Creare opinione pubblica

L’affermazione di Joseph Goebbels, ministro della propaganda del Terzo Reich, che sosteneva che le notizie anche puramente inventate, quando vengono ripetute più volte, diventano “verità”, temo purtroppo sia vera.

La presa che hanno sull’opinione pubblica le campagne pubblicitarie di vari beni e servizi condotte attraverso i media, soprattutto quando, utilizzando messaggi ingannevoli, millantano vantaggi o effetti mirabolanti, ne è la prova più eclatante.

Mio fratello, don Roberto, in questi giorni ha scritto un trafiletto sul settimanale della sua parrocchia, scritto che ho deciso di pubblicare su uno dei prossimi numeri de L’Incontro perché quanto mai interessante, in cui afferma che i mass-media per motivi di lavoro e di cassa sono talmente asfissianti nel ribadire certe notizie che finiscono, non solo per farcele percepire come vere e interessanti ma riescono anche a far sì che spesso le persone si carichino sulle spalle dei fardelli amari e pesanti di cui avrebbero fatto volentieri a meno. In questi giorni di afa i mass-media hanno così tanto insistito nel parlare di questo sole rovente da farci credere che il caldo sia ancora più micidiale. Io però tento di far tesoro in positivo di questa “legge di mercato”, tanto da parlare frequentemente di solidarietà nella speranza che piano piano possa passare la convinzione che sia non solo giusto ma anche necessario aiutarci vicendevolmente.

Credo che ci sia del vero in questa “legge di mercato” e la miglior conferma è la generosità che ha consentito di realizzare i Centri Don Vecchi. Sono convinto che fortunatamente questa “semina” stia producendo ancora frutti infatti non passa giorno che, nelle occasioni e per i motivi più disparati, qualcuno non mi offra qualcosa “per le sue opere” perché sicuro che l’offerta andrà a buon fine. Spesso ringrazio frettolosamente e con estremo imbarazzo.

Oggi, riflettendo su questa realtà, sento il bisogno di esprimere a tutti questi benefattori, grandi e piccoli, il mio grazie più sentito e di ripetere loro che hanno fatto e stanno facendo la scelta più giusta. Oggi Mestre dispone di quattrocento appartamentini per gli anziani meno abbienti. Lo scorso maggio abbiano inaugurato sessantacinque alloggi per anziani in perdita di autonomia e a pochi mesi di distanza siamo al tetto di altri sessantacinque alloggi per le criticità abitative. Spero che la scoperta delle leggi di mercato per una volta dia frutti positivi.

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