Qualche sera fa, come ho già scritto, mi sono preso il lusso di vedere alla televisione il grande e bel concerto che si è tenuto, alla vigilia dell’apertura dell’Expo internazionale, in piazza del Duomo a Milano alla presenza di ventimila spettatori.
L’annunciatore, durante una pausa per la pubblicità, ha informato che dopo lo spettacolo sarebbe andata in onda, sullo stesso canale, la rubrica “Porta a Porta”. È da tantissimo tempo che non vedo questa rubrica perché, alzandomi alle cinque del mattino, vado a letto verso le dieci e mezza, mentre il programma condotto da Bruno Vespa viene trasmesso in tarda serata. Il concerto mi ha tenuto sveglio oltre “l’ora canonica” del sonno e perciò ho ceduto alla tentazione di vedere e sentire anche quello che sarebbe avvenuto nel “salotto” di Vespa.
Praticamente la trasmissione è consistita in un fitto dialogo tra Vespa e la “Ministra” per le Riforme, una bella e giovane signora che ho visto altre volte alla televisione ma della quale non conosco il nome. Io, come credo molti della mia età, provengo da una educazione maschilista e, pur essendomi “convertito” alla “parità dei generi”, conservo nel mio modo di pensare ancora un po’ del “peccato originale” di un tempo, motivo per cui sono portato istintivamente a pensare che le belle donne siano un po’ frivole, inconsistenti, preoccupate di apparire più vezzose che razionali!
La trasmissione televisiva ha confutato in maniera assoluta questa mia prevenzione. Non so come la pensi Vespa da un punto di vista politico ma il fatto che la stuzzicasse con domande imbarazzanti mi ha fatto pensare che non condividesse le scelte di questa signora e del governo di cui fa parte. Sono stato ammirato ed entusiasta per la lucidità dei ragionamenti, le motivazioni sempre convincenti, espresse in modo garbato e gentile ma deciso, senza sorrisetti da femmina leggera e senza dar spazio ad ambiguità o a cedimenti per convenienza. L’argomento verteva sull’Italicum e sui voti di fiducia, ne sono uscito con la convinzione assoluta che Renzi e la sua bella squadra hanno assolutamente ragione nel tentare finalmente di voltar pagina prendendo le distanze da una politica di corto respiro, partigiana, senza entusiasmo e senza sogni e ideali!