Da “LA BORROMEA” – 17 dicembre 2017
settimanale della parrocchia del duomo di San Lorenzo
La prima facciata è occupata, come sempre, da un articolo del parroco mons. Gianni Bernardi, sul modo in cui deve essere accolto il messaggio natalizio. Mentre è forse più interessante, anche se verte su una questione molto più marginale, la storia e il significato dell’albero di Natale letta secondo l’interpretazione religiosa dei cristiani del nostro tempo.
don Armando
L’Albero di Natale – albero del Paradiso
Se oggi interroghiamo un cristiano o un non cristiano sull’origine dell’albero di Natale, nella stragrande maggioranza dei casi riceviamo la risposta che si tratta di un’antica usanza pagana. In effetti tale spiegazione non è del tutto errata. Tuttavia essa non rende giustizia alla situazione di fatto, poiché è vera solo in uno stadio iniziale, non per l’attuale abete decorato. Vero, però parziale. Precisa infatti Cullmann (teologo luterano che fu «osservatore» al Vaticano II): «Solo la primissima forma cristiana è in rapporto con i riti pagani: da un lato col primordiale culto degli alberi, dall’altro con l’antica celebrazione del solstizio d’inverno». In effetti, l’albero è uno dei simboli più ricchi di significati nella storia e nella mitologia di tutti i popoli: immagine naturale di grandiosità e di mistero venerata come immagine o sede degli dei, simbolo della rigenerazione periodica della vita (la latifoglia) ovvero dell’immortalità (il sempreverde), comunque della vita; asse del mondo che attraverso le radici fissate al suolo collega la terra al cielo cui protende le chiome (e viceversa unisce il cielo alla terra)». Nel passato il 24 dicembre portava in calendario i “santi” Adamo ed Eva; era in seguito alla loro colpa che era stato inviato il Salvatore. Logico dunque, nei sagrati o anche nelle cattedrali, erigere un albero del Paradiso con tanto di mele appese a far da scenario alle sacre rappresentazioni natalizie. «Esso -ancora Cullmann – simboleggia un convincimento cristiano: il peccato dell’uomo viene espiato nella notte del 24 dicembre dall’ingresso di Cristo nel mondo». Una miniatura salisburghese, anno 1489, illustra il messaggio in modo chiarissimo: un albero, la cui chioma è folta di mele e ostie, ha appeso sulla sinistra un crocifisso e sulla destra un teschio; sotto il primo Maria coglie le ostie, presso il secondo Eva distribuisce le mele.