Santiago di Compostela

Da “CAMMINARE INSIEME” – 3 settembre 2017
periodico dell’unità pastorale di Eraclea e di Ca’Turcata

E’ quanto mai interessante venire a conoscenza che anche nelle parrocchie rurali della nostra diocesi ci si apre ad esperienze religiose quanto mai antiche ma riscoperte in questi ultimi anni come novità soprattutto significative. E’ una riscoperta di strumenti capaci di ravvivare la fede mediante il cammino, il vivere e pregare assieme. Credo quindi sia utile leggere la testimonianza offerta da questo gruppetto giovanile che s’è cimentata nel cammino di Compostela.

Santiago di Compostela

Secondo la tradizione, l’apostolo Giacomo giunse in Spagna per predicare il Vangelo, ritornato in Palestina fu fatto decapitare da Erode Agrippa (At 12,2). I suoi discepoli ne trasferirono le spoglie in nave sino a Iria Flavia, il porto romano più importante di Spagna, per poi seppellirle nel vicino bosco presso il quale eressero un altare, A causa delle persecuzioni e delle proibizioni di visitare il luogo, se ne persero le tracce fino a quando nell’813, l’eremita Pelayo vide dei bagliori e udì cantici provenienti dal bosco. L’eremita riferì gli accadimenti al Vescovo di Iria Flavia, Teodemiro, il quale, dopo aver fatto sfoltire la vegetazione circostante, scoprì i resti del Santo Apostolo, riconosciuti per via delle incisioni sulla lapide. Re Alfonso II (759-842), informato di ciò, si recò presso il luogo del ritrovamento proclamando San Giacomo (Santiago in spagnolo) Patrono del Regno (attuale Galizia). In suo onore fu fatto costruire un Santuario che più tardi diventerà Cattedrale. Il nome “Compostela” deriva forse da campus stellae, a ricordo dei bagliori di luce al momento del ritrovamento.
Nel Medioevo ci fu un fenomeno religioso sorprendente che creò una base comune di tipo culturale a quell’unità di popoli che noi oggi chiamiamo Europa. Goethe diceva. “L’Europa è nata in pellegrinaggio e la sua lingua materna è il Cristianesimo”. Questi brevi cenni storici ci aiutano a comprendere il Cammino di Santiago.
Così era sorto e così noi l’abbiamo vissuto: il lungo viaggio in auto di 5.400 km, gli spostamenti quotidiani di avvicinamento, i 140 km percorsi a piedi. Le giornate iniziavano con le lodi, continuavano con le meditazioni e preghiere personali, con la recita del santo rosario e si concludevano con la partecipazione alla Santa Messa. Lungo il percorso abbiamo incontrato innumerevoli persone che ci facevano sentire popolo in cammino verso un’unica meta. Ci salutavamo augurandoci “buen camino” nello stupore di sentirci avvolti da boschi di querce e castagneti centenari, foreste di eucalipti, corsi d’acqua: la natura si faceva armonia e inno al suo Creatore e noi ci sentivamo felici di farne parte. Abbiamo partecipato alla messa del pellegrino nella cattedrale di Santiago e siamo stati incensati dal “butafumeiro”, il grande turibolo che viene fatto oscillare per tutta la lunghezza della navata centrale, tramite corde tirate da 10 monaci. Nell’abbracciare la statua di San Giacomo e nel venerare le sue reliquie nella cripta, abbiamo portato le intenzioni di preghiera della nostra Parrocchia. Nel ricordare questi meravigliosi giorni, sentiamo una profonda commozione, la fatica ha lasciato il posto alla pace, alla soddisfazione e all’emozione, alla gratitudine… buon cammino di vita a tutti. Don Davide, Tommaso, Giacomo, Silvia, Marta, Sara, Giulio, Italo, Enzo, Fiorella, Giorgio, Michele, Flavia, Lucia e Patrizia.

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