Chiamarla musica? Chiamarla arte? Chiamarla moda?

Sono diventato anche un po’ sordo, motivo per cui sono costretto a tenere un po’ alto il volume della radio e della televisione. Al mattino mi alzo ufficialmente alle 5,30 perché desidero sentire le novità di questo nostro povero mondo, fornite dal giornale radio che si trasmette a quell’ora.

La veglia è però avanti di una decina di minuti tempo in cui si trasmette musica moderna.

Ogni tanto penso che se qualche anziano coinquilino mattiniero, facesse la passeggiata sulla stradina che passa sotto il mio davanzale, cosa potrebbe pensare di questo vecchio prete che di prima mattina ascolta una musica così stridula, fracassona ed opposta ad ogni seppur minimo cenno di armonia.

Se dicesse “Don Armando è diventato matto o si è rincitrullito” sarebbe il più benevolo commento che potrebbe fare!

Bisognerebbe inventare un nome nuovo per definire quell’obbrobrio di suoni; chiamarla musica è semplicemente un sacrilegio!
Questo è il nostro mondo!

Ma non basta! Qualche giorno fa ho avuto modo di leggere qualche critica illustrativa sia sulle sale espositive della Punta della dogana, che sulla biennale a Sant’Elena.

Io non ho tempo, né voglia di sentirmi umiliato nel mio senso estetico per vedere simili mostruosità fatte passare per opere d’arte.

In un mondo in cui c’è il trionfo dell’armonia e della bellezza dovrei avere lo sfizio di visitare simili obbrobri?

Bisognerebbe scoprire un altro termine per definire quell’insulto al buon gusto.

Chiamarla arte è un sacrilegio veramente imperdonabile!
Questo è il mondo attuale.

C’è però una terza scena, che durante l’estate è ancora maggiormente esasperata: la moda femminile ma anche quella maschile: brandelli, stracci che cercano in maniera quasi parossistica di imbruttire l’armonia del corpo dell’uomo e della donna. C’è una inventiva nell’imbruttimento che batte ogni record che una mente possa immaginare!

S’è arrivati al ridicolo, dalla perversione alla stonatura più stridente tra il vestire dell’uomo e quello del creato in cui egli pur vive!

La moda nel passato è sempre stata un po’ frivola, ma ora è semplicemente banale e decisamente brutta. Quella di oggi chiamarla moda, se non è anche questa parola un sacrilegio è almeno una maniera impropria per definirle la cornice per la più bella opera d’arte che il Signore ha creato: il corpo umano!

Purtroppo anche questo è il nostro mondo. Speriamo che ora toccato il fondo ci sia il rimbalzo!

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