Da “DIMENSIONE PI – 17 settembre 2017
Notiziario settimanale della parrocchia di San Marco evangelista
Mi pare degno di segnalazione l’editoriale del parroco che presenta ai suoi fedeli la federazione di parrocchie della quale fa parte anche la sua comunità. Don Mario illustra il nuovo progetto voluto dal Patriarca per sopperire al numero sempre minore di sacerdoti su cui la Chiesa di Venezia può contare. Lo fa con parole semplici e alla portata anche dei fedeli meno aggiornati sulla vita della Chiesa e riesce ad essere convincente nel prospettare gli aspetti positivi di questa “rivoluzione” non mancando di rivisitare e ridefinire la figura ed il compito del parroco.
C’è da augurarsi che i laici capiscano il nuovo corso e si assumano la responsabilità che assegna ai fedeli.
COLLABORAZIONI PASTORALI
Dal suo arrivo il Patriarca Francesco ha cercato di rendersi conto della situazione della Diocesi e dei sacerdoti. In pochi anni il loro numero sarebbe significativamente diminuito causa l’invecchiamento (e la morte). Bisognava non lasciarsi sorprendere dal futuro ma prepararlo.
Ora la Diocesi è stata quasi completamente ridisegnata. La nuova mappatura non è più su base parrocchiale ma sulla base delle “Collaborazioni pastorali”. Si intende l’unione di più parrocchie contigue guidate da un unico sacerdote parroco coadiuvato da altri (collaboratori parrocchiali), raccogliendo “i frammenti”, le forze residue. Non vengono soppresse le parrocchie che continueranno conservando la ricchezza della loro storia, tradizioni, attività, gruppi…ma saranno sollecitate a camminare meglio insieme arricchendosi le une delie esperienze e della capacità delle altre e, insieme, affrontando esigenze e opportunità nuove. Avere lo stesso parroco può aiutare. Non dovranno mancare i laici; la parrocchia è formata da tutti i battezzati di un determinato territorio e missione comune a tutti è annunciare il Signore Gesù e dargli testimonianza con una vita secondo il Vangelo. Il sacerdote non è il factotum ma la guida che cammina insieme agli altri condividendo tutto. Suo compito particolare è mantenere e custodire l’unità, la comunione, armonizzando i vari talenti e carismi che il Signore dona per il bene e l’edificazione comune.
Il Patriarca vede necessaria, in queste “Collaborazioni pastorali”, la presenza di un piccolo gruppo di persone che chiama “Cenacolo”. Formato dai sacerdoti, da religiosi/e che ci fossero, da alcuni battezzati/e singoli e coppie, che vivano in modo particolare in comunione tra di loro con momenti di preghiera, di ascolto della Parola, di aiuto vicendevole. Un richiamo agli “Atti degli Apostoli” che descrivono la comunità ideale che vive una profonda comunione spirituale e materiale (Atti, 2,42-48). Un “Cenacolo” quindi che sia come l’immagine verso cui tutta la comunità cristiana dovrebbe tendere, esempio concreto cui ispirarsi di comunione di beni spirituali (la Parola e l’Eucarestia) e materiali; la carità, il prendersi cura delle necessità gli uni degli altri con particolare attenzione verso chi si trova maggiormente in difficoltà.
Riuscirà il Patriarca a fare anche lui questo “Cenacolo” che diventi esemplare per tutti gli altri in Diocesi?Don Mario Linero
LA COLLABORAZIONE PASTORALE S. Marco Evangelista
Si è allargata a comprendere anche la parrocchia del “Corpus Domini” del vicino quartiere Pertini.
Di quella parrocchia è stato nominato Amministratore don Natalino.
(L’amministratore parrocchiale è il sacerdote nominato dal Patriarca a guidare una parrocchia con tutti i doveri propri del parroco). Coadiuverà don Natalino e risiederà in quella casa canonica don Gilberto Sabbadin che continuerà a mantenere l’attuale incarico di responsabile della pastorale universitaria diocesana. Don Natalino sarà anche il “Moderatore”, il coordinatore, delia vita e dell’attività pastorale di questa “Collaborazione”.