Quando al “Confiteor”, prima della messa, mi batto il petto tre volte in segno di ammissione delle mie colpe, non lo faccio mai perché il rito lo richiede, ma perché sono profondamente convinto di essere un peccatore, bisognoso di perdono e di misericordia.
Confesso però che non riesco proprio ad essere convinto che i fratelli di fede non debbano fare altrettanto, che essi non abbiano bisogno di perdono, anche se non mi sento di poter giudicare le debolezze e le miserie degli altri.
Io di cattiverie me ne scopro tante e tali per cui non ho né tempo ne voglia di pensare agli altri!
Quello che invece mi sorprende alquanto è quando qualcuno mi guarda con sorpresa, compatimento e talvolta perfino con ironia, quando con tanta fatica tento di essere fedele a qualche dettame del Vangelo. Essere giudicato male, da cristiani che affermano a parole e con la pratica religiosa di essere tali, perché talvolta tento di essere coerente al Vangelo è proprio qualcosa che mi mette in crisi ed una volta ancora mi fa sospettare che una parte, non so quanto grande, di battezzati, che pur non rinnegano le loro adesioni alla fede in Cristo, ritengono che la proposta cristiana si riduca alla partecipazione formale a qualche rito cristiano.
Quando poi un prete ed una suora, nei loro discorsi si rifanno a Cristo, al Vangelo o alla nostra religione, pare che per molti battezzati questo sia quasi una cosa scontata, ma che non riguarda punto i “cristiani” normali i quali pare quasi possano tranquillamente riferirsi a criteri che non hanno nulla a che fare con la fede!