Da “PROPOSTA” – 31 dicembre 2017
settimanale della parrocchia di San Giorgio di Chirignago
Questo periodico si fa leggere anche da chi non ha nessuna voglia di interessarsi difatti di Chiesa o di cose di parrocchia. A chi capitasse in mano, magari casualmente, farebbe bene leggerlo ogni settimana, se non altro per far sapere al proprio parroco che c’è qualcuno che riesce a far scendere dal mondo dei sogni e dei desideri, per farle diventare realtà, alcune cose che tutti ritengono impossibili. Forse sarà vero che “la fortuna aiuta gli audaci”, ma è certo che la fede, la buona volontà e l’amore,fanno miracoli anche oggi.
Segnalo tre articoli.
Il primo perché è giusto ribadire che sono sempre gli stessi che aiutano concretamente la parrocchia e che pure ci sono altri “sempre gli stessi” che non sanno che criticare.
Il secondo perché dimostra che nella vita parrocchiale sono necessarie pure “le stampelle dell’apostolato”, ossia quelle iniziative collaterali che creano interesse alle proposte pastorali: “Non è vero che solamente l’Eucarestia crea la comunità cristiana”.
Il terzo sul pranzo organizzato a favore della missione di Wamba: 200 commensali – lotteria con 80 premi – guadagno 5.500 euro per la missione di Wamba.
don Armando
MA GUARDA CASO
In questi giorni tre signore, anzianotte, hanno voluto fare una offerta alla nostra parrocchia, un’offerta consistente (quasi 500 euro), presentandosi in chiesa insieme come i tre re magi.
Non sono persone ricche, e nemmeno benestanti: vivono di una modestissima (issima issima) pensione ma hanno voluto compiere questo gesto di generosità e di solidarietà con il parroco che, poverino, ha perso l’aiuto di don Andrea anche se ha acquistato quello di don Sandro.
Domanda: come mai sono sempre le persone più modeste ad essere quelle più generose? Risposta: la domanda è sbagliata: non ci sta il “come mai?” perché questa non è un’eccezione, è la regola. Lo diceva il vecchio rettore del Santuario feltrino dei santi Vittore e Corona, quando gli si chiedeva come aveva fatto a restaurare il santuario, dati gli altissimi costi: “coi consigli dei signori e i schei dei poareti”. Alle tre “re magie” un grande grazie. Dio vene renda il merito.
A tutti la lezione: con noi non porteremo nulla dopo la morte, se non il bene che avremo compiuto.
Ricordiamolo.
don Roberto Trevisiol
LA NOSTRA CHIESA, CASA DI DIO E CASA DI TUTTI
Facevo questa osservazione domenica pomeriggio, durante l’appuntamento che la nostra scuola materna ha dato ai genitori, ai nonni ed ai tanti amici per gli auguri natalizi: in questo mese di dicembre è entrato il mondo nella nostra chiesa.
A parte i fedeli “fedeli”, che sono di casa nella chiesa, ma il giorno delle cresime, la serata del saggio della scuola media e la manifestazione per gli auguri di Natale dei più pìccoli … quante persone di tutte le età, di tutte le convinzioni, di tutte le razze … I motivi che spingevano tante persone ad esserci erano e sono i più diversi. E anche diverso è il modo di stare in chiesa, specie se si tratta di persone che non ci entrano mai o quasi perché non si riconoscono credenti o perché praticano una religione diversa.
Ma a me sembra che intanto entrare, vedere il crocifisso, sentir parlare di Gesù, incontrasi con il sacerdote, ricevere un augurio … Non è che “tutto fa brodo” ma che “da cosa nasce cosa”.
E’ la stesso pensiero che mi viene come quando sento qualche concerto di Natale più o meno importante . Magari chi canta e chi ascolta non hanno la fede, ma intanto Gesù viene ricordato ed indirettamente annunciato. San Paolo diceva: “purché si parli di Lui, mi va bene che lo si faccia anche per dispetto”.
E poi penso che sia anche importante che la Chiesa, il luogo dove la comunità cristiana si riunisce per pregare, diventi un luogo di aggregazione per tutti. Se sarà necessario ci ritireremo nelle catacombe, ma finché sarà possibile stiamo dentro alla storia, stiamo dentro alla vita, stiamo con la gente.
Da questo punto di vista di questo avvento sono molto contento.
Non lo sono invece per quanto riguarda la partecipazione alla S. Messa da parte dei bambini. Troppe assenze.
Troppi buchi tra i banchi. Dov’eravate, bambini e ragazzi miei? L’alternativa che avete scelto o che qualcuno ha scelto per voi vi ha davvero appagati?
Saprete accogliere Gesù in questo Natale oppure vi sarà diventato estraneo?
Non lasciamoci ingannare dalla chiesa apparentemente piena: i regalini che ho preparato durante l’estate e che sono rimasti come non mai nelle scatole dove erano contenuti non imbrogliano.
Qualcuno di sicuro ha qualche responsabilità in proposito. E tutto ha le sue conseguenze.
don Roberto Trevisiol
PRANZO PRO WAMBA
Caro Don Roberto,
Ieri si è svolto il pranzo per raccogliere fondi per Wamba. Non credo si possa o debba parlare di Miracolo ma di grande soddisfazione e grande dimostrazione di partecipazione e buon cuore della Comunità certamente si!
Circa 200 persone si sono iscritte e hanno partecipato in modo gioioso e cordiale dimostrando così che Wamba e i nostri piccoli e grandi amici Africani sono ormai parte integrante della nostra Comunità e dei nostri cuori. Questa soddisfazione o “Contentezza” come la ha descritta Don Sandro nell’omelia di domenica sera è accresciuta anche e soprattutto dal fatto che l’iniziativa non è nata dall’Associazione ma dalla volontà dì alcuni parrocchiani di fare qualche cosa per Wamba. Non posso in questa sede ringraziare singolarmente tutti quelli che in qualche modo hanno contribuito ma volevo comunicare che sono stati raccolti quasi 5500 € (tra pranzo e lotteria) che verranno quanto prima inviati e/o consegnati personalmente ai nostri referenti Africani. Chiudo ringraziando Lei per la disponibilità dimostrataci e tutti quelli che hanno trasformato questo sogno (partecipando, donando, lavorando) in realtà. GRAZIE ANCORA e un calorosissimo Augurio di un Sereno Natale.
Paolo Sambo