La conversione di Magdi Cristiano Allam

Per Natale, una giovane professionista, che mi aiuta in occasione dell’Eucarestia che celebro i giorni festivi in cimitero, mi ha regalato il volume di Magdi Cristiano Allam, il vice direttore del “Corriere della Sera” che recentemente si è convertito dall’Islam al cristianesimo ricevendo il battesimo, il Giovedì Santo in Basilica di San Pietro, dal Papa Benedetto XVI.

Il suddetto autore racconta la conversione e le motivazioni che l’hanno condotto a questa difficile e pericolosa scelta. Sto leggendo il volume con avidità perché scritto bene, da persona onesta ed intelligente, che conosce profondamente le problematiche che attualmente investono anche il nostro Paese per la presenza ormai di centinaia di migliaia di islamici, presenti in maniera attiva ma che stanno creando difficoltà di non poco conto nei rapporti di convivenza sociale, culturale e religiosa.

Sono convinto che il proseguo della lettura sarà ceratemene stimolante perché la conversione di questo maomettano è passata attraverso queste questioni di carattere religioso.

Voglio qui sottolineare una sua confessione, che per me è estremamente significativa e che dovrebbe influenzare il comportamento pastorale delle nostre comunità e dei singoli cristiani. “La mia conversione non è stata oggetto di un colpo di fulmine conseguente ad un evento traumatico gioioso o triste che sia, così come non è stata per nulla una mera adesione razionale scaturita dalle letture dei testi sacri o dal confronto puramente intellettuale con chi è a favore o chi è contrario alla fede cattolica. E’ stata invece il frutto maturo di un lungo percorso di vita vissuta, fatta di studio e di conoscenza diretta delle genti del sapere ma, soprattutto, di esperienze di incontro con cristiani veri che hanno coinvolto tutto me stesso, sedimentando pian piano nel mio animo e nella mia mente strati sempre più consistenti di adesione spirituale e razionale”.

Precedentemente a questa confessione Magdi aveva citato in maniera pignola una serie sconfinata di incontri con uomini e donne di fede che avevano testimoniato con la loro vita la validità del messaggio cristiano.

Tutto questo mi convince una volta di più che la proposta cristiana passa soprattutto mediante una testimonianza globale del Vangelo di Gesù.

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