Attesa vana?

Alcuni mesi fa il nostro Patriarca ha cambiato i vertici della Caritas diocesana, l’organismo che guida uno degli aspetti principali della vita e dell’attività della comunità cristiana. Il cambiamento ha riacceso nel mio animo la speranza, cullata da una vita, che finalmente si desse vita ad un progetto globale ed aggiornato nella gestione della carità della diocesi e che si tentasse di mettere in rete i vari organismi ora operanti in maniera quasi totalmente autonoma, senza nessun tipo di collegamento e di coordinamento che stimoli la loro complementarietà e le spinga ad agire, nell’ambito del loro ruolo di servizio alla comunità, avendo come riferimento il progetto globale indicato. Il cardinale Scola, prima di essere trasferito a Milano, aveva promosso un paio di incontri con l’intento di creare forme di sinergia tra le strutture caritative però la cosa non ebbe seguito ed ora sembra abbandonata del tutto. Non appena sono venuto a conoscenza della nuova nomina, pur con qualche difficoltà, mi sono messo in contatto con il nuovo responsabile per offrire la mia disponibilità a collaborare sul fronte della solidarietà cristiana e per conoscere gli obiettivi che il nuovo responsabile si prefiggeva di raggiungere con il nuovo servizio. Il responsabile della Caritas della Chiesa veneziana mi promise che non appena avesse preso coscienza dell’esistente, mi avrebbe contattato. Io sono ben cosciente che avviare un progetto globale, iniziando con il mettere in contatto l’esistente, non è cosa di poco conto e perciò ho lasciato trascorrere giorni, settimane e mesi ma a tutt’oggi mi pare che su questo fronte di primaria importanza non ci sia nulla da segnalare, quindi spero che a questo tempo di attesa prolungato corrisponda qualcosa di veramente consistente e valido!

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