Già ho scritto che per aiutare i miei concittadini in disagio economico più di una volta sono stato “costretto ad indossare il saio del Poverello di Assisi e mettermi la bisaccia in spalla per bussare alla coscienza” sperando di incontrare qualcuno di buon cuore che mi donasse “un pane per amor di Dio” per aiutare i poveri che ci chiedono aiuto. Confesso che non è stato facile soprattutto per un uomo come me che, pur avendo superato abbondantemente i novantanni, è rimasto un timido. Non sempre ho raccolto quanto speravo, ma comunque sono sempre riuscito a trovare almeno l’indispensabile.
Faccio questa premessa per informare che tutto sommato le cose vanno bene al nuovo supermercato della carità, anzi vanno fin troppo bene perché vengono dai 1000 ai 1200 concittadini alla settimana a chiedere aiuto.
Credo che tutti gli ipermercati di Mestre sarebbero felici di avere una “clientela” così numerosa perché avrebbero guadagni superlativi, ma per noi le cose stanno ben diversamente perché puntiamo sul dare invece che sull’avere, infatti agli “avventori” chiediamo solamente un piccolo contributo per pagare le spese di gestione. Noi de “Il Prossimo” operiamo non per guadagnare, ma solamente per donare e quindi abbiamo sempre più bisogno che i concittadini concorrano a questa opera di carità.
Finora abbiamo tentato, con tutti i mezzi possibili e soprattutto mediante la stampa, di fare conoscere le finalità e l’organizzazione dell’ipermercato. E cosi già per moltissimi utenti questa meta l’abbiamo raggiunta in poco tempo ed in maniera fin troppo consistente.
Ora abbiamo urgente e pressante bisogno di allargare il bacino dei benefattori. In uno degli ultimi numeri de L’incontro e in un post di questo blog ho pubblicato la consolante lista dei benefattori. Lista composta da ipermercati e diverse ditte; ma in numero non ancora sufficiente a riempire gli scaffali che si svuotano in pochi giorni.
Ora sono costretto a dover invitare le realtà pubbliche e private che finora non hanno risposto al nostro appello, a diventare anche loro generosi fornitori. Faccio con tutto rispetto questo appello supponendo che molte di queste realtà non siano ancora venute a conoscenza di questa iniziativa, assolutamente innovativa nel campo della solidarietà. In verità abbiamo spedito molte lettere per illustrare l’iniziativa benefica senza però ottenere un esito soddisfacente, pur pensando che questi enti siano subissati da richieste, sono costretto a ripetere il mio S.O.S.
Perciò mi rivolgo direttamente ai lettori del nostro periodico e a chi ha fiducia del nostro operato chiedendo di darci una mano. Se qualcuno conosce i proprietari, i direttori degli ipermercati cittadini, delle aziende alimentari e chi può fare queste scelte benefiche, lo preghiamo cordialmente di perorare la nostra causa. E quindi presentarci come persone credibili, che è giusto e doveroso darci una mano sapendo di come andranno a finir bene i loro aiuti. I suddetti proprietari o direttori avranno pure una madre, una moglie dei figli o degli amici che possano loro garantire la validità della nostra impresa benefica!
Chiediamo a tutti costoro di far da mediatori e da garanti. Se riuscite carissimi amici ad ottenere qualche promessa, telefonate a me personalmente o al presidente dell’associazione “Il Prossimo”, signor Edoardo Rivola tel.3358243096. Nel ringraziare chi vorrà darci una mano ed entrare a far parte del più bell’esercito che è quello della carità, prometto che trasmetterò al buon Dio i loro nomi perché li aiuti e protegga! Infine, ci tengo a rilanciare l’iniziativa di raccolta di generi alimentari che trovate spiegata nel dettaglio nella prima pagina di questo settimanale. Invito tutti ad aderire: l’ipermercato è un’impresa collettiva e ha bisogno del sostegno di tutta la città.