La società civile si è accorta per tempo dei Centri Don Vecchi, la soluzione che affronta in maniera realistica, rispettosa degli anziani ed economica il problema del domicilio assistito.
Sono veramente innumerevoli i comuni che si sono interessati alla nostra esperienza con i Centri Don Vecchi. In realtà, nonostante gli apprezzamenti e i consensi, non c’è stato molto seguito.
I comuni purtroppo sono imbrigliati in un’esasperata burocrazia che rende praticamente impossibile ogni iniziativa. Il mondo ecclesiale pareva invece che non avvertisse questo problema e che non avesse colto la nostra sperimentazione come qualcosa di estremamente valido. In questi giorni però sono venuto a conoscenza che la Conferenza Episcopale Italiana, l’Arcidiocesi di Firenze e la relativa Cassa di Risparmio hanno deciso di realizzare entro il 2016 un “condominio solidale” a Novoli, periferia di Firenze.
Si tratta in pratica di un mini Don Vecchi per cinquanta anziani e, anche se tutto sommato “la montagna ha partorito il topolino”, siamo felici che realtà così significative della Chiesa Italiana, pur con vent’anni di ritardo, praticamente sanciscano la validità del nostro progetto.