Al don Vecchi gli anziani dicono di stare bene, non c’è alcuno che sia rimasto deluso o si sia stancato cercando una soluzione diversa o migliore.
Tutto questo, assieme alle continue ed insistenti domande d’ingresso, non può che farmi felice. La formula è stata indovinata, molti la stanno copiando ed anche questo mi fa contento.
Purtroppo però neanche al don Vecchi si è scoperta la ricetta per bloccare l’avanzare del tempo con i suoi rovinosi effetti sul corpo e sullo spirito. Ormai l’età media dei 300 residenti presso i Centri don Vecchi si aggira intorno agli 84 anni; di giorno in giorno aumentano i bastoni da passeggio e soprattutto i deambulatori cioè “i spassisi” per vecchi! Tanto che, se continuiamo di questo passo, dovremo installare semafori sui corridoi principali ed assumere vigili per regolare il traffico!
Il problema attualmente si è tentato di risolverlo con l’aiuto del Comune, delle famiglie e dell’amministrazione del Centro creando supporti infermieristici e familiari per supplire alle aumentate deficienze fisiche, aumentando così un’autosufficienza con una componente “artificiale”.
Stiamo attuando un progetto ambizioso di prolungamento dell’autosufficienza, che per ora tiene, ma non mi illudo che potrà reggere a lungo. D’altra parte oggi vi sono 600 concittadini in attesa di poter entrare in quei tristemente famosi “paradisi terrestri”, che per il costo dovrebbero essere tali, ma in realtà non lo sono. Molti di essi non vi entreranno mai, anche perché le graduatorie della Ulss fanno acqua!
Ho scoperto in questi giorni che basta essere accolti in una casa di riposo per non autosufficienti, pagando 5-6 milioni di vecchie lire al mese, per avere l’aumento di 30 punti e poter così passare in testa alla graduatoria, lasciando così i vecchi poveri in eterna lista d’attesa!
Si apre un altro fronte per chi vuole aiutare gli ultimi!
Altri problemi, altre battaglie!