Io provengo da una piccola bottega di un artigiano e conosco bene i problemi della categoria. Grazie a questa esperienza sono giunto alla conclusione che soltanto nel mondo dell’artigianato e del piccolo commercio si lavori veramente mentre nel mondo della grande industria si lavora poco e in quello degli enti pubblici quasi nulla! Per carità, ci sono eccezioni, uomini di buona volontà si trovano in tutti i comparti della nostra società e perciò anche nel pubblico impiego ho conosciuto lavoratori, impiegati e dirigenti esemplari tanto che quando sono tentato di criticare i “lavoratori” dello Stato e del parastato mi sento a disagio e mi rimorde la coscienza perché non vorrei mai fare “di ogni erba un fascio” consapevole che in ogni categoria c’è sempre qualcuno che tira la carretta e sgobba come lavorasse per interessi propri, purtroppo però temo che queste siano eccezioni!
Domenica scorsa ho seguito il programma televisivo “L’Arena” su Rai Uno, diretto da Giletti, che viene trasmesso nel primo pomeriggio. L’argomento trattato era appunto l’assenteismo e l’abbandono del posto di lavoro in alcune cittadine del Sud da parte di dipendenti pubblici che durante l’orario di lavoro usano occuparsi dei fatti propri. Mi pare che a Cassino, in un ente pubblico in cui ci sono centoventi impiegati, i carabinieri abbiano costatato che i tre quarti di essi si erano assentati per i motivi più disparati, lasciando sul posto di lavoro un minuscolo gruppo di stacanovisti a ricevere il pubblico e a sbrigare le pratiche di ufficio.
La cosa mi ha deluso e indignato ben s’intende, però mi ha fatto ancora più male costatare che il solito sindacalista si è azzardato a prendere le loro difese. Gli scout della mia vecchia parrocchia, qualche giorno fa, hanno organizzato un riuscitissimo incontro al Palaplip con i candidati sindaco al comune di Venezia e li hanno “costretti” a firmare un documento, purtroppo inutile, sulla trasparenza e contro le mafie. Giustissimo! Però io, che sono meno idealista dei nostri ragazzi, chiederei sia a Casson che a Brugnaro e agli altri sei candidati, di impegnarsi formalmente a ridurre almeno della metà, ma sarebbe meglio dei due terzi, i tremilaseicento dipendenti comunali se veramente vogliono essere credibili nella loro opera di risanamento!