Da “INSIEME” – 10 dicembre 2017
settimanale delle parrocchie di San Martino e San Benedetto di Campalto
Di questo foglio segnalo la bella testimonianza di una persona che ha partecipato ad un pellegrinaggio in Terra Santa. Penso che ogni parrocchia, o almeno ogni unità pastorale, dovrebbe ogni decina d’anni, partecipare ad un pellegrinaggio nella Terra di Gesù. Questa partecipazione di almeno alcuni parrocchiani diventerebbe una testimonianza positiva per tutta la comunità.
don Armando
PELLEGRINANDO Ogni pellegrinaggio è una vita in miniatura: un percorso che ci mette in contatto con chi è vissuto prima di noi, con chi vive la nostra stessa esistenza e con chi percorrerà la nostra ombra. Con altri 31 pellegrini sono arrivato in Terra Santa, quasi un dovere per un cristiano visitare quei luoghi, dove si svela il “quinto Evangelo”: qui si tocca con le mani, si vede con gli occhi e si ama con il cuore, i luoghi dove Lui si è fatto carne per tutti gli uomini.
La prima tappa è stata NAZARETH, la grotta dell’Annunciazione: non è stata emozione, ma un groviglio di emozioni, un nodo che si è sciolto lentamente, dolcemente nel silenzio della grande basilica dove lo Spirito era veramente presente.
Come era presente Maria, la giovinetta che ha udito quel “rallegrati Maria” pronunciato dall’Angelo e il suo “sì” incondizionato che ha cambiato la storia degli uomini. La presenza di Maria mi ha accompagnato anche nei giorni seguenti, nella chiesa che ricorda il suo incontro con Elisabetta, incontro che le ha dato la consapevolezza della grandezza di Dio e di quello che stava concretizzandosi dentro di lei. Come era presente Maria nella grotta di Betlemme, con accanto Giuseppe, giovane semplice uomo che ha posto tutta la sua fiducia sulla parola di Dio, facendosi umile strumento nelle Sue mani. Era come se Maria si fosse fatta incontro per guidarmi alla scoperta di quei luoghi. Così è stato sulla riva del lago di Tiberiade: anche qui altri “sì”, altro abbandonarsi alla Sua chiamata, totale e completa fiducia, senza timori, senza incertezze, accettando l’inizio di una nuova vita senza rimpianti per quella che si lasciava. Gesù ha chiamato uomini semplici, senza grandi numeri, ha chiesto fiducia in Lui.
Sempre accompagnato dallo spirito di Maria sono arrivato alla basilica del Santo Sepolcro, nella città vecchia di Gerusalemme luogo che ricorda Gesù violato, umiliato, emarginato, che per salvarci è voluto scendere nel punto più basso e lì ci attende tutti.
Ho messo le mie mani sulla pietra del sepolcro, una tomba vuota, ma colma del Suo spirito, tomba vuota che però fa pensare al mistero della resurrezione. Ma io quanto ci credo, cosa rappresenta per me? Pensavo a questo nei trenta secondi passati inginocchiato con le mani che toccavano quella pietra, mentre dentro di me sentivo che anch’io sono risorto con Cristo e quindi la mia vita qui è una vita da risorto.
Uscendo da quella chiesa ho avuto la conferma che Dio mi ha messo in un angolo della terra per essere suo testimone e mi invita a lasciare tra i sassi fuori delle mura di Gerusalemme il mio cuore di pietra per tornare con un cuore di carne. Il presente si preparava ad essere un ricordo, ma io avevo ricevuto un seme di speranza destinato a rendere fertile il futuro.
Tornavo a confondermi nel mondo, ma con quel seme destinato a germogliare, come faranno anche gli altri 31 pellegrini, uno lontano dall’altro. Ricorderò i loro sguardi, il suono delle loro voci, resteranno in me come la promessa di una società migliore, attenta all’essenziale, mite e tollerante.
C.
ADOZIONI A DISTANZA … COSÌ LONTANI. COSÌ VICINI
Ormai sono trascorsi 12 anni da quando come comunità parrocchiale abbiamo iniziato la meravigliosa avventura dell’adozione a distanza di otto bambini. Come potete immaginare sono cresciuti, ed alcuni di loro, ormai grandi, sono usciti dal progetto e grazie all’istruzione ricevuta, con il nostro sostegno, hanno trovato un lavoro e possono così aiutare le loro famiglie. Chi ha lasciato il progetto ha lasciato il posto a nuovi arrivi. La storia continua … e anche il nostro aiuto e sostegno.
Vi aspettiamo numerosi domenica prossima 17 dopo tutte le celebrazioni eucaristiche compresa la messa di sabato 16 dicembre.
Un grande grazie a tutti.