Da “SEGNO DI UNITÀ” – 28 gennaio 2018

Da “SEGNO DI UNITÀ” – 28 gennaio 2018
periodico della parrocchia Santa Maria della Pace di Bissuola

Quasi tutti i periodici parrocchiali riportano un commento sul Vangelo della domenica ricavandolo da qualche pubblicazione online a livello nazionale. Questo periodico riporta il commento del priore di Bove, Enzo Bianchi, avendolo ridotto in misura degli spazi dei quali dispone il periodico.

Riporto gli auguri che un parrocchiano rivolge al parroco don Liviano Polato in occasione dei suoi settant’anni, trenta dei quali spesi generosamente per la comunità di Santa Maria della Pace. Mi pare bello e significativo che i fedeli si rendano conto dei sacrifici e dell’umanità del proprio pastore.

Segnalo pure l’assemblea del gruppo anziani. Vent’anni fa ci fu primavera nelle parrocchie per gli anziani; ora, purtroppo, se non è inverno è di certo autunno perché questi gruppi sono paurosamente ridotti sia per numero che per attività.

don Armando

I settantanni del parroco

AUGURI DON LIVIANO
pensieri sparsi, in libertà

Li compie proprio oggi domenica 28 gennaio.
Vediamo un po’: settanta, di cui quarantacinque (il 10 marzo) da sacerdote, e trenta – il prossimo settembre – come nostro parroco. Una vita dentro la vita. Stiamo invecchiando insieme. Fa un po’ impressione pensare che ci siamo conosciuti quarantenni. La tua barba allora era nera e neri erano i capelli, mentre i miei erano precocemente grigi. Francesco e Giulia erano due bambini, Mauro in piena adolescenza.

Quanti bambini hai visto nascere, crescere, anche sposarsi e avere bambini, don Liviano? Un giorno, qualche tempo fa, osservavi che ormai si stavano accostando al battesimo figli dei primi battezzati da te. E un po’ come quando si diventa nonni.

Quanti nipotini hai don Liviano? Non i figli dei tuoi svariati nipoti nella carne, ma quegli innumerevoli bambini che hai fatto nostri fratelli in Cristo. Dovresti scrivere un libro: i miei primi trent’anni di parroco a Bissuola, oppure i miei primi quarantacinque di sacerdozio, tra S. Maria Goretti, Jesolo e qui, o, ancora, i miei primi settanta anni di vita. Perché prima di diventare sacerdote, eri una persona che fin da ragazzino, ha maturato la vocazione. Anni importanti quelli dell’infanzia, anni che segnano una vita. Senza averne consapevolezza, con beata incoscienza, si forma il carattere di una persona, specialmente al tempo dell’infanzia, quando tutto il nostro avvenire viene plasmato dai valori che ci vengono impressi dai nostri genitori.

Me l’hai detto tu che hai avuto una persona nella tua vita che ti ha ispirato, il tuo vecchio parroco della Gazzera.

Poi c’è la figura della tua mamma, che ricordi sempre con infinita tenerezza. Da poco abbiamo scoperto insieme che il tuo papà fu una figura caratteristica della mia infanzia. Lui – il signor Gino – negli anni Cinquanta percorreva le vie del Rione Piave con il suo carretto trainato da una cavalla (o era una mula?) e vendeva frutta e verdura. Con il suo vocione roco si annunciava gridando “articìochi (carciofi) bei e mori!!!!”… “Pomi, peri e bea ùa!!”. E allora le mamme uscivano dalle case con le sporte e i taccuini e noi bambini attorniavamo quel carretto. La verdura era di stagione e non veniva dalla Spagna, dal Cile, dalla California o dai frigoriferi, allora si mangiavano le pesche d’estate e d’inverno mele ed arance. Limoni sì tutto l’anno.

D’inverno mazzi di cicoria e bieta, la zucca ad ottobre e novembre con le patate americane. Piselli da sbucciare a maggio. Era il tempo del fioretto la sera, dopo cena. La chiesa di via Piave, appena ricostruita dopo la guerra, era piena di gente che si portava la sedia da casa. Vedi i casi della vita: quando eri giovane cappellano a S. Maria Goretti, una altrettanto giovane coppia ti frequentava: mia sorella Germana e suo marito Alberto. I figli non arrivavano e tu pregasti per loro.

Poi sono venuti un maschio e una femmina. Dice: e questo come c’entra con il compleanno di don Liviano. Niente, forse. O forse sì: si parte da un pensiero comune e poi ci si lascia guidare dai ricordi. Fanno male, i ricordi? Volevo dirti che ti vogliamo bene e, come sempre, preghiamo per te, per la tua salute e per il tuo ministero.

Lascia che per una volta siamo noi a dirti “Il Signore sia con te”.

Virgiglio

gruppo anziani autogestito
ASSEMBLEA DEI SOCI
in sede

Per martedì 6 febbraio alle ore 15.30 è indetta l’Assemblea dei soci, durante la quale ci sarà spazio per le comunicazioni del presidente e la discussione su eventuali altri temi (attività, consuntivo del bilancio, eccetera).

Si raccomanda la più ampia partecipazione.

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