferenza. Uno di questi luoghi è Arquata del Tronto, quel paesino delle Marche distrutto dal terremoto e nel quale vivono le famiglie con le quali la nostra Comunità parrocchiale si è gemellata da maggio scorso.

Questa lettera, caro Babbo Natale, non è scritta da bambini ma da adulti: in questi mesi la generosità della nostra Parrocchia e di tante persone è stata bellissima, al di là dì ogni aspettativa, e ciò ha permesso di vedere, di vivere un miracolo grande!

Per Natale, volendo fare un “regalo solidale” alle tre famiglie, abbiamo organizzato per domenica 10 dicembre alle ore 16 30 un Concerto di Solidarietà: ascolteremo le voci del coro HARMO’NIA e, in diretta, le voci dei nostri amici di Arquata. Sarà un’occasione unica perché, vivere assieme questa esperienza, ci permetterà di ascoltare il nostro cuore, di riflettere sul significato autentico del Natale e ci permetterà di raccogliere offerte per questo regalo di Natale che noi potremo rendere speciale. A te, Babbo Natale, chiediamo un dono: invita tante persone, fa comprendere che non sarà tempo perso ma un tempo donato, aiuta a vincere la pigrizia che ci rinchiude nelle nostre case: potremo così far sentire l’affetto a chi una casa non ce l’ha più. E noi vivremo un Natale diverso, vero…

COMUNIONE AI MALATI O ANZIANI

Se per il Natale qualche persona desidera ricevere il dono del perdono e la Comunione eucaristica,avvisi in questi giorni il parroco che passerà la prossima settimana (dal 3 al 10 dicembre)

VACANZE SULLA NEVE

In concomitanza con il campo invernale dei giovani, avendo molte stanze a disposizione nella casa, c’è la possibilità di vivere 3 giorni in montagna a San Benedetto-Rodengo (BZ) vicino Bressanone. E’ l’occasione per stare un po’ insieme, pregare, respirare aria buona, vivere qualche giorno di riposo.

La quota totale è di Euro 140 e comprende viaggio, alloggio e vitto Per ulteriori informazioni rivolgersi in ufficio tel 04 7 5343812

CAMPO INVERNALE

Dal 27 al 30 dicembre Casa per ferie Plonerhof-Emnia a Rodengo-San Benedetto, Sud Tirolo, mt 1.100 QUOTA VIAGGIO + ALLOGGIO + PASTI Euro 140,00!!!!!!!

MERCATINO Di NATALE

Anche quest’anno sabato 9 (dopo la messa delle 18,30), domenica 10, sabato 16 e domenica 17 dicembre ci sarà il mercatino di Natale. Il ricavato sarà devoluto all’Ospedale pediatrico di Betlemme che vive unicamente delle offerte delle persone ed accoglie bimbi dì ogni nazionalità, lingua e religione. Anche da loro si sente la crisi economica e le offerte sono un po’ diminuite mentre i bisogni dei bambini sono aumentati . Per questo chiediamo di aiutarci a dare a quei bimbi le cure di cui hanno estremo bisogno. Grazie anche a nome loro.

Aiuto Bambini Betlemme
Noi ci siamo

Da “IL DIALOGO” – 10 dicembre 2017

Da “IL DIALOGO” – 10 dicembre 2017
settimanale della parrocchia di San Michele Arcangelo di Quarto d’Altino

Don Giampiero, con un lungo articolo in prima pagina, mette a punto il discorso sulla frase del Padrenostro “non ci indurre in tentazione”, affermando che è tempo di fare una traduzione più chiara da cui emerga che si chiede aiuto al Signore perché “non cadiamo in tentazione” e non si imputano a Dio le nostre tentazioni. Il parroco fa un discorso documentato ed avallato perfino dal Sommo Pontefice.

Nella seconda colonna si informa su un concerto ed un “pomeriggio filmoso” nel quale con due euro si può vedere un film e far merenda. Sarà opportuno documentarsi di più su questa singolare attività pastorale!

don Armando

PAPA FRANCESCO “CORREGGE” IL PADRE NOSTRO

Recitando il “Padre nostro” gli italiani oggi dicono: «Non ci indurre in tentazione». Questa, però, osserva papa Francesco, non è una buona traduzione. Lo afferma nella settima puntata del programma “Padre nostro”, condotto da don Marco Pozza, andato in onda su TV2000 il 6 dicembre. Continua il Papa: «Anche i francesi hanno cambiato il testo con una traduzione che dice “non lasciarmi cadere nella tentazione”(decisione Conferenza Episcopale Francese a partire dal 3 dicembre 2017). Sono io a cadere, non è lui che mi butta nella tentazione per poi vedere come sono caduto; un padre non fa questo, un padre aiuta ad alzarsi subito”. Quello che ti induce in tentazione è Satana, quello è l’ufficio di Satana». La traduzione precedente non era sbagliata dal punto di vista esegetico, ma rischiava di essere “mal compresa dai fedeli”. Infatti, l’inducere latino non indica “costringere”, ma “guidare verso”, “guidare in”, “introdurre dentro” e non ha quella connotazione di obbligatorietà e di costrizione che invece ha assunto nel parlare italiano il verbo “indurre”, proiettandolo all’interno dell’attuale formulazione del Padre nostro e dando a Dio una responsabilità – nel “costringerci” alla tentazione – che non è teologicamente fondata. In Italia da quasi dieci anni coesistono due versioni ufficiali del Padre Nostro. In quella della Bibbia della Cei (rivista e tradotta nel 2008), il passo “et ne nos inducas in tentationem” è tradotto con “e non abbandonarci alla tentazione”. Questa traduzione ha una doppia valenza: “non lasciare che noi entriamo dentro la tentazione” ma anche “non lasciarci soli quando siamo dentro la tentazione”.

L’edizione del Messale Romano in lingua italiana attualmente in uso (ed. 1983 – quello che si segue durante le ss. messe), non ha ancora recepito questo cambiamento. Ora è il Papa stesso a sostenere pubblicamente la necessità di procedere a un cambiamento.

In alcune parrocchie già si procede a recitare il Padre Nostro con la nuova traduzione. Dopo questo intervento papale, non penso che ci vorrà molto a che la nostra conferenza episcopale emanerà la nuova disposizione… eventualmente ci faremo anche noi un pensierino.

Don Gianpiero

Tre cori per Natale
Concerto Natalizio
Sabato 16– ore 20.45 in chiesa Si esibiranno:
il coro InCanto di Borso del Grappa, il nostro coro dei bambini e ragazzi
SMIDIQU la corale S. Michele Arcangelo
Al termine momento conviviale con buffet in patronato. Entrata libera

Il gruppo “Patro…nato x”

presenta:
POMERIGGIO FILMOSO..
Con merenda!

Domenica 10 dicembre – ore 15:30 Ingresso: singolo 2 euro – famiglia (min 3 persone): 5 euro

Da “UNA COMUNITA’ SULLA VIA DI SAN PAOLO” – 3 dicembre 2017

Da “UNA COMUNITA’ SULLA VIA DI SAN PAOLO” – 3 dicembre 2017
settimanale della parrocchia di San Paolo di via Stuparich

In questa parrocchia sono numerosi gli incontri settimanali non solamente di matrice religiosa, ma pure quelli di carattere culturale.

Segnalo “Il mercatino di Natale”, il regalo per i bambini di Casa Aurora e soprattutto la riflessione dei giovani che hanno partecipato alla Colletta Alimentare. Oggi pare che i giovani abbiano bisogno di fare esperienze da cristiani piuttosto che ascoltare lezioni su argomenti religiosi.

don Armando

Mercatino di Natale

Domenica 3 dicembre
la mattina dopo le Messe
… grande apertura … Vi aspettiamo numerosi

Ogni cosa è stata “pensata e realizzata” perché possa, a chi viene, donata, testimoniare il desiderio, il gusto di un “progetto”, di una “realizzazione” fatta con amore per aiutare, con un piccolo gesto, chi ha bisogno, a volte, anche dell’essenziale.

il Gruppo del Laboratorio

REGALIAMO UN BUON NATALE!

Anche quest’anno la nostra Parrocchia vuole regalare un sorriso ai bambini meno fortunati dei nostri che si trovano a Casa Aurora, una casa di accoglienza x mamme e bambini in difficoltà. L’iniziativa, come l’anno scorso, prevede la raccolta di giochi completi ed in ottimo stato (no pelouche!!) confezionati con carta da regalo e con cartellino con indicazione se x bambino o bambina ed età suggerita, ! regali potranno essere consegnati ai catechisti oppure direttamente in chiesa. La raccolta terminerà domenica 17 dicembre per permettere così a Babbo ‘ Natale di portare i regali in tempo! Mi raccomando usiamo il cuore e “regaliamo un” Buon Natale a questi nostri fratellini, basta poco! Grazie a tutti!

Mauro

Colletta alimentare

Dona la spesa a chi è povero.

ALCUNE RIFLESSIONI E TANTISSIME FOTO PER LA COLLETTA ALIMENTARE

Anche quest’anno la nostra comunità ha partecipato numerosissima alla colletta alimentare alla Pam. Indipendentemente dal risultato, di tutto rispetto, ben kg. 1409 di generi alimentari raccolti, abbiamo vissuto delle bellissime esperienze che per raccontarle tutte, non basterebbero molti fogli di carta!! Ragazzine e maschietti che al termine della scala mobile fermavano le persone per consegnare loro i sacchetti della spesa, tutto fatto con gioia e senza essere mai stanchi. Persone di tutte le età che con grande solerzia inscatolavano gli alimenti, chiudevano e pesavano gli scatoloni sempre in un ambiente gioioso e di grande amicizia. La cosa che ci ha un po’ tutti colpito quest’anno è stato vedere che hanno dato qualcosa anche coloro che non erano italiani!!! Ognuno secondo le proprie possibilità. E poi… è una bellissima occasione per stare assieme, far nascere nuove amicizie, come è già successo… Che dire ancora? Grazie a tutti della vostra partecipazione!!!

Siamo una bella e solerte comunità sempre disponibile nel bisogno, specialmente verso i più poveri, come ci ha indicato il nostro caro Papa Francesco.

Ornella (San Vincenzo)

Che bello aiutare i bambini poveri! Ci si sente sempre meglio quando si fanno dei favori alle persone! Questa giornata è stata bellissima. Mi piacerebbe fare questo lavoretto ogni giorno.
Si indossa una pettorina gialla con la scritta “volontario colletta alimentare” poi si decide chi parla e si chiede alle persone: “Buongiorno. Oggi è la giornata della colletta alimentare: si fa la spesa e una piccola parte si dona ai poveri”. Alcune persone ci ignorano e altre dicono che non fanno la spesa, ma non bisogna mai scoraggiarsi e continuare a chiedere. Dopo un po’ si fa il cambio. Alcuni rendono i sacchetti con il cibo che le persone donano ai bambini poveri. Altri prendono il cibo e lo mettono nei vari scatolini. Pasta, sugo di pomodoro, omogeneizzati e tante altre cose. Alla fine si dice: “Grazie” oppure: “Grazie per aver contribuito”, e ancora: “Fa un grande favore ai bambini poveri”. Non lo trovate emozionante?

Emma (1°comunione)

Partecipare alla colletta alimentare è stata un’esperienza bellissima perché ho potuto chiacchierare e conoscere bene le persone e poi tutto questo divertimento è servito a dare un po’ di cibo a chi ne ha bisogno.
Ringrazio la comunità parrocchiale e le persone che hanno partecipato e ci hanno dato una mano. Questa esperienza è assolutamente da provare e da ripetere.

GianMaria (1 media)

Da “GIA’ E NON ANCORA” – 3 dicembre 2017

Da “GIA’ E NON ANCORA” – 3 dicembre 2017
settimanale della parrocchia del Corpus Domini

Come abbiamo già informato, questa parrocchia, che è stata aggregata a quella di San Giuseppe del viale san Marco, nel suo periodico riporta la stessa facciata di quello della parrocchia di San Giuseppe di viale san Marco, mentre dedica il retro a notiziole strettamente locali.

Indichiamo tre di queste notizie.

don Armando

Ospiti in parrocchia

Domenica 3 dicembre i ragazzi di prima e seconda media della parrocchia di san Giuseppe dalle 11 circa alle 13 si intrattengono dapprima in Auditorium e poi in chiesa per il ritiro spirituale di Avvento, accompagnati dai catechisti con Daniele e don Gilberto.

Diventare lettori

E’ sempre viva l’esigenza di ampliare e consolidare una buona pratica del servizio liturgico per la proclamazione delle letture bibliche. A tal fine il prossimo corso formativo «Diventare lettori» diventa una proposta condivisa nella collaborazione pastorale. Il corso inizia martedì 9 gennaio per cinque incontri settimanali dalle 18.30 alle 20 nella sala San Giovanni Paolo II in patronato di San Giuseppe. Ogni incontro comprende una parte di introduzione teologico-liturgica a cura di don Natalino e una parte di dizione a cura di Sabina Tutone.

Cinema in patronato

Per i più piccoli della comunità e per i loro genitori ricordiamo l’appuntamento di domenica 3 dicembre alle ore 15.00 in Auditorium.

Da “PROPOSTA” – 26 novembre 2017

Da “PROPOSTA – 26 novembre 2017
settimanale della parrocchia di San Giorgio di Chirignago

Degni di attenzione particolare penso vi siano tre articoli.

Il primo riguarda l’ospitalità, o comunque l’aiuto ai profughi. Don Roberto, il parroco, ci sente poco e male da questo orecchio e pare che, tutto sommato, sia poco d’accordo col Vangelo, col Papa e invece molto di più con Salvini, la Meloni e Forza Italia. Che il problema sia difficile per tutti, ed in particolare per l’Italia, è verissimo, ma più vero ancora che nazioni e singoli individui, specie noi cristiani, dobbiamo farcene carico, a livello civile, umano, sociale e religioso.

Questo discorso riguarda soprattutto gli Stati, ma pure gli individui. Ad esempio, votando Salvini, Meloni o Berlusconi, di certo non si dimostra di farsene carico alcuno, anzi. Sulle modalità la discussione deve rimanere aperta, ma non per l’eternità.

Il secondo articolo verte sulla risposta positiva dei ragazzi di continuare il cammino di formazione religiosa, cosa semplicemente meravigliosa ed esemplare. Magari tutte le parrocchie potessero fare un bilancio così positivo o andassero a scuola a Chirignago per conseguire risultati così positivi.

Penso che sia opportuno leggere anche l’articolo sui 30 anni dell’Azione Cattolica. Nella stragrande parte delle parrocchie il funerale dell’Azione Cattolica s’è già fatto da molti anni, mentre a Chirignago pare che essa sia un’adolescente bella e promettente.

don Armando

A PROPOSITO DEL VANGELO DI QUESTA DOMENICA DOVE DICE: “ERO STRANIERO E MI AVETE OSPITATO”
Scrivevo nella mia omelia per questa domenica: Faccio solo un’aggiunta dettata dagli anni particolari che stiamo vivendo ed anche dai fatti accaduti in questi giorni (mi riferisco ai profughi ospitati nei patronati di Mira e di Oriamo per ordine del Patriarca). Il problema dell’accoglienza a chi viene da lontano: tra le opere buone di cui il giudice ha ringraziato gli eletti c’è anche “ero forestiero e mi avete ospitato”. Che dire? Ogni epoca è stata interpellata in maniera diversa da questo dovere. Nel medioevo le abbazie benedettine accoglievano regolarmente chi bussava alla porta del monastero, offriva un letto ed un pasto caldo. Oggi, per essere ospitati dai monaci occorre scrivere o telefonare prima e prenotarsi, ed è giusto così. Lo capiscono tutti.

Ugualmente occorre ragionare sulla questione “ospitalità”, perché è una questione complessa.

Io che sono sempre d’accordo con Papa Francesco su questo punto la vedo un po’ diversamente da lui. Perché ospitare non è come fare un’offerta: la pensi, la decidi la fai e te ne dimentichi.

Ospitare significa assumersi un onere che si prolunga nel tempo, che modifica la tua libertà, che comporta responsabilità di vario genere … E se tu hai tutto il tempo e tutte le energie necessarie puoi anche tentare di imbarcarti in questa impresa, ma se non è così… non so quanto saggio sia “cominciare a costruire una torre senza aver le pietre necessarie per terminarla”, per dirla con il Vangelo.

Ospitare significa accettare persone che hanno una cultura e delle abitudini del tutto diverse dalle tue: se per te l’ordine e la pulizia non sono un “optional” ma ti sono indispensabile per avere un minimo di serenità, quando ti dovessi trovare con gente che prende qua e butta la, alla sanfasò, per un giorno, per una settimana ci stai ma dopo? Non c’è il rischio che tu diventi una pentola a pressione e che arrischi di scoppiare? Dico questo e questo scrivo perché non mi piace chi dà tutto per scontato, tutto per semplice e facile, tutto per dovuto. No.

Le cose, a mio parere, non stanno proprio così. A problemi complessi si risponde in maniera complessa e non con affermazioni ideologiche o superficiali. E allora? Allora ciascuno di noi è chiamato in coscienza a dare la sua risposta alla domanda del Signore.

Drt

P.S,
Questa riflessione l’ho scritta lunedì mattina, prima che il Patriarca e la diocesi di Padova prendessero una posizione analoga a quanto sopra.

I RAGAZZI DI TERZA MEDIA
Ho incontrato uno per uno, la scorsa settimana, i ragazzi di terza media che riceveranno la Cresima l’8 dicembre (anzi, consiglio ai colleghi che leggono Proposta on line – che sono parecchi – e che qualche – rara – volta mi chiedono come mai a Chirignago i ragazzi di terza media una volta fatta la Cresima non fuggono immediatamente a gambe levate ma rimangono per tutto l’anno presenti al catechismo e poi in prima superiore più della metà di loro continua a frequentare la CO/GI, consiglio loro, dicevo, di fare altrettanto).

Quella di quest’anno è un’ottima classe, formata da 49 ragazzi (ma a fare la Cresima saranno in 50 perché si aggiungerà anche Emma, la ragazzaa cui Dio vuol più bene tra tutti i ragazzi di Chirignago) e guidata da ottime catechìste. Basta pensare che al pellegrinaggio ad Assisi parteciperanno 45 ragazzi (su 49) e tutte le sei catechista

Il colloquio con loro è stato sereno e molto utile, e solo due su 49 hanno espresso qualche dubbio se continuare o no a frequentare il catechismo dopo l’8 dicembre. Non è detto che alle speranze corrisponda anche la realtà futura, ma il punto di partenza è decisamente positivo.

Ora affidiamo questi ragazzi alla preghiera di tutta la comunità perché possano vivere davvero bene il momento sacro della consacrazione a Dio con il sacramento della Confermazione e continuare con gioia sulla strada del Signore.

21 NOVEMBRE 1987 -18 NOVEMBRE 2017
Da trentanni l’Azione Cattolica è rinata a Chirignago. Il giorno in cui ricominciò ad esserci fu il 21 Novembre del 1987, festa della Madonna della salute. Vi racconto un po’ del perché e un po’ del come. Avevo avuto una bella esperienza di ACR nella parrocchia di San Marco di Mestre.

Avevamo cominciato con il poco: ricordo che il primo campo, con una decina di ragazzi delle elementari lo facemmo a Caprino Veronese assieme al branco dei lupetti ed al cerchio delle coccinelle. In tutti eravamo quasi novanta. Begli anni. Aggiungo che l’ultima cosa che ho fatto nella parrocchia di Mestre fu proprio il campo con l’ACR, in quel di Gosaldo. Tornammo a casa sabato pomeriggio. Alle 18,30 celebrai l’ultima messa, quella dell’addio, e la mattina dopo celebrai altrove.

Arrivato a Chirignago mi accorsi subito della quasi totale assenza dei bambini e dei ragazzi dalla vita della parrocchia. Era lo sport che se li prendeva tutti. E non si poteva offrire loro solo il catechismo e la Messa della domenica. Così avremmo perso la partita prima ancora di cominciare a giocarla.

Fu così (ero solo, con l’aiuto per il fine settimana di don Andrea Volpato che era ancora diacono e sarebbe diventato prete nel giugno dell’anno successivo) che cominciai subito a proporre ad un gruppo di giovani (bellissimo gruppo di giovani, cui partecipavano, tanto per far dei nomi Francesco Bortolato, Edina Tomassini, Alessandro Boscolo, Sara De lazzari, Maria Cristina Righetti ed altri) di far nascere due associazioni sorelle: l’Azione Cattolica Ragazzi e lo scoutismo. Accettarono con gioia e con un entusiasmo che aveva dell’incredibile.

Ad aiutarci vennero due animatori della parrocchia di San Marco, due nomi storici dell’AC di quella parrocchia: Emanuele Bonisoli e Monica Castellet. E cominciammo con ragazzi di quinta elementare e prima media.

Il primo campo fu fatto in Val di Sella, nel trentino, e conservo ancora gelosamente, nel mio studio, la foto di tutti gli animatori di allora.

Animatori e capi scout, l’ho già detto, provenivano dallo stesso “gruppo giovani”, erano cresciuti nella stessa comunità, avevano partecipato agli stessi campeggi: era mìa intenzione che le due associazioni sorelle lavorassero con un stile diverso ma nella fraternità, aiutandosi, integrandosi e formando la spina dorsale della Comunità Giovanile, a cui avrebbero dato forza e da cui sarebbero state sostenute. E’ avvenuto ed è ancora così.

La prova migliore sono i tanti “matrimoni misti” tra giovani dell’una e dell’altra associazione. Di comune accordo si stabilì che l’AC si sarebbe incontrato di sabato pomeriggio, mentre gli scouts avrebbe fatto riunione la domenica mattina. Pian piano, come era giusto e previsto, le due associazioni sono cresciute, fino a diventare, l’AC, la più grossa e più articolata della nostra diocesi. E il gruppo scout una realtà solida a cui guardano (con nascosta invidia e una buona dose di gelosia) gli altri gruppi scout della zona.

Fin dall’inizio abbiamo cercato di mettere basi solide all’Ac: un forte senso di appartenenza alla associazione ed alla comunità parrocchiale, un metodo di lavoro serio e costante, ed una certa severità (che ha fatto solo bene) nell’esigere tante cose, ad esempio la partecipazione ai campi estivi, momento fondamentale di maturazione e dì crescita. In questo sono stati essenziali i tre cappellani che si sono succeduti in questi trent’annì: don Andrea Volpato, don Gianni Antoniazzi, don Andrea Longhìni. Bravissimi, anzi, di più.

E così venne il momento che, inattesa, ci fu la mia nomina ad assistente unitario e degli adulti di tutta la diocesi.

Fu questa la molla che mi fece prendere carta e penna per scrivere una lettera ad un folto gruppo di genitori di Acierrini e di scouts per proporre loro di dar vita ad un gruppo di Adulti di Azione Cattolica. Quel gruppo c’è ancora e i suoi membri sono tutti (o quasi) impegnati in settori diversi della vita pastorale della nostra parrocchia: i miei collaboratori più fidati (senza nulla togliere agli altri).

Dopo trent’anni possiamo dire che la scommessa di allora è stata vìnta al di là di ogni aspettativa. Tutto è possibile a questo mondo, ma credo che per abbattere la nostra AC ce ne vorrà.

Ecco: questa è, ridotta all’osso, la storia di un piccolo miracolo avvenuto in mezzo a noi ad opera di Gesù risorto e vivo e di tanti che, con passione, lo hanno amato, ascoltato e seguito.

Don Roberto Trevisiol

Da “CAMMINO” – 26 novembre 2017

Da “CAMMINO” – 26 novembre 2017
settimanale della parrocchia S.Leopoldo Mandic di Favaro Veneto

Segnalo due notizie di incontri che molto probabilmente sono stati organizzati assieme alla parrocchia di S.Pietro e S.Andrea di Favaro e di Dese.

Mi pare interessante che si comincino a proporre iniziative pastorali che le singole parrocchie non avrebbero la forza di organizzare da sole, mentre mi pare giusto che ogni singola parrocchia si gestisca direttamente l’attività normale.

don Armando

Giovedì 7 dicembre – ore 17.30
“Don Milani, profeta della storia” Incontro all’Auditorium di Favaro

“…è più facile costruire ponti che innalzare muri…”
INCONTRO DEI GIOVANI
della Collaborazione di Favaro-Dese per iniziare insieme l’Avvento.
Sabato 2 dicembre ore 17.30 – 19.30 Patronato S. Pietro

Da “INFORMIAMOCI” – dicembre 2017

Da “INFORMIAMOCI” – dicembre 2017
mensile della parrocchia di Altino

Questo foglietto parrocchiale ha scadenza mensile dato l’esiguo numero di abitanti (133) e l’aggregazione con la parrocchia limitrofa di Quarto d’Altino.

Riporto l’editoriale, il pranzo comunitario per tutti i parrocchiani e la visita agli anziani portata avanti da due laici.

don Armando

CHIAMATI A RIFLETTERE
Da qualche giorno è iniziato l’Avvento, periodo che ci porta al Natale.

Ma che significato diamo al Natale noi che desideriamo essere discepoli di Gesù?

Sì, tutti sappiamo che è il giorno in cui Gesù il Cristo è venuto su questa terra, storicamente circa 2.000 anni fa. Sappiamo anche dai Vangeli che è nato a Betlemme e che non trovando posto, spazio, accoglienza da nessuna parte la sua nascita è avvenuta in una mangiatoia.

Lui il Figlio di Dio, fin dalla sua nascita non viene accolto.

I pastori, gente povera e semplice, avvisati da un Angelo della sua venuta, si recano a dargli il ben venuto ed accoglierlo.

È proprio sul senso dell’accoglienza che vogliamo riflettere in questo periodo di Avvento. Ci siamo interrogati in un incontro delle tre comunità, Altino, Portegrandi e Quarto d’Altino, avvenuto qualche giorno fa sul significato della accoglienza, spaziando, come si dice, a 360 gradi. Abbiamo ascoltato con molta attenzione la testimonianza diretta di una famiglia che ha accolto nella loro casa un bambino in affido provvisorio. Così come con altrettanta attenzione abbiamo ascoltato la testimonianza diretta di due persone della parrocchia del Sacro Cuore di Mestre che stanno, con altri, seguendo l’accoglienza di una famiglia nigeriana: testimonianze vissute da queste persone sulla loro pelle affrontando momenti belli e di gioia ma anche difficoltà e diffidenze. Non è facile accogliere il bambino che non ha famiglia o dalla quale è stato allontanato, non è facile accogliere persone appartenenti a un’altra razza o a un’altra religione, non è facile accogliere il vicino di casa che neanche ti saluta, non è facile accogliere un fratello o una sorella o un figlio con cui da anni non ci si parla, non è facile accogliere il collega di lavoro o il compagno di scuola che si comporta in modo scorretto, non è facile accogliere chi non la pensa come noi. Ci hanno sempre detto di vedere nell’altro il volto di Dio, ma non è facile.

Ciò che ci sta aiutando è pensare che Dio ama tutti, ama noi ma ama anche quella persona con cui abbiamo difficoltà di rapportarci, ascoltare e accogliere.

II Signore ci chiede di accogliere l’altro, non ci chiede di essere responsabili dell’uso che l’altro fa della nostra accoglienza.

BUON AVVENTO

Domenica 17 dicembre ci ritroviamo, dopo la S. Messa delle 11, presso il Centro Civico di Altino per condividere il pranzo sobrio e gratuito offerto dalla parrocchia al fine di conoscerci sempre più e di sviluppare un clima di fratellanza e solidarietà tra di noi. Tutti sono invitati e coloro che hanno difficoltà a muoversi possono contattarci e provvederemo al trasporto. Il pranzo può essere arricchito di bevande, antipasti, frutta e dolci che ognuno liberamente vorrà portare.

VISITA AGLI ANZIANI
Margherita e Teonisto continuano a portare l’Eucarestia a casa di alcuni anziani che lo desiderano o a recitare con loro il S. Rosario o più semplicemente a condividere qualche momento insieme.

Da “COMUNITA’ E SERVIZIO” – 26 novembre 2017

Da “COMUNITA’ E SERVIZIO” – 26 novembre 2017
settimanale della parrocchia di San Giuseppe di viale San Marco

Don Natalino, a proposito della Giornata del Povero, approfondisce ed allarga il discorso della povertà, perché essa non riguarda purtroppo solo l’aspetto sociale ed economico, ma abbraccia pure le sfere della dignità, dei diritti umani, della libertà, della cultura. L’articolo merita di esser letto perché, pur nella sua brevità, mostra un orizzonte cupo e preoccupante.

Il secondo articolo da segnalare è, come sempre, quello di Alessandro Seno nella rubrica “Uno sguardo sulla settimana”. Il giornalista parrocchiale, con penna felice e contemporaneamente amara, dipinge il teatrino, la comica desolante dei partiti che già stanno mettendo in pratica le strategie, non per risolvere i problemi nazionali, ma per screditare gli avversari, illudere i cittadini ed accaparrarsi una comodissima poltrona in parlamento.

Il terzo articolo è più leggero, ma illustra una iniziativa che contrasta il consumismo e lo sperpero, invita al recupero dei beni e soprattutto ad ottenere denaro per finanziare situazioni più degne di attenzione e di aiuto.

Penso che ogni parrocchia potrebbe facilmente copiare l’iniziativa, meglio ancora se essa si ripetesse in ogni stagione e per l’intera diocesi.

Il quarto articolo offre un’idea per rendere più facile la preparazione al Natale durante le settimane di Avvento.

don Armando

I MILLE VOLTI DELLA POVERTÀ
di don Natalino

La scorsa domenica, prima giornata mondiale dei poveri, ci ha colto un po’ impreparati.

Occorre ammetterlo ed è bene riconoscerlo, per liberarci dalla presunzione di aver già capito tutto e che basti fare un bel gesto di carità, per lavarci la coscienza. Nel messaggio del Papa mi ha colpito questo passo: «Conosciamo la grande difficoltà che emerge nel mondo contemporaneo di poter identificare in maniera chiara la povertà. Eppure, essa ci interpella ogni giorno con i suoi mille volti segnati dal dolore, dall’emarginazione, dal sopruso, dalla violenza, dalle torture e dalla prigionia, dalla guerra, dalla privazione della libertà e della dignità, dall’ignoranza e dall’analfabetismo, dall’emergenza sanitaria e dalla mancanza di lavoro, dalle tratte e dalle schiavitù, dall’esilio e dalla miseria, dalla migrazione forzata. La povertà ha il volto di donne, di uomini e di bambini sfruttati per vili interessi, calpestati dalle logiche perverse del potere e del denaro». Ed ancora: «Alla povertà che inibisce lo spirito di iniziativa di tanti giovani, impedendo loro di trovare un lavoro; alla povertà che anestetizza il senso di responsabilità inducendo a preferire la delega e la ricerca di favoritismi; alla povertà che avvelena i pozzi della partecipazione e restringe gli spazi della professionalità umiliando così il merito di chi lavora e produce; a tutto questo occorre rispondere con una nuova visione della vita e della società».

Abbiamo ancora da imparare molto per poter vedere il povero.

«SOLO CHI NON FA NULLA NON SBAGLIA, ANCHE SE IN REALTÀ STA COMMETTENDO L’ ERRORE DELLA SUA VITA»

Abbè Pierre

UNO SGUARDO SULLA SETTIMANA
a cura di Alessandro Seno

Sono già iniziate le Grandi Manovre in vista delle prossime elezioni politiche che presumibilmente, si terranno nella primavera dell’anno che verrà.

I vari partiti già da qualche tempo si stuzzicano a vicenda e dopo l’approvazione del nuovo sistema elettorale i giochi sono ufficialmente aperti. Se devo dirla, anzi scriverla, tutta, mi sembra che siamo messi maluccio; da italiano medio non posso che guardare sconsolato questo teatrino nel quale tutte le parti in scena sono in malafede.

Da un lato troviamo i partiti di centro-destra che, ringalluzziti dalla vittoria elettorale in Sicilia, puntano alle poltrone di Palazzo Chigi a suon di proclami quali abbassamento delle tasse e riduzione delle spese. Con un minimo di buon senso ci si accorge che per ridurre le tasse dovrebbero attingere a…cosa? Alla fine si va sempre a pescare dal debito di stato che però non può più permettersi di aumentare pena le sanzioni europee. Lo stesso dicasi per i tagli alle spese, oramai quello che si poteva sforbiciare è stato fatto, non resta che mettere mano agli stipendi dei parlamentari ma lì mi sa che non si caverà un ragno dal buco!

Identico discorso lo possiamo fare per quei partiti populisti che ritornano alla carica con il reddito di cittadinanza, cioè stipendio minimo garantito per tutti i lavoratori… Facendo un calcolo a mente verrebbero fuori svariati miliardi (non milioni) da trovare dove? E passiamo all’altro lato del Parlamento dove la sinistra (o quel che ne rimane) vive l’eterno dilemma di dare voce a tutti con il risultato che chiunque dice la sua senza trovare un punto di accordo, tutti saldamente arroccati sulle loro posizioni “dure e pure” che lasciano il paese orfano di una reale e valida alternativa alla controparte politica.

Oltretutto i vari proclami che si iniziano a sentire non tengono conto alcuno della nostra – inteso come nazione italiana – partecipazione allo stato comune europeo; tutti, e sottolineo tutti, guardano al Belpaese come se fosse uno stato autonomo senza contatti con i paesi limitrofi e quindi governabile come meglio pare a chi vincerà. Magari facendo ritornare la lira o, delirio, mettendola assieme all’euro!

La figura che sta facendo l’Inghilterra dove il governo traballa e le aziende fuggono sembra non sfiorare chi ci chiederà di dare il nostro voto facendoci promesse da marinaio come quelle di chi ha voluto l’uscita dall’Unione Europea della Gran Bretagna.

Purtroppo non si vede all’orizzonte qualcuno, con i piedi piantati nella realtà, che possa tirarci fuori da questa palude di politici attaccati alla poltrona, di ogni colore e da ogni latitudine!

RIGIOCATTOLO E GIORNATA MONDIALE DEI POVERI

Anche quest’anno nei giorni di sabato 11 e domenica 12 novembre, in occasione della festa di S. Martino, è stata proposta nella nostra parrocchia la raccolta dei giochi usati. I bambini hanno potuto donare uno o più dei propri giochi per aiutare la Comunità di S. Egidio. L’iniziativa si inserisce in un progetto più ampio, che va dalla lotta alla povertà dei bambini delle nostre periferie, alla creazione di una cultura di pace, allo sviluppo sanitario e nutrizionale nei paesi in via di sviluppo.

Infatti da ormai quasi 50 anni la Comunità di S. Egidio promuove la preghiera, la comunicazione del Vangelo, la solidarietà con i poveri, l’ecumenismo vissuto come amicizia e il dialogo come via della pace e della collaborazione tra le religioni, ma anche come modo di vita e come metodo per la riconciliazione dei conflitti. Inoltre, attraverso le Scuole della Pace, la Comunità di S. Egidio sostiene gratuitamente i bambini e gli adolescenti nell’inserimento scolastico, aiuta le famiglie nel loro compito, proponendo un modello educativo aperto agli altri, solidale verso i più sfortunati, capace di superare barriere e discriminazioni.

Ogni anno nel mondo più di 30.000 bambini e adolescenti frequentano regolarmente le scuole della pace. Tutto questo avviene in Italia e in più di 70 paesi dei diversi continenti. Grazie alla generosità dei nostri bambini, sono stati raccolti ben 6 grandi scatoloni carichi di giochi tra peluche, macchinine, puzzle e molto altro, oltre al ricavato non previsto di € 95,03 (qualche genitore ha chiesto di poter acquistare subito, mediante un’offerta, uno dei giochi presenti). Quanto raccolto è stato consegnato domenica scorsa alla Comunità di S. Egidio di Padova, in occasione della giornata mondiale dei poveri. Con alcuni giovani della nostra parrocchia ci siamo infatti uniti al gruppo di Padova e abbiamo partecipato alla messa domenicale celebrata nella chiesa di S. Maria del Conio.

Erano presenti anche una sessantina di poveri, con i quali abbiamo poi condiviso il pranzo offerto dalla Comunità, servendo ai tavoli le varie pietanze preparate con cura da alcune signore. I giochi consegnati, unitamente a quelli raccolti a Padova, verranno poi puliti, aggiustati se rotti e completati se mancanti di pezzi sostituibili, dai bambini della Scuola della Pace. Essi poi nel periodo d’avvento davanti al Caffè Pedrocchi a Padova daranno vita al Rigiocattolo: il mercatino dei giochi il cui ricavato servirà a finanziare il progetto DREAM per la lotta all’Aids in Africa.

Con un semplice gesto abbiamo permesso di recuperare dei giochi probabilmente destinati al cassonetto dell’immondizia, di dare una possibilità di inclusione ai bambini della Scuola della Pace e di collaborare alla lotta della povertà e dell’Aids (per ulteriori informazioni http://www.santegidio.org).

Leonardo Livieri

IL TEMPO DI AVVENTO

Avvento è il tempo liturgico in cui la Chiesa nutre l’attesa della venuta gloriosa del Cristo, imparando dall’ascolto del messaggio dei profeti dell’Antico Testamento che annunciavano l’arrivo del Messia Salvatore: il Messia è già venuto a Betlemme, nella persona di Gesù Cristo, figlio di Dio e figlio di Maria, ma la comunità dei credenti deve mantenere ancora viva l’attesa di Lui. Infatti se da una parte il Signore è già presente in mezzo a noi, dall’altra non è ancora manifestata pienamente la sua gloria, quando finalmente Dio sarà tutto in tutti. In parrocchia ci sono alcune proposte specifiche: 1) da lunedì 4 dicembre ogni giorno e fino a venerdì 15 dicembre nella messa feriale delle 18 (al mercoledì alle 8.30) viene offerta una breve meditazione sulle letture del giorno; 2) la distribuzione di un sussidio per la meditazione e la preghiera personale, intitolato: «Pellegrini a Betlemme sulle orme dei magi»; 3) domenica 17, terza d’avvento, la raccolta delle borse di alimenti in favore dell’opera di assistenza ai poveri della parrocchia, affidata ai volontari della San Vincenzo, e la colletta per l’avvento di fraternità; 4) a partire da sabato 16 alle 17.45 la celebrazione quotidiana della novena di Natale, che introduce alla celebrazione della messa.

Da “LA FESTA” – 19 novembre 2017

Da “LA FESTA” – 19 novembre 2017
settimanale delle parrocchie di San Cassiano e San Silvestro di Venezia

in occasione della giornata del povero promossa dal Papa, ha strappato l’applauso dei fedeli e li ha spinti alla generosità, la testimonianza di un povero che con l’aiuto dei concittadini ha ritrovato la strada della redenzione e s’è nuovamente reinserito nella comunità. Credo che portare alle assemblee liturgiche queste testimonianze personali di chi ha vissuto in proprio certi drammi umani sia quanto mai più efficace delle solite prediche spesso scontate.

don Armando

DOMENICA SCORSA È STATA SPECIALE

L’iniziativa di Papa Francesco di dedicare una Giornata Mondiale di preghiera per i Poveri ci ha sorpreso.

La testimonianza di Alberto, durante l’Eucaristia delle 10.30 a S. Cassiano, ha toccato il cuore dei presenti e ha strappato due applausi di solidarietà.

Alberto ci ha invitato a non etichettare ed isolare chi vive ai margini della strada; anche lui era uno di questi. Frequentava le mense cittadine per i poveri, aveva trovato soccorso presso il dormitorio della Caritas, vedeva scorrere la vita davanti a sé e non riusciva ad inserirsi. Poi la carcerazione, la riflessione, il cambiamento e l’aiuto di volontari e di un’Associazione gli hanno permesso di trovare lavoro e casa. Ora è pienamente inserito nella società, ha riallacciato i rapporti con la famiglia, ha incontrato una ragazza… Insomma si sente più realizzato, ma c’è un ultimo desiderio che Alberto ha espresso: continuare il cammino di Fede.

Per questo l’ho inserito nella catechesi degli adulti. Lui, prima emarginato dalla società, ora chiede di sentirsi accolto da una comunità di Fede.

Siamo contenti di accoglierlo tra noi. A pranzo ci siamo incontrati con lui e con due altre persone che hanno vissuto l’emarginazione. Attorno alla tavola sono emersi dialoghi sull’esperienza del disagio da loro patita ma soprattutto sulla forza che la Fede ha esercitato su di loro.

Mentre parlavano rimanevo colpito dalla profondità del loro amore per Gesù e mi dicevo:” ma guarda se proprio con persone che vivevano nella precarietà e che ora continuano a non nuotare nell’oro devo sentire discorsi di fede?” È stato davvero un pranzo speciale.

Ma la Giornata dei Poveri non ha colpito solo me: in settimana una signora mi ha avvicinato e mi ha detto: “tenga questa busta, è per i poveri. Ho sentito quanto ci avete detto domenica scorsa, sono andata a casa, ho preso una collana che custodivo da anni, l’ho portata da un “compra-oro” e l’ho venduta. Questo è il ricavato”.

Una pensionata mi si è avvicinata in settimana e mi ha consegnato una somma consistente sempre per i poveri e altri hanno fatto lo stesso gesto. So che altri parrocchiani stanno decidendo di compiere questa opera di Carità. Tutto questo ci conferma su quanto espresso dal Papa: i poveri sono uno stimolo per ritrovare la freschezza del Vangelo. Ebbene, questo l’abbiamo sperimentato anche noi domenica scorsa e in questa settimana.

Da “LA BORROMEA” – 24 novembre 2017

Da “LA BORROMEA” – 24 novembre 2017
settimanale della parrocchia del Duomo di San Lorenzo

Segnalo l’articolo di fondo del parroco, mons. Gianni Bernardi, che con stile pacato, informa sullo svolgimento della festa della Madonna della salute, sull’ordinazione di un nuovo diacono e su una proposta per vivere più serenamente l’Avvento.

Niente di nuovo e di trascendentale, però i pensieri sono sani, sul solco della tradizione e soprattutto facilmente praticabili.

Seconda segnalazione: la conferenza organizzata dalla “Fondazione Duomo” sul centenario della prima guerra mondiale. Dir male della guerra, indicarne le mostruosità, la meschinità, l’assurdità, non è mai troppo.

L’occasione mi suggerisce di invitare i fedeli a questi incontri culturali che le parrocchie non riescono a realizzare in proprio mentre potrebbero approfittare di quelli proposti dalle associazioni culturali della città.

don Armando

La nostra comunità in cammino nell’Avvento verso il Natale
Carissimi, pochi giorni fa abbiamo vissuto la festa della Madonna della Salute: una grande festa anche per Mestre, che ha visto il Santuario di via Torre Belfredo letteralmente “preso d’assalto” da una folla continua e attenta di pellegrini, venuti dalla nostra città, ma anche dai paesi vicini a venerare la Madre di Gesù e a chiedere bene, pace e vita serena per tutti. La nostra parrocchia deve essere orgogliosa di avere, nel proprio territorio, il Santuario diocesano della Madonna della Salute, che proprio nei giorni passati ha mostrato non solo la sua capacità di attirare molti fedeli, ma soprattutto la sua dimensione particolare: essere, cioè, all’interno della vita spesso frenetica della nostra città, un luogo di preghiera: preghiera a Maria, che intercede per noi presso il Figlio, e preghiera con Maria per tutti gli uomini, specialmente i poveri, gli ammalati, gli infermi…

Mi piace pensare che la festa della Madonna della Salute ci introduce a vivere bene il tempo di Avvento, che iniziamo domenica prossima, per prepararci ad accogliere, nella nostra vita e nella vita della nostra comunità e di Mestre, il Signore, che viene per noi. Certo, Maria, come sappiamo, ci accompagna per tutto l’Avvento e ci porta ad adorare il Bambino Gesù. Insieme a Maria Immacolata (8 dicembre) vivremo due momenti molto significativi per la vita della Chiesa e della nostra comunità: il 7 dicembre, vigilia della festa dell’Immacolata, Francesco Andrighetti, un giovane della nostra parrocchia, sarà ordinato diacono in Basilica di San Marco, alle ore 16:00. Sarò presente anch’io, spero con molti parrocchiani, perché l’ordinazione diaconale, che apre all’ordinazione sacerdotale, è un dono grande per la nostra parrocchia, che ha accompagnato Francesco nel suo cammino vocazionale. Purtroppo sarò presente solo per salutarlo, perché, essendo stato posticipato di un’ora l’orario dell’ordinazione, dovrò lasciare la celebrazione per correre a prendere il treno per Roma, dove, l’8 mattina, presiederò la solenne celebrazione per la Professione Perpetua tra le Figlie della Chiesa di suor Maria Grazia (Graziella), che è stata presente per un anno nella nostra parrocchia. Si tratta di due momenti di grazia, che ci aiutano a capire come il Signore continui a pensare alla sua Chiesa, suscitando sempre nuove risposte alla sua chiamata. Chiedo a tutti di pregare per Francesco (don Francesco) e per suor Maria Grazia: la loro disponibilità ad accogliere la chiamata del Signore è un grande segno per tutti noi. Chissà che altri seguano il loro esempio!

Come sapete, il tempo di Avvento quest’anno è breve: la quarta domenica coincide, infatti, con la vigilia di Natale: questo porta ad alcune novità, rispetto alla tradizionale programmazione. Non ci sarà la lectio divina, ma nei due venerdì prima di Natale tutti i collaboratori e quanti desiderano vivere un momento spiritualmente ricco in vista della nascita di Gesù sono invitati a partecipare alla messa delle ore 18:30: sarà la messa della comunità, nella quale insieme ci metteremo in ascolto della Parola di Dio e accoglieremo il Signore nell’Eucaristia, vivendo la gioia di stare con Lui, in serenità e senza fretta, in clima di vera preghiera. Su questo ritornerò più avanti: intanto vi chiedo di segnare già, nella vostra agenda e soprattutto nel vostro cuore, le due date di questo importante appuntamento: 15 e 22 dicembre, alle ore 18:30, in Duomo.

don Gianni Bernardi
(dongianni@duomodimestre.it)

Ringraziamento
Dopo la Festa della Madonna della Salute, che abbiamo vissuto intensamente e con grande ordine, tanto che, per grazia del Signore, non ci sono stati problemi di alcun tipo, ringrazio sentitamente tutti i volontari, che con grande passione e generosità hanno contribuito alla buona riuscita della festa, e quanti si sono resi disponibili per abbellire il Santuario: in modo particolare un grazie alla fioreria La Rosa Rossa, che ha offerto le meravigliose rose che hanno reso ancor più bello l’altare in onore della Vergine Maria.

don Gianni
(Rettore del Santuario)

Centenario prima guerra mondiale
A cent’anni dalla prima guerra mondiale – definita da papa Benedetto XV “inutile strage” e che produsse non solo sconquassi geopolitici ma milioni di morti, civili e militari – la Fondazione del Duomo di Mestre e il movimento Pax Christi organizzano un incontro per riflettere su quell’evento del passato ma attraverso una consapevole lettura del presente, con i suoi “segni dei tempi”, tra il costante invito al disarmo di papa Francesco, la scelta di nominare san Giovanni XXIII patrono delle forze armate e la prossima marcia nazionale della pace che si terrà a Sotto il Monte.

L’appuntamento è intitolato Inutile strage: memoria di ieri, responsabilità di oggi ed è in programma per lunedì 27 novembre, alle ore 18:00, presso l’aula magna dell’Istituto di Cultura Laurentianum in Piazza Ferretto a Mestre; sarà anche l’occasione per presentare l’appello “Via Cadorna dalla via”, lanciato sulle pagine di Avvenire dallo scrittore Ferdinando Camon.

Dopo i saluti del presidente della Fondazione del Duomo di Mestre Sandro Bergantin interverranno lo storico Daniele Ceschin (che parlerà del generale Cadorna, di come fu condotta quella guerra e di quale tipo di giustizia militare veniva applicata), Sergio Barizza (coautore del volume “Mestre 1915-1918. Parole dalla guerra”, una raccolta di lettere e documenti conservati nell’Archivio storico del Duomo di Mestre) e don Maurizio Mazzetto (di Pax Christi Vicenza, curatore del sito www.inutilestrage.it ).

L’incontro sarà coordinato dalla prof.ssa Marilisa Brussato.

Da “VITA DI COMUNITA'” – 19 novembre 2017

Da “VITA DI COMUNITA’” – 19 novembre 2017
settimanale della parrocchia di Santa Maria Goretti di Vicolo della pineta

Come ho già scritto, questa parrocchia ha moltissime iniziative, tanto che a leggere il foglio pare che essa viva una vita frenetica. Segnalo qualcosa, ma aggiungo che da un paio di settimane più di una facciata A3 è occupata dal testo dell’udienza generale del Sommo Pontefice.

Eccovi alcune iniziative.
– Prosecuzione del corso “Gesù nei vangeli”
– Una lettera di un sacerdote indiano la cui parrocchia pare gemellata a quella di Santa Maria Goretti
– Il programma di tre concerti d’organo nelle domeniche pomeriggio.

don Armando

CORSO GESÙ NEI 4 VANGELI
“L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo” (S. Girolamo)

PER CHI ? “Per giovani e adulti, catechisti, animatori, leader, coleader che desiderano approfondire la loro conoscenza dei vangeli per crescere nell’incontro con Gesù”.

PERCHÈ ? “Questo breve corso si propone di fornire un’introduzione alla lettura dei vangeli, focalizzando la figura di Gesù Cristo secondo l’ottica di ogni evangelista”

ORARI

Giov. 7 dic. h. 20,30-22,30

Ven. 8 dic. h. 9-12 /14,30-17,30

Sab. 9 dic. h. 9-12.

Pranzo venerdì su prenotazione

Iscrizioni in ufficio parrocchiale tel. 041 611021
email: s.mgoretti@patriarcatovenezia.it

DON PRASHANTH LETTINI OK

Caro don Narciso,
saluti di cuore e preghiere da don Prashanth. Io prego perchè tutto vada bene a te e a tutti i parrocchiani. Mi ricordo sempre di voi nelle mie preghiere. Esprimo i miei sinceri ringraziamenti a te e a tutti quelli di voi per l’aiuto ai miei studenti per l’aiuto della fornitura di letti e culle per i ragazzi dell’ostello. Anche i ragazzi e i loro genitori sono davvero felici perchè ci sono queste strutture nell’ostello. Anche i ragazzi e i loro genitori esprimono la loro gratitudineAbbiamo preparato 143 culle con il denaro che mi avete spedito da te e dai parrocchiani. Ho anche espresso i miei sinceri ringraziamenti e gratitudine, al Gruppo Missionario della parrocchia e tutti i parrocchiani. Una parola speciale di ringraziamento a M. e alla sua famiglia che ha appoggiato questa nobile causa. Mi mancate davvero tutti e il vostro amore che mi avete dimostrato. Ancora una volta vi ringrazio e vi auguro ogni benedizione di Dio. Vi ringrazio.

don Prashanth

DOMENICA IN CONCERTO

DOM.26 NOV. h. 17.30

DIALOGO ITALO-TEDESCO

Giovanni Zordan, violino

Zeno Bianchini, clavicembalo – organo

musiche di Dall’Abaco, Tartini, Bach, C.p.e. Bach

DOM. 3 DIC.2017 h. 17.30

Thomas Gelain, organo

musiche di Bach, Buxtehude, Krebs, Pachelbel, Lefebure-Wely, Balbastre.

DOM. 10 DIC. 2017 h. 17.30

Giovanni Vello, tromba

Luca Poppi, organo

musiche di Haendel, Telemann, Bach, Gabrielli.

Da “IL PUNTO” – 26 novembre 2017

Da “IL PUNTO” – 26 novembre 2017
settimanale della collaborazione pastorale di Catene e Villabona

Interessanti le notizie sulla celebrazione della festa della Madonna della salute, patrona della parrocchia di Catene. Dalle parole del parroco la festa è stata un misto di preghiera, di iniziative sociali a favore degli anziani e dei disabili e di festa popolare. Questa commistione risulta sempre vincente perché espressione del vivere nuovo.

Significativa pure la notizia del primo venerdì del mese, celebrazione che un tempo era molto sentita perché si diceva che la partecipazione ai sacramenti per nove primi venerdì del mese garantiva la salvezza eterna. A Catene questa celebrazione pare sia diventata piuttosto un segno di attenzione religiosa verso gli ammalati.

don Armando

Una grande partecipazione per la festa della Madonna della Salute
Moltissime persone della nostra comunità di Catene -Villabona, ma anche dalle zone limitrofe, hanno partecipato con devozione e raccoglimento alla Festa della Madonna della Salute lo scorso martedì 21 novembre. Particolarmente sentiti e partecipati sono stati tre momenti: la S. Messa del Malato, arricchita dalla presenza significativa di moltissimi anziani, malati e persone dis abili che hanno dato una bellissima testimonianza di fede; la Benedizione dei bambini e delle famiglie, in cui il Parroco ha ricordato la necessità di educare i figli all’amore di Dio e del prossimo piuttosto che alle logiche mondane; il pranzo comunitario con gli amici disabili; la S. Messa Vicariale presieduta dal Patriarca mons. Francesco Moraglia che con paterno affetto ha voluto essere presente alla Festa.

I ringraziamenti ai volontari
Durante la celebrazione della Madonna della Salute la nostra comunità si “veste a festa” in onore della Santa Vergine. Ogni cosa viene preparata con cura: dalle celebrazioni liturgiche che ne sono il cuore, alla vendita delle candele devozionali e agli articoli sacri; dalla pesca di beneficenza al bar per ristorarsi in buona compagnia. Tutto questo dispiegamento di forze è sorretto dal generoso servizio di moltissime persone, che con prodigalità (e non senza sacrificio personale) si rendono disponibili: giovani, adulti ed anziani. A loro, con tanto affetto e riconoscenza, va il nostro più sincero ringraziamento. In particolare vorremmo ringraziare le Suore, i ministranti, le corali e i sacristi Giuliano e Giovanni per il loro prezioso servizio alla comunità. La Madonna della Salute vi protegga e vi benedica tutti! don Lio, don Francesco, don Matteo

Primo Venerdì del Mese
Venerdì 1 dicembre al mattino i sacerdoti e le suore passeranno nelle case per portare la S. Comunione ai malati. Ricordiamo a quanti avessero in casa persone anziane, inferme o malate che non possono venire in chiesa, ma che hanno bisogno di confessarsi e di ricevere i Sacramenti di comunicarlo in ufficio parrocchiale (041.920075).