Mentre butto giù queste note è in pieno svolgimento la campagna per le primarie del centro sinistra per proporre a Venezia e Mestre il suo candidato sindaco. Non sto a ripetermi sui problemi in attesa di soluzione che aspettano il nuovo primo cittadino. A me vengono le vertigini al pensiero che la passata amministrazione ha lasciato sessantacinque milioni di debito, per cui credo che una persona, anche solo minimamente responsabile, dovrebbe farsi pregare in ginocchio per accettare di impegnarsi nel risanamento di questo buco portando il bilancio del Comune al pareggio. Vedo però che invece non mancano i candidati che hanno cominciato a sgomitare per avere il privilegio di addossarsi una croce del genere! Mi auguro che posseggano delle formule magiche e misteriose per realizzare questa “impresa davvero impossibile”. Per quanto riguarda la destra non ho ancora visto all’orizzonte alcun personaggio di sorta; spero che abbiano un asso nella manica di grande valore! Ad essere onesto verso i miei concittadini, io mi auguravo che i possibili candidati non uscissero dalla vecchia guardia, sia del centro sinistra che del centro destra, ma soprattutto non avessero nulla a che fare con le segreterie dei partiti, considerati i fallimenti e i disastri che hanno provocato nel passato e che sono sotto gli occhi di tutti. Finora ho auspicato e pregato affinché sia la destra che la sinistra riuscissero ad individuare, pregandolo in ginocchio, qualche cittadino onesto e di buona volontà, che avesse già dimostrato le sue capacità manageriali disposto ad offrire cinque anni della sua vita per riassestare l’apparato comunale e le sue finanze disastrate ponendo almeno le premesse per un’amministrazione ordinata e positiva. Ho l’impressione che il mio auspicio abbia poche possibilità di realizzarsi, mi accontenterei che il Signore offrisse a Venezia almeno un piccolo Renzi con la voglia di fare e con la voglia di sbarazzarsi di tutto il vecchiume del passato.