Le immagini dei profughi che la televisione ci mette davanti agli occhi, ad ogni ora del giorno, tormentano in maniera lancinante la mia coscienza di uomo e di cristiano.
Pensavo che Hitler, Stalin, Mussolini e i vari dittatori che si sono succeduti nel corso dei secoli fossero giunti all’apice della crudeltà e del disprezzo per l’uomo ma quelli erano dittatori spietati che mantenevano il potere con il terrore. Oggi però sono i Capi di Stato, eletti democraticamente e che spesso affermano di rifarsi alla cultura e alla tradizione cristiana, a dimostrare lo stesso disprezzo per la vita e per le sofferenze di tante povere creature che, senza colpa, sono state risucchiate nel vortice di guerre spietate e crudeli.
In questo frangente mi consola il fatto che il governo italiano stia dimostrando maggior civiltà di altri popoli europei più ricchi e con maggior potere. Ci sono, è vero, pecore nere come Salvini e Grillo, come qualche sindaco con la puzza sotto il naso però tutto sommato l’Italia, in questo frangente, sta facendo scelte umanitarie di alto valore morale e civile e, anche se siamo un popolo che conta meno di altri sullo scenario europeo e mondiale a livello sia economico che strategico, la testimonianza che stiamo offrendo, tutto sommato, è nobile, civile e umana.
Non riesco però ad assegnare alla Chiesa italiana lo stesso merito. È vero che Papa Francesco, umile e indifeso, ha fatto sentire la sua voce forte e libera a favore di questi “dannati della terra”, è altrettanto vero che alcuni vescovi e alcuni movimenti di ispirazione cristiana hanno fatto scelte di partecipazione e di solidarietà quanto mai encomiabili ma la Chiesa italiana, nel suo complesso, e soprattutto le unità di base, ossia le parrocchie, pare siano in letargo, pressoché indifferenti ai segni dei tempi e ai drammi umani tanto da apparire intente a giocherellare all’ombra del campanile accontentandosi di qualche rito e di qualche pia orazione. Purtroppo nulla di più!