Da “COMUNITÀ E SERVIZIO” – 18 febbraio 2018

Da “COMUNITÀ E SERVIZIO”18 febbraio 2018
settimanale della parrocchia San Giuseppe di viale San Marco

Nel “fondo” del parroco don Natalino c’è un caldo invito a rispettare la natura e ad avere il coraggio di pretendere da tutti questo rispetto.

All’interno del giornale si legge un brillante e scorrevole articolo di Monica Alviti sul festival di San Remo ed in particolare sulle canzoni che riguardano il lavoro. L’autrice, con mano leggera, invit a considerare il lavoro come un’altra possibilità da parte dell’uomo di esprimere la propria dignità e di servire la comunità.

Interessante pure l’invito di Alberto Meggiato di approfittare dell’oferta a partecipare ad un seppur breve corso di esercizi spirituali per dar tono all’anima.

Della pagina della cronaca e degli eventi parrocchiali segnalo la commedia e “In ascolto dei giovani 2”, per educare gli educatori dei giovani.

don Armando

FESTIVAL

“Una Vita in vacanza” di Lo Stato Sociale, canzone in gara al Festival di Sanremo 2018 categoria BIG è un brano ritmato e fresco, ma dietro la spensieratezza della band bolognese c’è una rivisitazione, in chiave moderna, del mondo del lavoro e del sogno di una vita nella quale «nessuno ti dice “Se sbagli sei fuori “».

Premetto che il Festival non l’ho guardato, nemmeno due secondi ma naturalmente se ne parla ovunque. Ho letto qualche post su Facebook e ascoltato alcune canzoni alla radio. Ieri questa! La melodia è molto orecchiabile, il testo incalzante e interessante. Una canzone che, seppur con musicale leggerezza, racconta di sentimenti molto diffusi: come da tradizione tutta italiana il lavoro è importante, ma non è tutto nella vita; la frustrazione esistenziale per il lavoro che sempre più spesso impegna totalmente e non fa respirare; la denuncia dell’ingiustizia di dover “vivere per lavorare”, mentre dovrebbe essere il contrario e cioè “lavorare per vivere”; la tensione di (non) essere all’altezza del lavoro che ti è dato, perché se sgarri sei cacciato; la corruzione di chi delinque per lavorare (“qualche volta fai il ladro”) e di chi patisce (“o fai il derubato”). La domanda allora batte il chiodo: “perché lo fai, perché non te ne vai? “. Da qui il sogno di un mondo diverso, l’utopia di “una vita in vacanza “, dove si respira più libertà e il “tempo perso ” riporta la vita al suo scopo principale che è quello di essere felici, gioiosi, come quando uno “canta e danza”.

C’è chi fa un lavoro dignitoso, chi ha molte ambizioni, chi si accontenta di poco, chi si inventa un lavoro per sbarcare il lunario, chi è costretto ai lavori più “disumani” pur di mantenere la propria famiglia, chi aspira a lavori “facili” ma molto ben remunerati (non sempre totalmente legittimi), chi fa il mantenuto o chi è ricco di famiglia e quindi di lavorare non ha bisogno, chi accumula e non spende, chi guadagna e spende, chi non guadagna e muore di fame. Chi campa con i soldi degli altri, chi muore per i soldi degli altri. Eppure siamo tutti ancora qui, ci lamentiamo ma non ce ne andiamo. E ci illudiamo di “una vita in vacanza” solo quindici giorni l’anno, se va bene, durante le tanto attese ferie.

Felici, rilassati, rinati i primi giorni e già tristi e angosciati gli ultimi perché ahimè il rientro è vicino.

Monica Alviti

«DONNE E UN MISTERO»
A TEATRO

Sabato 17 febbraio alle ore 16, benché fuori tempo massimo, in sala San Giovanni Paolo II del patronato San Giuseppe si riapre il sipario per la commedia «Donne e un mistero» con la regia di Paola Brolati. Il cast in scena è tutto al femminile. Un appuntamento da non perdere.

IN ASCOLTO DEI GIOVANI/2

Il percorso, avviato con il primo incontro, ha suscitato un atteggiamento positivo di ascolto, creando un coinvolgimento personale, che non ha lasciato nessuno semplice spettatore o freddo utente finale. Gli adulti si interrogano sulla loro capacità di recepire quali sono i veri bisogni dei ragazzi, evitando di trattarli come manichini da vestire con le proprie idee, aspettative e sogni. È un discorso molto serio, di responsabilità. Se anche tu, come noi tutor dello Studio-point, senti il bisogno di approfondire questi aspetti, vieni venerdì 23 febbraio alle 20.45 in sala San Giovanni Paolo II del patronato San Giuseppe all’incontro «La famiglia e la scuola per i Ragazzi». L’invito è particolarmente rivolto ai genitori, ai ragazzi, ai catechisti, agli animatori e in generale a tutti gli educatori. Ascoltare le nuove generazioni vuol dire scomodarsi, e molto. Ma noi a che punto siamo? Confrontiamoci sulle cose che contano.

Da “COMUNITÀ PARROCCHIALE SS.TRINITA” – 18 febbraio 2018

Da “COMUNITÀ PARROCCHIALE SS.TRINITA”18 febbraio 2018
settimanale della parrocchia omonima di via Terraglio

Nell’articolo di fondo di don Angelo Favero trovo il riscontro di tutta la mia tristezza, il mio sconforto, la mia delusione e della mia rabbia nei riguardi dei protagonisti delle prossime elezioni. A rincarare poi la dose di questa ribellione contribuisce l’articolo successivo del foglio parrocchiale intitolato “Privilegi dei parlamentari” che svela il vero motivo di tanta smania di voler “mettersi a servizio del Paese”,

Non pubblico poi, per non arrivare alla follia e alla disperazione, l’articolo che segue “La nostra vita dopo il 4 marzo” nel quale non primeggia in realtà l’ironia, ma il sarcasmo e l’irrisione. Mentre non condivido l’articolo di Graziano Duso, che pur rifacendosi a certi “peccati” commessi in passato dalla Chiesa, non riconosce la bellezza del nuovo corso impresso da Papa Francesco.

don Armando

Questo nostro tempo

Andrò a votare perché la coscienza, da come in famiglia e nella chiesa mi è stata formata, non mi permette alcuna devianza ma ci andrò tanto mal volentieri anche se sono sempre convinto che in democrazia vale la pena di scegliere talora o spesso il male minore.

Una campagna elettorale tanto squallida non la ricordavo proprio e sì che non sono più giovane. Per diverso tempo ho creduto nei valori cristiani incarnati in un partito, poi ho sognato con l’intelligenza ad una società diversa fatta a misura d’uomo priva di ingiustizie e di profonde diversità, poi con il crescere dell’età mi sono convinto che valeva la pena di cercare in concreto le situazioni che fossero meno distanti dai sogni di onestà diffusa e di eguaglianza in ogni settore della società. Vorrei dire che le ho provate tutte; mi mancava solo questa.

Siamo di fronte ad una legge elettorale fatta apposta perché non vinca nessuno, almeno non vinca l’avversario politico; ci vengono presentate delle liste elettorali prefabbricate a misura di capi, di fazioni, di interessi localistici; si prefigura una classe politica di bassissimo livello con idee strampalate a misura di comici in ogni partito; e tutti i partiti hanno finora giocato ad illudere i votanti con promesse mirabolanti sapendo essi stessi per primi che si tratta di promesse impossibili da realizzare e collocabili solo nell’ambito dei sogni.

Qualcuno s’è preso la briga di conteggiare quanto capitale sarebbe necessario per realizzare tutte le balle di promesse che ci sono state presentate per queste elezioni: è uscita una cifra enorme carica di miliardi di euro tanto che tale cifra non ci starebbe in una pagina di quaderno. Come si fa ad affidare le sorti dell’Italia così mal ridotta a teste politiche tanto strampalate? E non è che l’Europa stia meglio.

Guardavamo con invidia alla solidità politica ed economica della Germania ma ora vediamo che la stessa Germania molto a stento dopo vari mesi dalle elezioni è forse riuscita a mettere in piedi un governo di cui non si conosce la solidità.

L’Europa è contrassegnata da enormi divisioni e la causa sta nella superficialità con cui si è proceduto nelle aggregazioni dei vari Stati; è venuta meno la spinta iniziale dovuta a personaggi di alto profilo intellettuale e morale con solo sei Stati che avevano capito che per superare una storia millenaria di guerre e scontri fratricidi nel cuore dell’Europa stessa era necessario procedere alla convergenza dei valori che stavano alla base della stessa civiltà europea. Vi ripeto che andrò a votare e, su indicazione di Montanelli, mi turerò il naso e voterò con il criterio del male minore nella certezza che di questa scelta dovrò molto probabilmente pentirmene.

Da “LETTERA APERTA”- 18 febbraio 2018

Da “LETTERA APERTA” 18 febbraio 2018
Settimanale della parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio di Carpenedo

Questo numero, che esce con sei facciate, dedica la prima ad un corsivo di don Gianni, il parroco, il quale con intelligenza auspica che riescano eletti, nelle prossime elezioni, cittadini onesti, capaci e coerenti, indipendentemente dal partito in cui militano, meglio ancora se si comportano da cristiani.

Ha cominciato poi a collaborare con il periodico monsignor Ronzini, nuovo collaboratore della parrocchia, il quale offre ogni settimana un articolo su testimonianze cristiane di notevole rilievo. In questo numero tratta del martirio di alcuni monaci dell’Africa settentrionale da parte di fondamentalisti maomettani.

Il periodico affronta pure altri eventi di ordine pastorale e civile. Segnalo una iniziativa del Germoglio, il Centro polifunzionale per l’infanzia della parrocchia. L’iniziativa di ordine psicologico documenta ancora una volta quanto questa scuola dell’infanzia sia una mosca cocchiera tra gli asili della città. In questa scuola si insegna tra l’altro judò, danza classica, rugby, inglese. Un tempo aveva pure un orto botanico, una casetta per le feste di compleanno ed un piccolo zoo, che purtroppo sono stati distrutti per offrire al Comune una strada che congiunge via Ca’ Rossa con via del Rigo.

don Armando

PIENA LIBERTÀ DI VOTO

Il Gazzettino scrive che la Curia non fornisce indicazioni dì voto per il 4 marzo, ma che nelle parrocchie si starebbe suggerendo un partito specifico. Smentisco per Carpenedo. Il cristianesimo domanda un pensiero libero e responsabile

II cristianesimo propone un pensiero libero e responsabile, anche perii voto politico del 4 marzo. Qui in parrocchia, pur con tutte le nostre fragilità, da una parte cerchiamo il Vangelo e lo proponiamo con coraggio, dall’altra lasciamo che ciascuno voti per chi crede opportuno. Non ci sono preclusioni, anzi: siamo lieti che chiunque si metta al servizio del bene comune. Ci farebbe piacere se in ogni partito ci fosse qualche cristiano, capace di incarnare la proposta del Vangelo. Guardiamo con una certa diffidenza chi ha la pretesa di rappresentare in modo esclusivo il Cristo. In passato, col pretesto di “difendere” la croce, qualche partito ha impedito l’alternanza di governo e ha trasformato l’Italia in un bidone di debiti. Certi principi li capisco anch’io che pure non ho una vista di falco: che senso ha votare un politico paracadutato da fuori in cerca di voti a Venezia? Come potrà risolvere i nostri problemi se neppure li conosce? E un politico, sposato più volte (anche a Las Vegas) e schiavo della gola fino a star male, come può esibirsi davanti alla gente con il volto della semprevergine austera, paladino del Vangelo?

Desta il sospetto di cercare interessi, o no? Per tutti ci sarebbe da eccepire, a cominciare da me, che non sono mai stato degno della chiamata al sacerdozio.

Non si possono trasformare i politici in angeli e demoni: in ciascuno c’è del buono insieme a tante fragilità. A noi servono persone oneste e competenti, che conoscano bene il territorio. Ciascuno voti liberamente, e, se possibile, dia poi una mano a edificare un po’ di vita nella nostra realtà.

don Gianni

LE BRICIOLE
di don Mario Ronzini

I martiri di Tibhirine

La Chiesa avrà presto sette nuovi beati: i monaci trappisti rapiti e uccisi in Algeria nel 1996. Ecco i loro nomi: Christian de Chergé, Bruno Lemarchand, Célestin Ringeard, Christophe Lebreton, Lue Dochier, Michel Fleury e Paul Favre-Miville. Un commando di fondamentalisti li sequestrò nella notte tra il 26 e 27 marzo nel monastero di Notre Dame de l’Atlas, sulle alture dell’Atlante algerino. Erano tutti di nazionalità francese e proprio con la Francia i sequestratori aprirono una trattativa che portò a nulla. Il 21 maggio successivo venne annunciata la loro uccisione e nove giorni dopo vennero fatte ritrovare le loro teste mozzate nei pressi di Medea, poco distante dai monastero. Una vicenda resa celebre anche dal film Uomini di Dio oltre che dagli scritti di alcuni di loro, a cominciare da quello del priore Christian de Chergé. Il quale, nel suo testamento spirituale, chiedeva che la morte che vedeva incombere su di sé fosse associata alle “tante altre ugualmente violente, lasciate nell’indifferenza dell’anonimato”. Il film è celebre: regista Xavier Beau-vois, con Lambert Wilson e Michael Lonsdale, Grand Prix Speciale della Giuria a Cannes nel 2010. Una pellicola di estrema misura in cui il regista francese, non credente, riesce a trasmettere il senso profondo della presenza e del sacrificio dei monaci in terra algerina. Abbiamo deciso di proporre la visione del film durante la Quaresima, martedì 27 febbraio ore 20.30 e domenica 4 marzo alle 16.00 nella sala Lux.

IL GERMOGLIO
ultime news

Ci apriamo a nuovi progetti

Nei primi mesi del nuovo anno si è svolto all’interno della scuola il percorso “Educazione positiva per il benessere dei bambini” rivolto ai bambini dai 5 anni di età. Il percorso, finalizzato a favorire un’emozionalità positiva, ad accrescere lo sviluppo deUe potenzialità personali e a sostenere l’autostima, è stato condotto dalla dott.ssa Chiara Francesconi, psicologa. Gli incontri, di carattere ludico-espressivo, hanno visto i bambini impegnati in attività di circle time, giochi per lo sviluppo della creatività, della comunicazione, dell’autocoscienza, dell’espressione corporea. È sempre più noto quanto sia importante rafforzare sin dai primissimi anni di vita quei comportamenti, che più di altri contribuiscono al benessere psico-emotivo; è per questo motivo che la scuola sempre più dovrebbe affiancare alle conoscenze tecniche e didattiche quelle di vita tipiche di un luogo di relazioni, per sostenere i bambini nella futura e complessa impresa del vivere.

Da ”SAN NICOLÒ E SAN MARCO” – 18 febbraio 2018

Da SAN NICOLÒ E SAN MARCO – 18 febbraio 2018
settimanale della comunità cristiana di Mira

Il periodico, essenziale come spazio, esce molto elegante ed ordinatissimo come sempre, con una bellissima preghiera nella facciata, intonata al cammino quaresimale. La seconda facciata è dedicata alla parola di Papa Francesco. La terza contiene la rubrica del parroco, don Gino Cicutto, con due riflessioni:

La prima è un “ritratto” toccante intitolato “in cammino verso casa” di Papa Benedetto.

La seconda è una saggia e profonda riflessione sul problema delle “culle vuote” che non si rimedia, come pensano i nostri aspiranti parlamentari, con una “mancetta” a chi fa figli, ma mediante una “rivoluzione culturale” sulla concezione della vita che non deve uscire da un egoismo sempre più accentuato ma aprirsi più fiduciosamente alla vita.

L’ultima pagina è dedicata agli eventi parrocchiali dei quali segnalo un pranzo ed una cena con finalità pastorali. Ritengo che questo schema di impaginazione del foglio parrocchiale potrebbe essere facilmente adottato anche dai parroci carenti di fantasia.

don Armando

Appunti… di don Gino Cicutto

IN CAMMINO VERSO CASA
Cinque anni fa Papa Benedetto XVI ha dato le dimissioni e si è ritirato all’interno del Vaticano, a vivere nella preghiera nel monastero “Mater Ecclesiae”. Molte persone lo ricordano con affetto e hanno inviato delle lettere al “Corriere della sera” per conoscere il suo stato di salute. Lui in persona ha risposto al direttore del giornale con questa sua lettera: “Caro dott. Franco, mi ha commosso che tanti lettori del suo giornale desiderino sapere come trascorro quest’ultimo periodo della mia vita. Posso solo dire a riguardo che, nel lento scemare delle forze fisiche, interiormente sono in pellegrinaggio verso Casa. E’ una grande grazia per me essere circondato, in quest’ultimo pezzo di strada a volte un po’ faticoso, da un amore e una bontà che non avrei potuto immaginare. In questo senso, considero anche la domanda dei suoi lettori come accompagnamento per un tratto. Per questo non posso far altro che ringraziare, nell’assicurare da parte mia a voi tutti la mia preghiera. Cordiali saluti.

Benedetto XVI.

Mi sembra che qualsiasi commento finisca per sciupare la delicatezza di questa breve lettera. D’altra parte siamo stati abituati per tanti anni alla delicatezza e semplicità di questo grande Papa. Mi commuove che questo grande teologo che ha donato molto alla Chiesa, da teologo e da Papa, possa esprimere, con questa delicatezza e semplicità, il percorso che sta facendo, nel silenzio e nella preghiera, come un “pellegrinaggio verso Casa”.

A 91 anni Papa Benedetto conserva tutta la sua lucidità, e soprattutto, tutta la sua fede profonda, tanto da racchiudere il senso di tutta una vita, dedicata alla Chiesa, allo studio della teologia, dentro una espressione così semplice, ma vera e profonda: la vita è un “pellegrinaggio verso Casa”. Potessimo vivere così la nostra vita, con i piedi ben piantati su questa terra, ma con lo sguardo rivolto verso la Casa che ci attende, come il rifugio di montagna, che visto da lontano, sostiene anche la fatica della salita.

CULLE VUOTE
Il fenomeno del calo delle nascite coinvolge, in questa campagna elettorale, tutti i partiti. Si promettono bonus bebé, asili nido gratuiti, pannolini scontati… Viene da chiedersi se si tratti solo di un problema economico, legato a difficoltà economiche o piuttosto non coinvolga, in maniera seria e preoccupante, uno stile di vita che cerca una felicità che è legata prevalentemente alla ricerca di un benessere e di un’autorealizzazione che vede in un figlio una limitazione delle propri libertà, l’assunzione di una responsabilità che sembra restringere il campo delle proprie soddisfazioni e delle opportunità personali. Letto in questa maniera il fenomeno delle culle vuote sembrerebbe sottolineare il trionfo dell’individualismo.

Avere figli non è come comprare casa o cambiare l’automobile. E’ una scelta d’amore, e l’amore richiedere il dono di sé, il sacrificio, la dedizione completa. E’ investire tutto se stessi, la propria vita, il denaro, il domani, in un’avventura straordinaria. Molti oggi si domandano se ne vale la pene, e qualcuno risponde di no. Questo è il problema vero, il più preoccupante.

GRUPPO FAMIGLIE
Questa Domenica 18 febbraio si svolge il consueto incontro delle famiglie. L’appuntamento è per la Messa delle ore 11.00 a s. Nicolò. Seguirà il pranzo della domenica e un’attività proposta alle famiglie e un’animazione preparata per i figli.

CENA CRESIMANDI
Prosegue la bella iniziativa di invitare a cena un gruppo di ragazzi che si preparano alla cresima, con i loro genitori. Sabato prossimo 24 febbraio sono invitati i ragazzi del gruppo che ha come catechisti: Victoria e Serena. La cena si svolge in patronato a. Nicolò dopo aver partecipato all’Eucaristia prefestiva delle ore 18.30.

Da “SEGNO DI UNITÀ” – 18 febbraio 2018

Da SEGNO DI UNITÀ – 18 febbraio 2018
periodico della parrocchia Santa Maria della pace di Bissuola

Di particolare annoto “Tre sere in ritiro” – 21 – 22 e 23 marzo. Questo appuntamento costituisce una preparazione prossima alla Pasqua.

Un’altra notizia degna di segnalazione è il “Pellegrinaggio mariano” che avrà luogo in questa parrocchia sabato 3 marzo con la presenza del Patriarca.

L’articolo proprio della Quaresima lo scrive il signor Virgilio, persona che interviene spesso in questo periodico, ed ha per tema “Lotta allo spreco – un impegno quaresimale”. Questo signore, con dati alla mano, sottolinea ancora una volta il “sacrilegio” dello sperpero che, nella nostra era e nei paesi del benessere, regna sovrano e spesso incontrastato.

don Armando

PELLEGRINAGGIO MARIANO
sabato 3 marzo – ore 7.30

Torna nella nostra parrocchia il pellegrinaggio mariano guidato dal Patriarca. È un appuntamento itinerante che si rinnova ogni primo sabato del mese nei vicariati che compongono la Diocesi di Venezia. La nostra Comunità ha accolto i pellegrini altre due volte, da quando il vescovo mons. Moraglia ha inserito nel programma diocesano l’incontro-pellegrinaggio con al centro la preghiera mariana. Il ritrovo sarà presso la Scuola Materna “Madonna della Pace” da dove inizierà il cammino orante per le strade della parrocchia fino a giungere nella chiesa parrocchiale dove il Patriarca celebrerà la s. messa alle ore 8.00 (circa).

Il percorso non è ancora stabilito: è necessario calcolare bene le percorrenze per rispettare i tempi.

Nei prossimi numeri di Segno di Unità torneremo sull’argomento per dare i dettagli e per rinfrescare la memoria.

TRE SERE IN RITIRO
21-22-23 marzo

Ricordiamo la proposta: trovarsi in chiesa tre sere di seguito durante la settimana che precede la Settimana Santa, per pregare, e meditare.

Il programma: ore 18.30 s. messa
ore 19.00 – 20.00: spazio per offrire uno spunto di meditazione.
Venerdì 23 marzo, la meditazione si protrae fino alle 20.30 orario in cui inizierà la
VIA CRUCIS
meditata su riflessioni dei laici.

LOTTA ALLO SPRECO
un impegno quaresimale

Può essere senz’altro un impegno per la quaresima: cercare di limitare al massimo lo spreco. In tutte le dimensioni della vita: tempo, intelligenza, e molte altre cose che attengono ad una sfera per così dire “astratta”. Poi ci sono gli sprechi tangibili, che oltre a far male a noi personalmente, coinvolgono anche il prossimo. Non serve essere molto acuti per individuarli, nella nostra vita quotidiana.

Buttiamo un occhio nella spazzatura e ci accorgiamo di quanto sprechiamo in cibo, ma anche in oggetti che abbiamo comperato inutilmente o in quantità esagerata e che, alla fin fine, “dobbiamo” buttare perché non sappiamo più cosa farne e occupano un sacco di spazio. Che naturalmente deve essere occupato da altre cose inutili che in capo ad un mese butteremo via.

D’accordo, molti sprechi non dipendono da nostre scelte, ma da come vengono gestiti, per esempio, gli imballaggi: piccoli oggetti di elettronica – per fare un esempio – sigillati in una montagna di plastica, con manuali chilometrici scritti in mille lingue tranne che la nostra.

Vediamo un po’ cosa ci dicono le cifre sullo spreco alimentare, che è quello che più grida vendetta. In Italia, finiscono nella spazzatura 145 chili di cibo a testa all’anno. La crisi ci ha resi più sparagnini ma c’è ancora molto da fare. Le mense scolastiche sono nell’occhio del ciclone: un pasto su tre finisce pari pari nel cassonetto. Un comune virtuoso (non mi ricordo quale sia) si è impegnato a riutilizzare il recuperabile dirottando lo scarto delle mense scolastiche (ovviamente rispettando le regole minime dell’igiene e del decoro) presso altre strutture in cui si servono pasti ai meno abbienti. Il resto viene recuperato e portato nel canile municipale.

Nei supermercati lo spreco alimentare pesa per 18,8 chili all’anno per metro quadro. Ogni famiglia getta nella spazzatura circa 250 euro l’anno in cibo.

Certo i supermercati sono una enorme tentazione allo spreco: prendi tre e paghi due. Ma il terzo ti serve davvero? Tanto, dice, lo pago comunque, e così il terzo in più fra qualche mese lo butti perché è scaduto. Quando facciamo la spesa, chiediamoci un attimo se mi serve davvero tutta quella roba, guardiamo la scadenza, per sincerarsi che andrà consumata prima di quella data.

Anche in farmacia si spreca. Ci sono medici prò e medici contro. C’è quello che ti lesina una scatola di compresse e quello che te ne ordina quattro. Il farmacista coscienzioso chiede se le vuoi tutte, il superficiale te le appioppa tutte. E gli armadietti si riempiono di farmaci che non userai mai. Capitolo spreco energetico, lo ce l’ho col comune che ancora non ha spento e disinstallato le luminarie di Natale, è successo l’anno scorso e si è ripetuto quest’anno. E ci sono strade illuminate con lampioncini scheletrici. Facciamo la nostra parte a casa nostra. Ok, ci sono le lampadine a basso consumo, ma è necessario lasciare accese le luci in tutte le stanze? O lasciare che l’acqua scorra dal rubinetto come se piovesse dal cielo? Vedo dalle finestre aperte persone in maniche corte: significa che lì si muore dal caldo. E se il riscaldamento fosse tarato meglio e ci si mettesse un maglione, non si potrebbe consumare meno energia?

Quaresima = digiuno dal cibo? Non solo, pensiamoci un po’.

Virgilio

Da “LA BORROMEA” – 18 febbraio 2018

Da LA BORROMEA – 18 febbraio 2018
settimanale del duomo di San Lorenzo

Il parroco, mons. Gianni Bernardi, che tutte le settimane occupa la prima facciata del periodico, con una pacata ed esauriente riflessione dogmatico-pastorale, questa settimana fa una lunga riflessione teorico-pratica sulla Quaresima, offrendo motivi di riflessione spirituale e nel contempo segnalando i momenti che la parrocchia offre ai fedeli per questo scopo.

don Armando

Elemosina, preghiera e digiuno per camminare insieme nella verità

Il mercoledì delle Ceneri abbiamo iniziato il nostro itinerario quaresimale verso la Pasqua del Signore: itinerario che, giorno dopo giorno, è illuminato realmente dalla luce che viene dalla meta.

Il vangelo, che è stato proclamato nella austera ma carica di speranza celebrazione delle Ceneri (Mt 6,1-6.16-18), ci ha dato tre indicazioni precise per vivere bene la Quaresima: l’elemosina, la preghiera e il digiuno. Come è possibile vivere queste indicazioni a livello di comunità cristiana? Cerco di dare alcune risposte, a partire dalla nostra realtà di parrocchia grande, complessa e ricca di tante belle iniziative.

Per quanto riguarda l’elemosina, che va intesa come attenzione, disponibilità, apertura verso i fratelli più poveri e bisognosi, la nostra parrocchia offre due “strumenti” importanti per donare aiuto a coloro che si trovano in difficoltà: la Banca del Tempo Libero e la Catena della Solidarietà. Si tratta, come ben sapete, di una realtà associativa che svolge molteplici servizi a sostegno delle tante povertà del nostro tempo, e di un gruppo di persone che si tassano mensilmente per dare al parroco l’opportunità di aiutare persone e famiglie che vivono situazioni difficili. Mi pare di poter dire che, attraverso queste due realtà, la parrocchia vive la sua attenzione all’elemosina evangelica. Per questo, nel tempo quaresimale continueremo la raccolta di cibo non deperibile che, proprio attraverso la Banca del Tempo Libero, sarà consegnato a tante famiglie che si trovano in sofferenza economica. Se invece qualcuno volesse prender parte agli scopi della Catena della Solidarietà, può rivolgersi a me per contattare la persona responsabile di tale servizio.

Voglio anche ricordare l’impegno di carità nei confronti della stessa nostra parrocchia, che si trova ad affrontare, in questo periodo, alcune situazioni di emergenza, come già ben sapete: ogni offerta, lo dico senza tanti giri di parole, è fortemente gradita.

Per quanto riguarda la preghiera, voglio richiamare prima di tutto alla vostra attenzione quanto è stato scritto da san Giovanni Crisostomo, grande vescovo e grande santo: «La preghiera, o dialogo con Dio, è un bene sommo.

È, infatti, una comunione intima con Dio. Come gli occhi del corpo vedendo la luce ne sono rischiarati, così anche l’anima

che è tesa verso Dio viene illuminata dalla luce ineffabile della preghiera. Deve essere, però, una preghiera non fatta per abitudine, ma che proceda dal cuore. Non deve essere circoscritta a determinati tempi od ore, ma fiorire continuamente, notte e giorno». Questa è la premessa necessaria, per cogliere il senso di quanto la parrocchia offre a questo proposito.

Vi richiamo le varie opportunità: in Duomo le lodi mattutine, alle 7:45 nei giorni feriali e alle 8:40 nei festivi; il Rosario nei giorni feriali, alle 18:00 e i Vespri alla domenica, sempre alle ore 18:00; a S. Girolamo l’Adorazione eucaristica, dal lunedì al venerdì, dalle 9:30 alle 11:30 e al giovedì anche nel pomeriggio dalle 16:30 alle 17:30.

Qui, però, c’è una novità: al venerdì la chiesa sarà aperta tutto il giorno fino alle 18:00 per dare a chiunque, anche a chi fosse in pausa pranzo dal lavoro, l’opportunità di vivere con tranquillità un momento di dialogo con il Signore. Mi pare bello osservare che anche i Padri Cappuccini”terranno aperta la loro chiesa nel tempo della pausa pranzo del venerdì. In altre parole, anche chi lavora (e non solo) può trovare un po’ di tempo per il Signore. Sempre a S. Girolamo, al venerdì, alle ore 15:00 si terrà la tradizionale Via Crucis. In questa Quaresima ritorna la Lectio Divina: importante appuntamento di ascolto della Parola di Dio, da cui la nostra stessa preghiera e la nostra stessa vita vengono illuminate, che ci vedrà raccolti in Duomo alle ore 19:00 del venerdì. Ritornano anche le Catechesi per i giovani come è riportato nell’articolo di testa.

Il digiuno invece ci ricorda la necessità di mettere al centro della nostra vita Chi davvero conta, il Signore Gesù: per questo siamo continuamente invitati a liberarci dal peso delle cose o situazioni che, in un certo senso, ci tengono sottomessi. Il primo digiuno è liberarci dal peccato, naturalmente. Ma anche quello che ci fa liberi dalla troppa importanza data ai cibi diventa un aiuto importante per una più evangelica vita cristiana.

Tutte le altre attività e gli altri impegni continuano normalmente: chiediamo però al Signore che ci aiuti a viverli in modo nuovo, con uno spirito nuovo.

don Gianni Bernardi

Da “IL PUNTO” – 18 febbraio 2018

Da “IL PUNTO” – 18 febbraio 2018
settimanale delle parrocchie di Catene e Villabona di Marghera

Riporto l’articolo di prima pagina “Quaresima: ecco le proposte di impegno”. Questo “pacchetto quaresimale” è molto simile a quello delle altre parrocchie del patriarcato, però ha un qualcosa pure di particolare: la “Messa dell’aurora”, il mercoledì alle 6,30 per ragazzi e giovani, con relativa colazione, il “Suono della campana” il venerdì alle 15 e il “Venerdigiuniamo”, giorno nel quale la chiesa resta aperta per tutti coloro che, almeno una volta alla settimana, scelgono di sostituire il pranzo a casa per nutrirsi in chiesa con la parola di Dio.

In questo numero del foglio c’è pure una notizia in assoluta controtendenza con le notizie che riguardano la presenza delle suore in parrocchia: “A marzo l’arrivo delle suore a Villabona”. Il nostro tempo è ancora un tempo capace di miracoli! Penso che molti parroci dovrebbero avvalersi del parroco di Villabona per avere ancora le suore in parrocchia.

don Armando

QUARESIMA: ECCO LE PROPOSTE DI IMPEGNO

In Quaresima, i tre modi che la Santa Chiesa ha riconosciuto essere i più indicati per aiutare la conversione del cuore sono la preghiera, la mortificazione della carne e l’elemosina. In questo tempo di conversione ci sono allora offerte e raccomandate molte occasioni per mettere in pratica questi doveri:

• Ogni giorno in chiesa la S. Messa alle 18.30 preceduta dal Rosario e seguita dai Vespri.

• Ogni mercoledì di Quaresima S. Messa dell’aurora alle 6.30 per ragazzi e giovani. Segue colazione tutti insieme in sala Marco Ce.

Tutti i venerdì di Quaresima alle 15 il suono della campana ci ricorderà l’ora della morte del Signore Gesù, invitandoci ad una preghiera silenziosa nel nostro cuore.

• Alle 17.00 si terrà poi la pia pratica della Via Crucis, per meditare la Passione di Nostro Signore, cui sono invitati particolarmente i bambini e ragazzi.

• Alle ore 17.30 Adorazione Eucaristica per le vocazioni e le famiglie

“Venerdigiuniamo”: il venerdì la chiesa resta aperta all’ora di pranzo, perché si possa sostituire il digiuno materiale con il nutrimento della Parola e della preghiera.

• L‘astinenza dai piaceri mondani, specialmente il venerdì, e l‘accettazione (anche con sacrificio) ai propri doveri.

* La cassettina “un pane per amor di Dio” nella quale mettere il frutto delle nostre rinunce e privazioni personali per i poveri in terra di missione.

A MARZO L’ARRIVO DELLE SUORE A VILLABONA

È previsto per la metà del mese di marzo l’arrivo e l’insediamento delle suore “Ancelle della Visitazione” negli ambienti ristrutturati della parrocchia di Villabona. La piccola comunità presterà servizio di animazione liturgica e aiuterà le realtà di accoglienza e sostegno ai poveri presenti sul territorio di Marghera. Il costo del restauro e degli impianti è stato sostenuto direttamente dal patriarcato a noi è chiesto, secondo le nostre possibilità, di contribuire per l’arredo della casa: biancheria (lenzuola, asciugamani…), utensili da cucina (pentole, posate…). Fare riferimento a don Lio per avere informazioni su cosa è necessario. L’unica delicatezza richiesta è di non scambiare la carità con il liberarsi di cose vecchie e malandate che sono rimaste troppo in soffitta.

Da “CAMMINIAMO ASSIEME” – 18 febbraio 2018

Da CAMMINIAMO ASSIEME – 18 febbraio 2018
settimanale delle parrocchie di San Pietro e Sant’Andrea di Favaro Veneto

Non si può non ammirare lo zelo del parroco, don Andrea Volpato, per la puntualità e l’impostazione grafica con cui dà volto al suo periodico. Però per due comunità così numerose avrebbe bisogno di maggiori apporti a livello di contenuti e di lettura cristiana del nostro tempo. Penso che non sarebbe un peccato se talora si avvalesse di qualche articolo dei colleghi. Dico questo in spirito di fraterna collaborazione.

Riporto la rubrica “appuntamenti della settimana” per sottolineare il carico di lavoro di questo sacerdote: soltanto “il normale” è già così tanto impegnativo.

Riporto infine “Incontro giovani” sul tema “E’ più facile costruire ponti che innalzare muri” con la presenza della famiglia siriana della quale il vicariato di Favaro e di Altino si è fatto carico e che è giunta in Italia mediante i corridoi umanitari.

Credo che questa esperienza sia pressoché unica nella nostra diocesi.

don Armando

APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA

ASSIEME
Lunedì 19 Febbraio
Ore 20.45 Itinerario per i fidanzati (a San Pietro)
Martedì 20 Febbraio
Ore 19,30 Incontro di inizio quaresima per tutti i giovani
Giovedì 22 Febbraio
Ore 18,30 Santa Messa della collaborazione pastorale (a San Pietro)
Ore 20,30 Incontro dei catechisti della collaborazione pastorale – Film (a San Pietro)
Venerdì 23 Febbraio
Ore 20.30 Corsi per animatori Grest (a Zelarino)

SAN PIETRO
Domenica 18 Febbraio
Dopo la Messa delle 9.30 c’è ACR
Lunedì 19 Febbraio
Ore 17.00 5A elementare – 1A Media
Ore 20.45 Animatori dei gruppi di ascolto
Martedì 20 Febbraio
Ore 17.00 3A elementare, 2A e 3A media
Venerdì 23 Febbraio
Ore 17.00 2A e 4A elementare
Ore 18.00 Via Crucis
Ore 21.00 Incontro di preghiera – adorazione
Domenica 25 Febbraio
Ore 17.00 Gruppo Famiglie ” Il Melograno”

SANT’ANDREA
Martedì 20 Febbraio
Ore 19.00 3A media
Mercoledì 21 Febbraio
Ore 17.00 1A e 2A media
Ore 20.30 Consiglio Pastorale
Giovedì 22 febbraio
Ore 20.30 Riunione del direttivo del NOI
Venerdì 23 Febbraio
Ore 17.30 Via Crucis
Ore 20.45 Incontro Adulti AC
Sabato 24 Febbraio
Ore 14.30 2A, 3A, 4A e 5A elementare
Ore 15.30 ACR
Collaborazione pastorale Favaro Dese

INCONTRO DEI GIOVANI

Presso la parrocchia di San Pietro apostolo Martedì 20 febbraio dalle 19.30 alle 22.00

Come per il tempo dì Avvento ci troveremo insieme per riflettere assieme sul tema che Papa Francesco ha consegnato a tutti i giovani del mondo alla GMG di Cracovia

“è più facile costruire ponti che costruire muri”

Saremo aiutati da coloro che stanno seguendo il progetto dei corridoi umanitari e avremo come ospite la giovane famiglia siriana che come vicariato di Favaro-Altino abbiamo accolto

L’appuntamento è per martedì 20 febbraio cominceremo alle 19.30 con una cena condivisa (ognuno porta qualcosa da condividere) e a seguire l’incontro-dibattito.

Che dire,, un’occasione unica, da non lasciarsi sfuggire!”

Da “UNA VOCE NELLA RIVIERA” – 18 febbraio 2018

Da “UNA VOCE NELLA RIVIERA” – 18 febbraio 2018
settimanale dell’unità pastorale delle parrocchie del Sacro Cuore di Gesù di Ca’ Sabbioni e di San Pietro in Bosco e Santa Maddalena di Oriago

Il periodico si presenta elegante come sempre. Don Cristiano Bobbo, il parroco, nella prima delle sue riflessioni settimanali inserite nella rubrica “Pensieri in libertà di un parroco della riviera” precisa che questo modo accurato ed elegante di presentarsi è il frutto di una scelta lucida e precisa della redazione del periodico. Non posso che lodare questo modo di porgersi che rifiuta la sciatteria ed il pressapochismo.

Una volta ancora riporto all’attenzione di chi segue questa rassegna online queste riflessioni. Sento inoltre di segnalare tre articoli dell’ultima pagina che è dedicata a tutte e tre le parrocchie: “Digiuno e santa messa all’ora di Pranzo” per venerdì 23 febbraio, “Adozione giovani”, tesa a finanziare i giovani che scelgono di fare l’esperienza di Lourdes con l’Unitalsi, e soprattutto “A favore dei poveri”.

Quest’ultimo articolo è veramente esemplare perché informa che tutte le nove parrocchie del vicariato della Riviera, con decisione concorde, hanno0 deciso di dar vita ad un emporio della carità, autotassandosi per la durata di cinque anni in rapporto al numero di abitanti di ognuna.

Questa scelta merita tutta l’ammirazione e il plauso dell’intera diocesi, augurandoci che ogni zona pastorale faccia questa scelta.

Ora, da vecchio parroco, data la sensibilità del giovane parroco don Cristiano, mi permetto di suggerirgli di pensare perlomeno ad un mensile da inviare a mezzo posta a tutte le famiglie dell’aggregazione pastorale. Il settimanale è di certo ottimo, ma finisce per non giungere soprattutto a quelli che probabilmente ne avrebbero più bisogno e che purtroppo rappresentano più dell’ottanta per cento della popolazione non praticante di questa parrocchia. La cosa di certo possibile; se ci sono riuscito io, che vengo dall’antico testamento, è certamente più facile che lo possa fare don Cristiano che appartiene alla Chiesa del domani.

don Armando

Lungo il fiume

Pensieri in libertà di un Parroco della Riviera
di don Cristiano Bobbo

Precisione
Un signore, attento lettore della nostra stampa parrocchiale, si è complimentato per il nostro giornale settimanale che, dal suo punto di vista, rappresenta un vero fiore all’occhiello rispetto ad altre pubblicazioni simili a livello ecclesiale. E, soprattutto, si è detto un affezionato lettore di alcune rubriche periodiche che trova sempre arricchenti, precise e chiare nell’esposizione. Ed è proprio così! Infatti, ai nostri giorni la faciloneria, la superficialità, il pressappochismo sono diventati un’insegna inalberata in quasi tutta la comunicazione. Quante volte leggendo un articolo di tema religioso su un giornale c’è da stupirsi per la serena ignoranza o per l’approssimazione senza scrupoli dell’autore di quel testo. Siamo grati perciò a tutti coloro che con generosa disponibilità, ogni settimana, si assumono l’impegno di rendere ricco e propositivo il nostro giornale parrocchiale e non si risparmiano per la ricerca meticolosa e minuziosa, per la cura dell’impostazione grafica, per il puntiglio nella verifica dell’intera pubblicazione, prima di correre il rischio di essere uno dei tanti organi di comunicazione che parlano a vanvera. Certo, pur non nutrendo alcuna ambizione di andare oltre i confini locali, o di assumere un ruolo che non saremmo in grado di sostenere, è nostra ferma intenzione contraddistinguerci per quel fondo di rigore e di accuratezza che non deve mai

venire meno, come necessario antidoto alla dominante sciatteria e al diffuso pressappochismo dell’informazione.

Adulti autentici
I dati statistici messi a disposizione dall’Osservatorio delle politiche sociali della nostra regione, ci consegnano, tra gli altri, anche i dati impietosi dell’indagine effettuata sulla realtà fragile e un po’ malconcia della famiglia. Separazioni, fallimenti di coppia, divorzi, nuove unioni, nuovi equilibri da ricostruire sembrano essere i lineamenti diffusi di una realtà, la famiglia, un tempo considerata stabile, ora, invece, fluida e in continuo divenire. C’è da chiedersi se la famiglia sia ancora attuale come riferimento importante nella nostra società o se lo sarà sempre meno. Dal mio punto di vista ritengo che sia necessario un lavoro lento e paziente, ma anche radicale e sostanziale a partire dall’età infantile. Troppo spesso, infatti, ai nostri giorni, per evitare turbe o repressioni, si è inclini a concedere tutto ai ragazzi e ai giovani, lasciandoli così nella loro “imperfezione”, correndo il rischio di avere eterni bambini, coccolati e capricciosi. È per questa via che si creano persone immature e tutt’altro che grate a chi ha concesso a loro tutto. Perché, al di là del suo spontaneo egoismo, anche il giovane capisce che ciò di cui ha veramente bisogno è altro e che questo “altro” è da conquistare con fatica. Capaci di fedeltà, di amore provato e responsabile, lo saranno quei giovani che sono stati educati alla serietà della vita e a conoscere le esigenze che i veri valori comportano! Credere che ci possano altre strade per garantire la solidità delle nostre famiglie, è pura utopia.

Sotto la superficie
Questa mattina mi sono avvicinato alla mamma che, dopo aver accompagnato i figli a scuola, si ferma ogni giorno in chiesa per una preghiera, manifestandole il mio apprezzamento per la fedeltà a questo appuntamento. Mi ha detto che è contenta di farlo e, anche se all’inizio rappresentava una sorta di affidamento a Dio delle persone a lei care, ora le è sufficiente mettersi in silenzio alla presenza di Colui che tutto conosce e ricevere il dono della serenità fin dalle prime ore del nuovo giorno. Stare un po’ nel silenzio, lasciando all’esterno il tumultuoso agitarsi delle preoccupazioni quotidiane, potrebbe apparire un’impresa impossibile da realizzare tutti i giorni, ma indubbiamente è un’esperienza da praticare a scadenze regolari per riacquistare una carica interiore. Entrare nella solitudine di una chiesa, lontano dagli sguardi e dalle aspettative del mondo, potrebbe costituire un appello che è ancor più valido in un tempo in cui conta solo la riconoscibilità, l’apparire senza essere, l’inganno mediatico.

Le tre campane
Avvisi della Collaborazione Oriago – Ca’ Sabbioni

DIGIUNO E S. MESSA ALL’ORA DEL PRANZO
Come già preannunciato nel numero precedente, Venerdì 23 Febbraio ricorre la giornata di preghiera e digiuno indetta dal Papa per la pace. In questa circostanza sarà celebrata la S. Messa nella chiesa di S. Maria Maddalena alle ore 13.00, per consentire, anche a quanti dispongono della pausa dal lavoro, di digiunare dal pranzo e unirsi alla preghiera per la pace. Invitiamo tutti a questa testimonianza concreta che ben s’inserisce nel cammino quaresimale.

A FAVORE DEI POVERI
Tutte le nove parrocchie del Vicariato della Riviera, hanno unanimemente sottoscritto l’impegno a finanziare il progetto per la realizzazione del nuovo Centro Servizi Caritas che sarà istituito presso i locali della parrocchia di San Marco di Mira Porte dove, dopo gli opportuni interventi di riqualificazione e ristrutturazione dell’immobile, troveranno collocazione un emporio alimentare, un emporio per l’abbigliamento, una segreteria e un centro d’ascolto. Sentito il parere favorevole dei rispettivi Consigli per gli affari economici delle nostre tre parrocchie, è stato così deciso di destinare una somma annuale di complessivi € 4.159,00, per la durata di cinque anni, suddivisa proporzionalmente secondo il numero degli abitanti e così determinata per ogni anno: San Pietro € 2.047,00 – S. Maria Maddalena € 1.839,00 – Sacro Cuore di Gesù € 272,00. Attraverso l’azione concordata che vede in questo progetto la sua piena espressione, si punta ad operare in modo sempre più efficace per rispondere alle necessità dei poveri e delle persone disagiate del nostro territorio mediante una rete di aiuti che trovano nel coordinamento vicariale un insostituibile riferimento operativo.

“ADOZIONE” GIOVANI
Un nutrito gruppo di giovani della nostra Comunità, ancora più numeroso di quello dello scorso anno, parteciperà al prossimo pellegrinaggio a Lourdes organizzato dall’UNITALSI che si svolgerà dal 25 Aprile al 1° Maggio prossimi, mettendosi a servizio dei malati con i quali condivideranno questa importante esperienza. Per venire incontro alla spesa del viaggio si stanno già attivando con una serie di iniziative di autofinanziamento che proporranno all’attenzione delle nostre parrocchie. Tuttavia, riconosciuta la validità di questa esperienza nel contesto della formazione dei nostri giovani, sottoponiamo all’attenzione di tutti l’opportunità di aiutarli attraverso l'”adozione” simbolica di un giovane mediante il versamento di una quota o di una parte o comunque di una libera offerta che può essere consegnata direttamente al parroco per questo scopo. Grazie!

Da “INSIEME !” – 18 febbraio 2018

Da INSIEME !” – 18 febbraio 2018
settimanale della comunità cristiana SS. Martino e Benedetto di Campalto

Di questo periodico mi piace sottolineare gli apporti di “giornalisti parrocchiali” anziani e giovani. Mentre auspicherei una versione grafica più ariosa e moderna, sottolineo ancora una volta la preziosità di questi contributi da parte di membri della comunità.

Il primo è di una certa Rossella (credo che sia una persona quanto mai nota in parrocchia, però mi piacerebbe che si “compromettesse” totalmente aggiungendo pure il cognome), la quale tratta in maniera viva e sentita il discorso della quaresima per la cristianità di oggi.

Il secondo è di un vecchio amico della San Vincenzo, Ilario Biasetton, che narra le origini coraggiose del nuovo complesso parrocchiale: chiesa, patronato e canonica.

C’è pure da leggere “Il carnevale in patronato” che a Campalto si realizza, come altre attività, in collaborazione col quartiere.

don Armando

UNA NUOVA CHIESA PER UNA CHIESA NUOVA

Don Ivano fece una bella esposizione, spalleggiato da alcuni di noi, si aprì un lungo dibattito dovuto soprattutto alla avversioni di pochi contrari che a loro la chiesa non interessava per niente.

Alla fine di molte discussioni si decise di votare per alzata di mano se si o no alla nuova chiesa. Con nostra meraviglia e grande gioia il si venne approvato dalla quasi totalità dei tanti presenti. Venne poi fissata una quota mensile per ogni famiglia aderente all’opera, che noi uomini e donne di Azione Cattolica, in coppie divise per zone, ci impegnammo ad andare a riscuotere. Il più sembrava fatto, invece no dovevamo trovare il sito disponibile e qui le cose si complicarono perché uno spazio abbastanza grande, centrale e adeguato alle nostre esigenze, nessuno ce lo voleva vendere. C’è voluto tutto l’impegno e la caparbietà di don Ivano se l’impresa riuscì. Poi trovati i finanziamenti tra permuta di terreno, vendita della canonica e mutuo, venne presentato e presto approvato il progetto complessivo. Nel 1965 iniziarono i lavori, il 28 giugno 1966 posa della prima pietra e il 17 settembre 1967 il cardinal Urbani venne a inaugurare la chiesa, canonica e patronato, per la gioia di tutti. Gran festa con pesca di beneficenza, banchetti, palloncini e tanta allegria. Tanta gioia anche per quanti con entusiasmo e dedizione si impegnarono in modi diversi per la realizzazione di tutto il complesso e in così poco tempo.

È proprio vero: “Se il Signore non costruisce la casa, invano faticano i costruttori” (salmo 126), per cui un primo grazie va rivolto proprio al buon Dio. Un altro grazie e una preghiera riconoscente a don Ivano, primo artefice dell’opera e ai tanti collaboratori che con lui riposano in cielo. E se volete anche un pensierino a quei pochi rimasti a testimonianza di quanto realizzato.

Ilario Biasetton

…PER ASCOLTARE E TESTIMONIARE…

Tornare alla fonte per essere fonte

Con il mercoledì delle ceneri è iniziata la Quaresima, itinerario verso la Pasqua, quaranta giorni in cui facciamo memoria del cammino di quarant’anni anni, che hanno fatto gli ebrei nel deserto dopo che il Signore li aveva liberati dalla schiavitù dell’Egitto.

Un tempo di grazia, di energia spirituale perché ci viene data la possibilità di ritornare al Signore per una nuova vita segnata dall’amore.

Per noi, qui a Campalto, è un tratto di strada che ci permette di sviluppare il nostro cammino comunitario delineato dall’Assemblea parrocchiale: nell’anno in cui festeggiamo i 50 anni della Chiesa di san Benedetto, proponiamo di vivere la Parrocchia come una grande Comunità formata da piccole comunità che vivono tra loro la fraternità e la prossimità e che si radunano alla stessa mensa nell’Eucaristia domenicale.

Questo cammino realizza quello del tempo di Avvento-Natale dove abbiamo individuato e preparato gli spazi nelle nostre case, luoghi famigliari di vita e condivisione quotidiana che Gesù è venuto ad abitare. Possiamo allora immaginare la nostra Comunità come un condominio composto da tanti appartamenti che vogliamo rendere abitati creando legami autentici.

Papa Francesco, nel suo messaggio per la Quaresima, si dice molto preoccupato per una società con un cuore freddo, di pietra, che spegne ogni forma di amore e relazione tra gli uomini, che esclude e raffredda le nostre Comunità.

Vorremmo allora, durante questa Quaresima, rendere la nostra Comunità parrocchiale più calda e per far ciò riteniamo necessario cambiare il nostro modo di vivere il trovarci assieme, ossia non solo per “fare qualcosa”- che è molto importante – ma anche per vivere tra di noi la potenza dirompente delle relazioni vere, così da trasformare il nostro cuore di pietra in cuore di carne, per volersi bene, aiutarci, ascoltarci, godere del piacere di stare assieme, divertirsi.

, Chi sono queste piccole comunità ? Semplice, sono tutti i nostri gruppi impegnati, a seconda del proprio specifico, dentro la Comunità con ruoli e modalità differenti.

Il Papa, sempre nel messaggio per la Quaresima, mette in guardia dai falsi profeti, li chiama incantatori di serpenti che approfittando delle emozioni umane, illudono e rendono schiavo l’uomo. Provocati da questo, ci siamo lasciati guidare dalla Liturgia quaresimale, individuando nei veri Profeti i credenti dell’Antico Testamento, che ogni domenica ci aiuteranno a scoprire la fedeltà di Dio, a guardare al Maestro Gesù che compie la storia d’amore con l’uomo. Ci viene inoltre suggerito un atteggiamento affinché, ogni piccola comunità, secondo la propria peculiarità e col proprio stile, provi in questi 40 giorni a trovare nuovi e diversi modi per stare assieme e scaldarsi nell’amicizia e nella fraternità.

Tornare alla fonte, cioè a Gesù, per tornare ad essere fonte” e rigenerarsi per i nostri ragazzi, le nostre famiglie, il nostro quartiere. L’arcobaleno che realizzeremo in Chiesa sarà per noi il segno che, come “dopo la tempesta arriva il sereno”, così le nostre inimicizie si trasformeranno in fraternità e prossimità.

La Comunità fa anche delle proposte individuali: la preghiera che Papa Francesco definisce: “un dolce rimedio per la nostra vita, per cercare consolazione in Dio e scoprire ancora una volta che Egli è nostro Padre e vuole per noi la vita”. Per gli adulti sarà a disposizione un sussidio giornaliero (vi chiediamo di prenderlo e di utilizzarlo!), mentre nelle famiglie recuperiamo il dado di preghiera consegnato in Avvento. Per i ragazzi delle medie, ci sarà un sussidio individuale e sarà consegnato ad ogni bambino e ragazzo un braccialetto tipo quelli della fortuna, che ricorda l’arcobaleno, come promemoria del tempo di Quaresima. Rilanciamo con forza la raccolta domenicale di generi alimentari che la S. Vincenzo distribuirà ai I nostri poveri.

Rosella

Da “IL FOGLIETTO” – 18 febbraio 2018

Da “IL FOGLIETTO” – 18 febbraio 2018
settimanale della parrocchia Santa Maria Ausiliatrice della Gazzera

“Il foglietto” è costituito da un foglio. A4 piegato in due. Purtroppo il periodico mi giunge saltuariamente perché non essendo spedito via E-mail ho qualche difficoltà a reperirlo.

Il numero odierno evidenzia alquanto una festa parrocchiale, lo “Zuccone d’oro”, un evento che coinvolge un gran numero di ragazzi, anziani e giovani. Da quanto riesco a comprendere, oltre alla aggregazione e al divertimento. questo incontro festoso offre l’opportunità di raccogliere offerte a scopo benefico.

Il periodico informa anche di qualche altra attività quaresimale organizzata ora da una ora da un’altra parrocchia a favore pure delle altre comunità: tutti tentativi per arrivare pian piano ad un pastorale che aggreghi e faciliti una più vivace e profonda vita cristiana.

don Armando

Grande festa della comunità con lo
ZUCCONE DORO

Sempre più vivo e vegeto da 36 anni! Domenica scorsa ha dimostrato davvero tutta la sua maturità; è cresciuto in dimensione e qualità, rivelando la sua capacità di attrazione e di coinvolgimento dei bambini che lo aspettano e se lo godono festosamente; ma anche dei giovani e degli adulti come degli anziani: i nonni, che lietamente “si commuovono”. E non solo perché abbiamo partecipato in tanti come spettatori, ma soprattutto come protagonisti attivi.

Per primi i bambini: la festa è loro e la vivono attenti, emozionati, entusiasti e preparati. Preparati dai giovani animatori, molti, impegnati seriamente nella organizzazione e nello svolgimento dello spettacolo: luci, colori, suoni, costumi, sceneggiatura, conduzione e animazione. La “marineria”: questo il tema dello spettacolo, ci ha portato magnificamente in porto, salvandoci dai “pirati”: i genitori, che hanno dato un grande apporto, non solo con il loro sketch, ma anche con la preparazione dei costumi, l’allestimento del palco con tutta la tecnologia possibile, e soprattutto con le proposte del PIZZAUT.it“, l’associazione sorta dai genitori di un bambino autistico per offrire al figlio, e agli altri come lui, una assistenza più adeguata ed inclusiva.

Coinvolgere questi bambini, che diventeranno giovani e adulti, nella scuola, nella società, nel lavoro: produrre e servire pizze, pensando a una pizzeria in proprio, con il sostegno di adulti. Straordinario progetto, condiviso, per il quale si è fatta pure una colletta. (Vi daremo il risultato). Nel momento che “si gode con chi gode”, è giusto saper anche “soffrire con chi soffre” e sovvenire. Grazie anche per questo!

E con gli adulti anche i “nonni”, gli anziani che ci hanno messo tutta la loro gioia, partecipazione e collaborazione, sempre discreta, ma efficace.

Non facciamo nomi, a ragion veduta: riempiremmo una pagina solo di questi, e ci dispiacerebbe trascurarne anche uno solo. Tutti ci hanno messo la loro parte, per alcuni più appariscente, per altri meno, ma per tutti generosa e disinteressata. Unico interesse: la festa dei bambini e di tutti noi. E perciò a tutti va il cordiale ringraziamento di tutti. Questo è il volto bello e vero di una comunità che è contenta di dare e di darsi per il bene degli altri. Questa è la motivazione che ci muove dal profondo: lo spirito e la presenza di Gesù. E questo non solo nell’ultima Domenica di carnevale, ma in tutte le Domeniche e i giorni della vita.
Viviamo di questo e per questo, “lieti nella speranza”.

RITIRO Spirituale: Venerdì 16 febbraio ore 20.45 – presso ist. S. Marco – Salesiani “La conversione missionaria del cristiano oggi”.
Ci guida don Lorenzo De Lazzari (per tutta la collaborazione)

CATECHESI quaresimale: Lunedì 26 febbraio ore 20.45 presso parrocchia S. Barbara.
“Le tentazioni degli operatori pastorali e della comunità”
d. Marco Scaggiante (per tutta la collaborazione)
L’incontro continua: Lunedì 5 marzo alla Gazzera – ore 20.45 – per gruppi, per approfondire e attualizzare i temi.

CATECHESI QUARESIMALE
Lunedì 26 febbraio ore 20.45 presso la parrocchia di S. BARBARA (vedi sopra)
“Le tentazioni degli operatori pastorali e della comunità
con don Marco Scaggiante.
Vogliamo riflettere sulle difficoltà dei cristiani oggi nella evangelizzazione del mondo contemporaneo.
L’invito è rivolto a tutti noi della collaborazione pastorale (Asseggiano – S. Barbara Gazzera).

Da “IL DIARIO INSIEME” – 11 febbraio 2018 e “LA VOCE DI SAN FELICE” – 21 gennaio 2018

Da “IL DIARIO INSIEME” – 11 febbraio 2018
settimanale della collaborazione pastorale S. Pantalon, Frari e Tolentini di Venezia
e “LA VOCE DI SAN FELICE” – 21 gennaio 2018
settimanale della parrocchia omonima di Venezia

C’è una zelante signora che essendo venuta a conoscenza del mio interesse per i bollettini parrocchiali, nel suo girovagare tra le parrocchie di Venezia raccoglie e mi porta quei settimanali che riesce a trovare.

Questa settimana mi ha portato i fogli di queste realtà pastorali. Confesso, con dispiacere, che non riesco a fare alcuna recensione perché in sostanza son fatti quasi di “niente”.

Per le parrocchie di Venezia credo che ci siano dei problemi di ordine pastorale veramente drammatici.

don Armando

Da “PROPOSTA” – 11 febbraio 2018

Da “PROPOSTA” – 11 febbraio 2018
settimanale della parrocchia di San Giorgio di Chirignago

Insolitamente l’articolo di fondo è scritto dal collaboratore pastorale don Sandro Vigani che, da fine ed esperto giornalista qual’è, fa un parallelismo tra la primavera e la Pasqua. Segnalo pure un appello per recuperare lupetti per iniziare il cammino scout e la citazione di una affermazione di Platone purtroppo quanto mai attuale.

don Armando

QUARESIMA…

Quaresima, Primavera della vita
Forse è vero che i nostri occhi stanno perdendo la capacità di gustare i piccoli particolari e il cuore di lasciarsi riempire dalle emozioni che questi fanno nascere. Se ci regaliamo il tempo di fare un giro in campagna in queste giornate che si avviano alla primavera, possiamo assistere al miracolo della vita che rinasce. Le piccole gemme che esplodono, l’erba che diventa verde intenso, i fiori di campo, gli animali, gli insetti. La vita si rimette in moto, dopo che ha lavorato quasi di nascosto nel silenzio dell’inverno. C’è una sintonia particolare tra il tempo cosmico e il tempo liturgico che stiamo vivendo: siamo in Quaresima, che vuol dire cammino verso la Pasqua, verso la risurrezione, la vita. Siamo chiamati a spogliarci dell’uomo vecchio che è in noi per lasciarci rinnovare dentro.

Mi chiedo e ti chiedo: la nostra vita si sta rinnovando o è lì che giace, silenziosa e stanca? Osservo il cuscino di fiori, gerbere, orchidee e rose, simboli di vita, collocato sopra la bara, mentre celebro le esequie di un fratello, e penso all’incredibile coraggio del cristiano che anche nel momento della morte canta la vita. Che cosa resta in noi di questo coraggio, di questa fiduciosa speranza?

I segni della vita che si rinnova, dell’uomo vecchio che se ne va, della risurrezione, sono piccoli come quelli della primavera. Isolati uno dall’altro, forse sembrano addirittura insignificanti. Che cos’è una gemma che spunta, minuscola, sul ramo quasi secco? Chi se ne accorge? Ma assieme tante gemme, tanti fiori, cambiano il volto della campagna, fanno la primavera. E allora che cos’è un piccolo gesto di amore, di perdono, la mano tesa a chi ti chiede qualcosa, la rinuncia a quello che non serve, la visita ad un ammalato, un po’ di tempo ‘perso’ pregando, la messa di questa Domenica vissuta meglio del solito? Chi se ne accorge?

Eppure assieme, questi gesti ci aiutano a fare Quaresima, a rinnovarci dentro per camminare davvero verso la risurrezione del Signore che è anche la nostra. E qualcuno si accorgerà che nella nostra casa, nella nostra vita, viene la primavera.

Don Sandro Vigani

RICORDIAMO A TUTTI LA SOLENNE CELEBRAZIONE DELLE CENERI CHE DA SEMPRE RACCOGLIE TUTTA LA COMUNITÀ PER INIZIARE TUTTI INSIEME IL CAMMINO DELLA QUARESIMA. MERCOLEDÌ PROSSIMO ALLE 18,30, NELLA NOSTRA CHIESA

PER I BAMBINI DI 2A ELEMENTARE

“Ogni domenica vedete i lupetti in chiesa, con la loro uniforme in ordine, per partecipare alla santa messa…
Poi li vedete giocare e divertirsi molto… con loro ci sono dei giovanotti e delle signorine molto simpatici ….
VI PIACEREBBE CONOSCERE UN PÒ MEGLIO QUESTO MONDO?
perché…
….UDITE, UDITE, il branco di Seonee propone a tutti i bambini della seconda elementare una domenica mattina di giochi da passare tutti assieme. Se siete curiosi di scoprire cosa fanno i nostri lupetti nella giungla vi aspettiamo DOMENICA 18 FEBBRAIO . Ci troveremo in salone delle feste alle 10.30 al termine della messa delle 9.30, per giocare assieme fino alle 12.00”

COME SI LEGGE QUI SOTTO, I TEMPI SONO SEMPRE UGUALI.

“I figli si credono uguali al padre e non hanno né rispetto né stima per i genitori.
Ciò che essi vogliono é essere liberi.
II professore ha paura degli allievi, gli allievi Insultano i professori;
i giovani esigono immediatamente il posto degli anziani.
Gli anziani, per non apparire retrogradi o dispotici, acconsentono a tale cedimento e,
a corona di tutto,
in nome della libertà e dell’uguaglianza,
si reclama la libertà dei sessi”.

Platone, Libro VIII La Repubblica
Vissuto attorno al 400 avanti Cristo.

Da “COMUNITÀ E SERVIZIO” – 11 febbraio 2018

Da “COMUNITÀ E SERVIZIO” – 11 febbraio 2018
settimanale della parrocchia San Giuseppe di viale San Marco

Il foglio, come sempre, si presenta equilibrato tra articoli di apprendimento e quelli che offrono notizie per la partecipazione dei fedeli alla vita liturgica e parrocchiale. Il periodico è certamente uno dei più intelligenti ed offre quanto di meglio può offrire oggi una comunità cristiana.

Segnalo l’articolo sulla “mala informazione” che rappresenta uno dei più diffusi e insidiosi vizi del nostro tempo. Segnalo pure l’articolo col quale si presenta il meglio di “Gente Veneta”, il giornale della Diocesi.

Per quanto riguarda “La Giovannina”, ossia la pagina degli appuntamenti, segnalo il ritiro spirituale aperto a tutti i responsabili delle tre parrocchie che compongono l’unità pastorale.

don Armando

FAKE NEWS & MALA INFORMAZIONE

Da tempo sentiamo parlare di «fake news». Si tratta di un termine inglese che letteralmente significa «notizie false» e si riferisce alle informazioni non vere, inventate, ingannevoli o distorte, diffuse essenzialmente via internet tramite i social. I motivi della loro diffusione sono i più vari. Nei casi più fortunati vengono pubblicate per scherzo, oppure – evenienza più grave – con lo scopo di influenzare i giudizi di chi le legge.

Essendo delle autentiche notizie false, con un po’ di buon senso oppure con qualche ricerca dettagliata nella maggior parte dei casi possono essere scoperte.

A mio avviso nel campo della comunicazione siamo vittime, spesso inconsapevolmente, di un fenomeno molto più subdolo e pericoloso, perché interessa molte delle notizie che ci vengono proposte quotidianamente dai mezzi di comunicazione di massa come i TG e i giornali. Rimanendo nella terminologia inglese, questo fenomeno potrebbe essere coniato con il nuovo termine: «trae mislea-ding news» (notizie vere ingannevoli), cioè notizie vere ma diffuse in maniera parziale ed elaborate dagli specialisti dell’informazione per guidare il pubblico alle conclusioni desiderate.

Dobbiamo renderci conto che l’informazione è pilotata dai poteri forti, in alcuni casi i poteri forti ne sono addirittura proprietari, per cui è pura utopia pensare all’imparzialità di quanto ci viene trasmesso. Ovviamente il mezzo di comunicazione di parte diffonderà le notizie filtrate e confezionate opportunamente, per esaltare gli aspetti favorevoli a raccogliere consensi per il proprio «compiacente», oppure in una forma negativa per mettere in cattiva luce un antagonista.

Altro esempio di mala informazione? Quando c’è l’interesse a generare consenso su provvedimenti pianificati che potrebbero risultare impopolari, i mezzi di comunicazione compiacenti iniziano molto prima a moltiplicare «casualmente» notizie su quell’argomento, portandoci lentamente ed inconsciamente a sentire l’esigenza di accettare con favore l’inevitabilità di quel provvedimento.

Un altro modo per condizionare il parere del pubblico sono le interviste che ci vengono presentate: ma come essere sicuri che quello che vediamo e che ascoltiamo sia l’autentica trasparente espressione della collettività e non invece il risultato di una selezione che lascia passare solo le parti convenienti? Inutile illuderci, non sapremo mai la completa verità. Un famoso politico, scomparso da non molti anni, diceva che «a pensare male si fa peccato, ma si indovina» e visto che era ben inserito nell’ambiente almeno in parte possiamo credergli.

Come difenderci? Difficilissimo, ma almeno proviamo. Non facciamoci influenzare dall’effetto immediato dell’annuncio, impariamo a riflettere, a ragionare con la nostra testa, a giudicare con obiettività. Ricordiamoci che ci può sempre essere il trucco e che il prestigiatore con il quale abbiamo a che fare è abilissimo a non farlo scoprire.

RZ

CHE COSA LEGGEREMO IN GENTE VENETA?

Quattro-cinque appartamenti per i senza dimora sulla via dell’autonomia, anche segnalati dalla Caritas. E più informazioni a disposizione degli operatori della carità.

Sono alcune proposte e azioni del Comune di Venezia, uscite da un incontro con la Caritas diocesana. Sì apre così un nuovo “patto”per i più fragili del territorio. Ne parla il nuovo numero di Gente Veneta in cui, tra l’altro, si può trovare:

1- In confessionale da 60 anni. Il cappuccino padre Ruffino racconta la sua vita da penitenziere e la sua storia di vocazione, iniziata con un robusto “no”.

2- Chimica, crisi finita». Lo dice un sindacalista Cisl: dopo dieci anni non c’è più finalmente, nel Veneziano, alcuna azienda del settore in crisi. E le aziende hanno ripreso ad assumere.

3- Cecilia, una 28enne veneziana, racconta come l’evangelizzazione di strada le abbia cambiato la vita. E sabato di Carnevale, a Rialto, ripeterà l’esperienza di Annuncio.

IL RITIRO SPIRITUALE NELLA COLLABORAZIONE PASTORALE

Nella sua durata dì quaranta giorni la quaresima ricorda i quarant’anni del popolo nel deserto in cammino verso la terra promessa e ancor di più i quaranta giorni vissuti da Gesù nel deserto: un tempo di ascolto più profondo della parola di Dio, di conversione a Lui nella preghiera, di revisione di vita e di ricerca dell ‘essenziale. Il ritiro spirituale della comunità serve ad «intonare» il tempo della quaresima, offrendo un momento prolungato di silenzio orante. Per questo motivo viene proposto il 18 febbraio, prima domenica di quaresima, come esperienza da condividere nelle nostre comunità parrocchiali. Si inizia alle 15 con la meditazione in chiesa di San Giuseppe e si conclude alle 17.30.

La proposta è rivolta a tutti, adulti e giovani. Sono particolarmente invitati i partecipanti ai gruppi di ascolto, i membri dei due consigli pastorali, i catechisti, gli animatori di ACR e la Comunità Capi, i ministri straordinari dell ‘eucaristia e i lettori, i volontari della San Vincenzo, del NOI e del patronato, il gruppo famiglie e il coro. E il primo grande momento unitario ed è significativo che avvenga valorizzando l’ascolto della Parola nel cammino liturgico della Chiesa.

Da “LETTERA APERTA”- 11 febbraio 2018

Da “LETTERA APERTA” 11 febbraio 2018
Settimanale della parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio di Carpenedo

Questo periodico è stato fondato dal sottoscritto a fine ottobre 1971, dopo la presa di possesso della parrocchia di Carpenedo ed è uscito ininterrottamente fino ad oggi. Un tempo il periodico usciva con un solo foglio fronte-retro, però nonostante ciò si è affermato per non dialogare solo con la parrocchia ma pure con la città. Ora esce in otto facciate, è molto più articolato e potendo usare una macchina da stampa quanto mai moderna, si avvale pure di molte foto.

Questo numero, oltre a trattare i temi propri della Quaresima, delle Ceneri e della Via crucis, affronta molti altri temi quali le vacanze estive ad Asolo, la Madonna di Lourdes, le iscrizioni al grest, il carnevale, la gita ad Asolo, dibattiti politici ed altro ancora.

Segnalo due attività del Centro polifunzionale per l’infanzia, “Il Germoglio”, per evidenziare l’eccellenza di questa scuola per l’infanzia che Stato, Regione e Comune continuano a mortificare negando i finanziamenti necessari. Comunque il periodico evidenzia il fatto che se una parrocchia vuol essere vitale, ha bisogno di sviluppare un’attività molto articolata. Da questa scelta si capisce come questa parrocchia registri una presenza al culto che moltissime altre parrocchie possono solo sognare.

don Armando

IL GERMOGLIO
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DANZA CLASSICA
Con l’anno nuovo l’insegnante Sabrina Tasca ha ripreso l’attività di danza classica per bimbe e bimbi del Germoglio e della parrocchia. I corsi sono rivolti alla fascia d’età che va dai 3 ai 6, per il corso base di gioco danza, mentre per i più grandicelli l’attività è propedeutica alla danza classica. L’insegnante, che gode di un’ottima preparazione professionale, segue i piccoli con passione e dedizione.

Mi piace riportare le parole dell’insegnante quando dice che l’allievo ha “sete di stimoli creativi ed intelligenti” ma soprattutto fermi, che lo aiutino a percorrere una strada che lo porterà ad ottenere degli ottimi risultati, anche in tenera età.

Invitiamo, chi fosse interessato a prendere contatti con la segreteria dei Germoglio
al n. 041616730 dalle ore 8.30 alle ore 16.00.

MINI RUGBY PER I NOSTRI BIMBI

Ringraziamo la San Marco Rugby di Venezia Mestre, nelle persone di Sabina e Marco, per l’attività sportiva che, con passione e professionalità, sono venuti a proporre ai nostri bambini. Sebbene sia spesso ritenuto erroneamente uno sport brutale, è un attività sportiva dove non sono richieste doti fisiche particolari: tutti i bambini possono praticare questo sport, perché nel gioco i ruoli valorizzano tutte le caratteristiche fisiche. Il mini rugby, è uno sport che facilita la capacità di socializzare e insegna il rispetto degli altri, missione tra l’altro del nostro asilo. Ai bambini timidi insegna ad avere confidenza con se stessi e verso gli altri, ai più aggressivi insegna a contenere e a canalizzare nel gioco regolamentato la propria esuberanza.

Ringraziamo tutte le nostre famiglie che dimostrano di saper apprezzare queste nuove attività che arricchiscono l’offerta formativa del Germoglio.

Ricordiamo che sono ancora aperte le iscrizioni sia all’asilo nido che alla scuola dell’infanzia.

Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci con orari di segreteria al n. 041616730.

Fiorella Vanin