I barboni in Vaticano

Papa Francesco non molla! Ormai sono di dominio pubblico le sue scelte personali legate ad uno stile di vita sobria, coerente, evangelica che si rifà al modo di vivere e di comportarsi della povera gente.

Il concetto del “Papa re”, che era già stato intaccato dai suoi immediati predecessori, Papa Francesco lo ha letteralmente distrutto. Il mondo intero sa che si porta la borsa, usa l’utilitaria, vive in un appartamento normale a Santa Marta, usa l’autobus per spostarsi, in chiesa si siede nei banchi con tutti gli altri, si mette in fila per ritirare il vassoio alla tavola calda, adopera vesti sacre normali ed evita ogni pomposità.

Coerente con tutto questo invita gli ordini religiosi ad aprire conventi, monasteri e strutture, che sono ormai vuote, per ospitare i senza tetto e gli immigrati dell’Africa, bacchetta spesso i vescovi dagli atteggiamenti troppo principeschi, invita i preti ad usare l’utilitaria, i cristiani a frequentare le periferie, suore e frati a fare la scelta dei poveri e a condividere la loro vita. Pare che oggi abbia iniziato la terza fase della sua “rivoluzione” per rendere la Chiesa più solidale con i poveri aprendo lo stesso Vaticano all’accoglienza degli ultimi.

Ben si intende le sue sono scelte poco più che simboliche ma comunque tese allo stesso scopo, quello di dire al mondo intero che la Chiesa vuole diventare la casa dei poveri. Mi ha colpito la decisione del Papa di creare presso gli edifici adiacenti al Colonnato, cuore di Roma e della cristianità, bagni, docce e barbiere per i barboni, arrivando perfino ad invitarli a visitare i musei vaticani, non dimenticando però che essi avrebbero si gradito un invito tanto onorifico, ma forse ancor di più avrebbero gradito il rinfresco al termine della visita. Mi pare poi che non possiamo dimenticare le telefonate del Papa a persone in difficoltà, le offerte personali e la nomina di un vescovo incaricato di fare la carità a nome suo.

Papa Francesco è buono, caro, umile ma deciso e determinato a realizzare il suo progetto. Ora, cardinali, vescovi, monsignori, preti, frati, monache e cristiani normali non hanno che imboccare la strada indicata. Non ci sono più scuse per nessuno!

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