Sulla fine di Eluana e sui vari attori che l’hanno determinata ho espresso perfino troppo chiaramente la mia opinione. Mi sono schierato senza dubbi e senza tentennamenti con la chiesa e ho riprovato altrettanto decisamente tutti coloro che hanno decretato la fine di questa povera e sfortunata creatura, “in primis” contro l’ulteriore prova dell’arroganza del potere giudiziario.
Non assolvo assolutamente il padre, come ha fatto la maggioranza e neppure lo comprendo; spero solo che il terribile dramma che l’ha colpito gli abbia tolto serenità, equilibrio, saggezza e lucidità di giudizio.
Solamente per questi motivi gli offro la mia comprensione e l’affido alla misericordia di Dio.
Per me il principio assoluto è quello della Bibbia: “Non uccidere” mai e nessuno, neppure Caino.
Non uccidere, punto e basta!
Se qualcuno può decidere legalmente la fine di una creatura indifesa e che non fa male a nessuno perché si dovrebbe non sopprimere i vecchi incoscienti, improduttivi e costosi, i delinquenti, le persone ritenute da qualcuno socialmente nocive, chi si oppone al supposto progresso, i tiranni e i loro fiancheggiatori.
Con la scelta fatta si potrebbero giustificare perfino i genocidi di Nerone, Stalin, Hitler, Polpot e la lista purtroppo è ancora molto lunga.
Sono convinto che l’eutanasia è la continuazione logica e perversa dell’aborto, checché ne pensino i radicali, la sinistra o la destra!
In questi giorni ho trovato in un bollettino parrocchiale della nostra città questo trafiletto, lo trascrivo perché affronta il problema da un’altra angolatura, ma non meno convincente della mia. Ragionamento che riporto:
“Quando questa estate, puntuali come la morte, i giornali ci faranno la predica e ci diranno che abbandonare cani e gatti durante le ferie è un reato e che è segno di inciviltà e che non si può negare a questi amici dell’uomo un minimo di attenzione anche se il desiderio delle ferie è impellente… farò loro una grossa pernacchia. Se è giusto, ed è giusto, non negare agli animali un po’ di cibo e un po’ di acqua non sarebbe stato altrettanto giusto non negarla ad una persona umana che non era per strada, abbandonata come un barbone, ma aveva trovato nella Chiesa e in una delle sue famiglie religiose chi la teneva come una “di casa” con pazienza, con fedeltà, con quell’amore che il padre non ha certamente dimostrato.
Lungi dal giudicare la coscienza, compito sempre impossibile all’uomo e consentito solo a Dio, di fatto si può definire solo in una maniera:
E’ strano che ad abbandonare Eluana, la più indifesa delle creature, sia stata una parte politica che si ritiene dalla parte dei poveri, degli indifesi, degli abbandonati. Un’altra bruttissima figura, per non dire di peggio, della sinistra italiana.
Noi cosa possiamo fare?
Continuare a promuovere sempre e comunque la vita, rispettandola persino nelle foglie e nelle formiche, e facendo tutto il possibile perché nessuna creatura umana possa dire: sono stata abbandonata. E poi pregare anche per i genitori di Eluana: non deve essere stato facile nemmeno per loro questo calvario. Di sicuro hanno imboccato la strada sbagliata, ma ne hanno pagato il conto. Per loro misericordia e preghiera.
Chi ha spento Eluana purtroppo ha spento pure un po’ della coscienza del popolo italiano, e questo non è meno grave, anzi forse più, della fine di quella povera creatura.”