Sessant’anni fa, appena ordinato sacerdote, arrancavo più di ora per preparare il sermone della domenica. Ricordo che un sabato, Monsignor Aldo Da Villa, mio parroco a San Lorenzo, sacerdote che parlava alla gente in maniera estremamente convincente, mi chiese se avessi preparato la predica per il giorno dopo. Gli risposi di sì. Io sono sempre stato scrupoloso in questo dovere sia per rispetto alla Parola del Signore sia per le legittime aspettative dei fedeli. Ricordo però che allora soggiunsi: “Ho fatto fatica a preparare qualcosa che convincesse in primis me stesso tanto che mi viene l’angoscia al pensiero di cosa potrò dire di nuovo l’anno prossimo”. A quei tempi la liturgia non prevedeva il ciclo triennale come avviene oggi, motivo per cui ogni anno capitava di commentare lo stesso brano del Vangelo.
Monsignore mi rispose benevolo ed incoraggiante: “Non ti preoccupare, ti accorgerai da solo che ogni anno la Parola del Signore ti offrirà spunti ed interpretazioni sempre nuove, motivo per cui se ti prepari e preghi avrai sempre qualcosa di nuovo e di valido da offrire ai fedeli”. Al momento non mi convinse fino in fondo ma, col passare del tempo, ho constatato che aveva perfettamente ragione! Qualche settimana fa ne ho avuto un’ulteriore conferma leggendo “il fondo” del direttore del “Messaggero di Sant’Antonio” il quale afferma, nel suo articolo in occasione della Pasqua: “Sulla Resurrezione sappiamo poco, tanto poco; non sappiamo infatti come sia avvenuta e per di più i testi evangelici sono confusi, quasi contraddittori. Ad esempio la Maddalena che scambia Gesù risorto con l’ortolano, Pietro e Giovanni che si accontentano del fatto che nel sepolcro ci siano solamente le bende e non il corpo del Risorto ma non dicono perché questa prova così fragile li abbia convinti, ed altro ancora!” però, continua il frate di Sant’Antonio: “noi però conosciamo bene, anzi molto bene, i testimoni della Resurrezione, quanto abbiano faticato, si siano impegnati notte e giorno per annunciare questa notizia così rivoluzionaria ed esaltante e come tutti non abbiano esitato a pagare con la vita questo annuncio”. Già nel passato mi era parso di aver compreso che anche noi oggi possiamo incontrare il Cristo risorto con il suo annuncio e la sua proposta, nella vita, nelle parole, nelle scelte e nelle opere degli uomini migliori che danno un volto luminoso, bello e reale al Cristo risorto. È proprio vero che “il Signore è vicino e si fa conoscere a chi continua a cercarlo con cuore umile e sincero”.