La denuncia che Dino Buzzati fa in merito al tempo non utilizzato, destinato quindi assurdamente alla discarica, dovrebbe renderci coscienti di quanto dissennati e sperperoni siamo noi che ci riteniamo benpensanti. Le sue considerazioni mi hanno riportato alla mente una lontana lezione ascoltata durante i miei studi liceali. Era mio insegnante Monsignor Vecchi il quale, durante una lezione di filosofia scolastica, cercò di mettere a fuoco il problema di cosa sia il tempo.
Diceva il Monsignore che il tempo è un contenitore vuoto che viene riempito dagli eventi. Riflettendo su questa definizione teorica, apparentemente ininfluente sulla vita di tutti i giorni, mi è venuto da pensare che è l’uomo uno degli attori che riempie questo contenitore e, quando lo fa, è lui che sceglie cosa mettere all’interno del contenitore stesso. Proseguendo nella mia “riflessione filosofica”, che pian piano diventava esistenziale, ho capito che ognuno di noi, anche se non ci pensa e non ne è cosciente, finisce fatalmente per riempire comunque “il suo tempo” però se non sta attento, invece di riempirlo con qualcosa di umanamente valido, rischia di metterci dentro solamente scarti di vita o spazzatura morale. Un uomo, non solo non deve buttar via il suo tempo ma, non può e non deve nemmeno riempirlo di “spazzatura”!