Campi, campi, campi

Da “PROPOSTA” – 9 luglio 2017
settimanale della parrocchia di San Giorgio di Chirignago

Don Andrea è un giovane prete (si fa per dire, perché ormai ha 45 anni) che a ferragosto ha lasciato la parrocchia di Chirignago per reggerne tre a Venezia, anche se in tutte tre contano meno anime della metà di quella di Chirignago.

Don Andrea, con legittimo orgoglio, presenta “i campi” tenuti durante questa estate. C’è di che meravigliarci e complimentarci!

Pubblico questa pagina perché tutti i preti, e soprattutto quelli più giovani, sappiano che anche oggi è possibile fare, durante le ferie, una pastorale, soprattutto giovanile, quanto mai intensa e numerosa. Leggere per credere!

CAMPI, CAMPI, CAMPI

Come tutti sanno Testate della nostra comunità è caratte¬rizzata dai campi estivi, anzi, precisiamo, da 9 campi estivi! E sono:
– giugno: Campo giovani a Caracoi
– luglio: Campeggi a Caoria (TN)
1-12: Campeggio Medie
12-20 A.C.G.
30-31 Esploratori scout
– agosto:_ 30 luglìo- 6 agosto – ACR_a Caracoi
30 luglio- 6 agosto: Campo Mobile Noviziato
7-13 Campo Mobile Clan da Bologna a Firenze
13- 20 Vacanze di Branco a Caracoi
20- 22 Campo Chierichetti a Caracoi

Non male. Ma cosa non sono i campi? Non sono vacanze né per i preti, né per gli educatori, né per i ragazzi: viene tutto programmato da mesi con cura e passione, si cercano posti belli per il soggiorno, per la route di una settimana o la gita di un giorno; si inventano attività accattivanti, si esplora il territorio che ci ospita per goderne le ricchezze. Si fa cultura educando a godere le bellezze del creato e dell’ingegno umano.. Non sono grest o “colonie”: il numero massimo è di 40- 50 persone. Si vive e si costruisce famiglia, comunità. Durante il campo si creano e si rafforzano le amicizie che ti faranno vivere la vita comunitaria dell’anno pastorale in modo diverso. Alla fine del campo ci si conosce tutti e ci si abbraccia tra le lacrime tutti per la fine dell’esperienza. Si educa alla comunione.
Non sono “resort”. Ogni ragazzo e ogni gruppo di ragazzi contribuiscono con molteplici servizi allo svolgimento dell’esperienza, tenendo l’ordine in tenda, lavando le pentole, tenendo puliti i bagni e i luoghi comuni, preparando la messa o la serata attorno al fuoco. Si educa al servizio.
Non sono campus: quello che li caratterizza di più è l’esperienza intensa ma originale di fede che si vive al campo. La preghiera o la messa immersi nella natura magari sotto la cappellina costruita con amore da don Roberto. La mezza giornata di silenzio nel vivere il cosiddetto Deserto, un incontro con il Signore. La possibilità della confessione (finché ci sarà un prete, poi….) ne fanno uno di momenti più forti di incontro e di intimità con Gesù. Si educa alla fede.
Saranno i miei ultimi campi a Chirignago. Tutto ciò mi mancherà “a sbrega”!.
In questi 13 anni ho fatto solo 5 giorni di vacanza vera e propria con un caro amico; e tre o quattro giri di due giorni con qualche nostro giovane in montagna. I campi erano le mie ferie e penso di non aver potuto desiderare ferie più belle, appaganti e spensierate di queste. Certo c’era la responsabilità dei ragazzi che i genitori ti affidano, ma una volta programmato tutto e divisi bene i compiti il gioco era fatto. Spero davvero che a Chirignago questa tradizione continui sempre per il bene di tutti, dei piccoli, delle famiglie, degli educatori, dei cuochi e.. del prete!

don Andrea Longhin

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