Da “DIMENSIONE PI” – 14 e 21 gennaio 2018
settimanale della parrocchia di San Marco di viale San Marco
Questo settimanale si presenta in maniera particolarmente dimessa da un punto di vista grafico (probabilmente la parrocchia manca di qualche tecnico del settore che si metta a disposizione per questo servizio), però non manca di contenuti quanto mai validi.
Del numero del 14 gennaio mi paiono di segnalazione gli articoli sulla “Giornata dei migranti e dei rifugiati” e quello su “Amare la messa”. Questo due “pezzi” non sono firmati, ma penso siano ambedue del parroco, don Marco Liviero, che scrive sempre con la testa e col cuore.
Mi pare pure degno di attenzione il bilancio della Caritas parrocchiale da cui si registra che la parrocchia interviene in maniera notevole per appianare il deficit di bilancio: una comunità che investe sulla carità è sempre degna della qualifica di “cristiana”.
Del numero del 21 gennaio segnalo l’articolo “Un altro appuntamento importante” che parla della “Candelora”, soprattutto per sottolineare la conclusione dell’articolo che parla della presentazione al Signore dei bambini che partecipano al catechismo.
don Armando
GIORNATA DEI MIGRANTI E DEI RIFUGIATI
Per la 104° volta viene celebrata questa giornata. Era l’anno 1914. Allora i migranti erano tantissimi italiani che, con una vecchia valigia di cartone, prendevano i grandi vapori che li portavano in ” La Merica”. Certo, non usavano barconi o gommoni, ma anche alcuni di quelli affondarono facendo migliaia di vittime. Ma il fenomeno migratorio era in atto da tanto tempo prima. Ho letto che in cento anni, mi pare dal 1826 al 1926 circa, furono circa 28 milioni gli italiani che emigrarono. Capite? 28 milioni! Gli esperti dicono che l’emigrazione non andrà più considerata come emergenza dovuta a guerre, a fattori politici, economici o climatici, ma diventerà un fatto normale. La mobilità delle persone diventa un fatto normale: lo è anche oggi per tanti italiani in Europa, America e in altre parti del mondo.
Fa parte dei diritti della persona riconosciuti dalle Convenzioni internazionali…”liberi di venire, liberi di andare”. Su questo tema Papa Francesco da sempre si è esposto moltissimo, contrariamente alle scelte di alcune nazioni e capi di Stato che preferiscono chiudere le frontiere e innalzare muri.
Ciò ha ribadito anche nel messaggio del 1°dell’anno, giornata mondiale della pace, e ciò ripete per questa 104° giornata del migrante e del rifugiato che si celebra in questa Domenica 14 gennaio.
La risposta al problema dei migranti e dei rifugiati il Papa la scandisce usando 4 verbi:
accogliere.proteggere,promuovere, integrare.
La lettura personale del messaggio aiuta a riempire di contenuti e di proposte questi quattro verbi. Né dimentica, il Papa, di ricordare l’insegnamento della Sacra Scrittura, Antico e nuovo Testamento: “Il forestiero dimorante tra voi lo tratterrete come colui che è nato tra voi; tu l’amerai come te stesso, perché anche voi foste forestieri in terra d’Egitto” (Levitico 19,34), e il brano sul giudizio universale in Matteo 25: “Avevo fame,avevo sete, ero forestiero e mi avete dato da mangiare, da bere, mi avete accolto….o non avete fatto tutto questo.
AMARE LA MESSA
Se è vero che la frequenza alla Messa nella nostra parrocchia è attorno all’8-10%, vuol dire che la Messa non è amata. Perché non è amata? Perché non la si conosce, perché non si sa il suo significato. Se si conoscesse il suo significato, certamente le cose cambierebbero.
Tempo fa alcuni ragazzi dicevano che si annoiavano perché è sempre la stessa. Mi è venuto da rispondere: “Meno male che è sempre la stessa!” Perché questa risposta? Perché penso di aver capito, almeno qualcosa, (ma tanto ancora mi resta da capire) che cos’è la Messa. E’ il segno massimo dell’amore con cui sono amato da Dio. Dio mi ha amato e mi ama fino a darmi il Figlio suo Gesù. E questo Figlio, Gesù, mi ha amato fino a dare la vita per me.
Capite? Per me! Chi sono io per valere l’amore di Dio? Di Gesù Cristo? Una povera creatura! Povera perché creatura. Esisto, ma con niente cesso anche di esistere. E oltre ad essere una povera creatura, sono anche un peccatore, uno che manca verso Dio e verso il prossimo, un ingiusto, per niente misericordioso….. e quanto altro potrei aggiungere!
La Messa, sempre ripetuta, è l’offerta di amore, di perdono, di amicizia che Dio non si stanca mai di offrirmi. Volete che non approfitti di questo amore per lasciarmi tirare su dalle mie miserie, per lasciarmi incoraggiare nelle mie sconfitte, per farmi sostenere nel mio impegno? Ho bisogno di caricarmi del suo amore per riaccendere continuamente il mio così debole.
Nella Messa faccio l’esperienza di quel figlio prodigo che torna a casa e cerca dentro di se le parole per chiedere scusa al Padre e lo trova che da sempre, da quando era andato via di casa, lui lo aspettava e ora che è qui gli corre incontro, lo bacia e lo abbraccia,lo rimette a nuovo e gli fa gran festa. Almeno noi adulti dovremmo cercare di capire questo: non una cerimonia, ma un incontro importante, bello, che dà forza e gioia. Basta poco. Basta pensare al suo significato: “E’ il mio corpo” dato per te; “è il mio sangue” versato per te. Non mi pento di amarti, dice il Signore. Torna qui, non puoi vivere senza di me.
A Maggio porteremo altri bambini alla Comunione per la prima volta. Dovrebbero desiderarla solo perché vedono come i loro genitori (e tutti noi adulti) la desiderano, si preparano a riceverla, la fanno e stanno in preghiera con il Signore Gesù. Genitori, ne siamo consapevoli? Non sarebbe il caso che ci facessimo un pensiero e fossimo più fedeli alla partecipazione alla Messa? Questo vale per ogni cristiano.
BILANCIO CARITAS 2017:
da anni esiste in parrocchia un piccolo servizio Caritas per dare una mano a persone e famiglie che si trovano in difficoltà: in massima parte si tratta di “stranieri”: a volte chiedono generi alimentari che acquistiamo, a volte qualche soldo per necessità immediate e spicciole. Per necessità più grandi non possiamo impegnarci… anche se avviene. Si provvede a questo servizio Caritas mediante offerte fatte a questo scopo e con la questua alle Messe dei funerali. Mettendo insieme queste due voci, le entrate sono state di Euro 5556/22. Le uscite di Euro 9191/70.
Il disavanzo è di Euro 3635/48 e viene coperto dalla parrocchia. Altri bilanci verranno man mano
comunicati e quello generale e definitivo con Dimensionepi a stampa di Pasqua.
ALTRO APPUNTAMENTO IMPORTANTE
È per Venerdì 2 febbraio, giorno che è conosciuto come la festa della Madonna Candelora. In
questo giorno la liturgia della Chiesa ricorda la presentazione al tempio di Gesù Bambino. Secondo le antiche tradizioni ebraiche il primo bambino maschio che nasceva in una famiglia doveva essere consacrato al servizio di Dio nel tempio, come segno di gratitudine a Dio che nella notte della fuga dall’Egitto (festeggiata con la Pasqua) aveva preservato i primogeniti ebrei dalla morte cui invece erano incorsi quelli Egiziani. Il Padre eterno, che ha buon senso, sa che non si possono imporre le vocazioni: è Lui che chiama e a Lui si risponde liberamente. Per questo era prevista la possibilità di “riscattare” il figlio primogenito sostituendolo con un altro dono in natura: un agnello, un capretto; per i più poveri due tortore o colombi.
Due colombi furono il riscatto offerto in luogo del bambino Gesù che poi offrirà tutta la sua vita per fare la volontà del Padre.
In quell’occasione, nel tempio avvenne I’incontro con due persone anzianissime che riconobbero, per impulso dello Spirito Santo, in quel bambino Gesù che Maria e Giuseppe portavano in braccio il Messia promesso e atteso (ecco come il dono dello Spirito illumina la mente e il cuore e rende capaci di riconoscere la presenza del Signore nelle vicende della vita personale,sociale… ovunque). Anche noi celebriamo questa festa portando delle candele accese e professando che davvero Gesù, la sua Parola, il suo Vangelo, sono per noi una luce che ci fa vedere ogni cosa come la vede Dio.
NELLA NOSTRA PARROCCHIA in questa giornata noi presentiamo al Signore i bambini che stanno muovendo i primi passi verso la conoscenza del Signore partecipando alla catechesi parrocchiale e preparandosi a celebrare i primi Sacramenti, quelli particolarmente necessari e che si avrà bisogno di ricevere continuamente: il perdono e la Comunione, il dono della guarigione e il dono dell’essere nutriti. La vita divina iniziata in noi con il Battesimo niente e nessuno può guarirla ed alimentarla se non il Signore stesso.
Allora i bambini che si stanno preparando alla PRIMA CONFESSIONE e alla PRIMA COMUNIONE, accompagnati dalle loro famiglie, parteciperanno alla S. Messa di VENERDÌ‘ 2 FEBBRAIO alle ORE 18.30, verranno ad uno ad uno presentati alla comunità parrocchiale e tutti insieme li presenteremo al Signore perché vegli su di loro, li assista, li benedica e li accompagni. Le famiglie dei bambini e tutta intera la nostra parrocchia avvertano la gioia di fare incontrare un po’ alla volta questi bambini con il Signore Gesù e si sentano impegnati a sostenerli nella loro crescita. E quello che cerchiamo di insegnare corrisponda a quello che cerchiamo di vivere noi adulti.
il Sacramento della Confessione sarà celebrato in Quaresima, La Messa di Prima Comunione sarà celebrata in Maggio. Già da ora questi bambini sono i benvenuti alla nostra festa domenicale. Chiediamo ai genitori di curare la loro presenza e di parteciparvi insieme, imparando i gesti, i canti, le preghiere.