Crimea

Ho ripetuto più volte che la domenica pomeriggio mi piace quanto mai seguire due rubriche televisive, la prima è “L’Arena”, trasmessa su Rai Uno e condotta da Giletti mentre la seconda è trasmessa da Rai Tre con il titolo “Mezz’ora” ed è condotta dalla giornalista Annunziata ben nota per il suo acume ma, purtroppo, anche per la sua faziosità. Ogni domenica provo sempre stizza perché queste due rubriche si sovrappongono e perciò mi ritrovo a ripetere frequentemente lo stesso stupido tentativo di seguirle contemporaneamente cambiando canale in continuazione, rischiando così di non riuscire a cogliere fino in fondo i contenuti né dell’una né dell’altra trasmissione.

Questo pomeriggio il personaggio intervistato dall’Annunziata e l’argomento trattato mi interessavano così tanto da rinunciare totalmente alla trasmissione di Giletti per vedere “Mezz’ora”. La giornalista, lucida ed intelligente, stuzzicava con estrema arguzia il nuovo ministro Gentiloni per conoscere la posizione dell’Italia nei riguardi delle prese di posizione di Obama e soprattutto della Merkel che, per discutere con Putin sulla Crimea, si è fatta accompagnare dal “principe consorte” Hollande. I due, pur tentando di trovare un accordo, si sono spinti tanto in avanti da pronunciare la nefasta e terribile parola: “GUERRA”.

Ho ammirato la misura, la saggezza e il coraggio del nostro neo ministro degli esteri che si è dimostrato attento e anche abile nel prendere le distanze da queste due super potenze, senza però lasciarsi andare a parole di rottura, evitando così di incrinare i buoni rapporti, anche se di sudditanza, che l’Italia intrattiene con loro. Ho provato però un brivido al solo sentir pronunciare il termine GUERRA. Rifiuto con estrema decisione le posizioni sulla Crimea della Russia, ma, con altrettanta decisione, rifiuto anche quelle degli Stati Uniti e della Francia a cui pare non siano bastate le amarissime batoste subite in Indocina, in Afghanistan, in Iraq e in Libia!

Non riesco proprio a capire perché si voglia proibire ad ogni costo, agli abitanti della Crimea del nord abitata da filo russi, di formarsi uno stato autonomo di Mosca. Temo che quando i “grandi” parlano del diritto all’autodeterminazione dei popoli raccontino solo barzellette e si limitino a fingere di voler tutelare un sacrosanto diritto di tutte le genti. Comunque se qualcuno volesse la guerra, la faccia, ma eviti di coinvolgerci in un crimine tanto spaventoso!

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