Zappalorto e colleghi

Qualche tempo fa ho parlato bene di Zappalorto, il commissario che governa attualmente il Comune di Venezia, non tanto per le sue qualità ma perché speravo riuscisse a rabberciare alla meglio i danni procurati dalla classe politica che ha portato alla deriva la situazione economica della nostra città.

Pensavo che il commissario, pur deciso nel riassestare la disastrosa situazione economica del Comune, facesse sì dei “tagli” per recuperare il denaro necessario a colmare la voragine provocata dai nostri politici incompetenti e faziosi ma, in maniera intelligente ed attenta ai soggetti da tassare. Senonché il caso dei trentamila euro di tasse sulla spazzatura inflitti alle quattro vecchie suore del Convento di Clausura di via San Donà, quasi siano loro a creare montagne di rifiuti, mi ha fatto venire la mosca al naso.

È pur vero che pare sia quasi un vezzo per gli amministratori pubblici “mungere sempre i soldi occorrenti” dai poveri grami che di soldi ne hanno sempre avuti pochi e non da chi magari ne ha anche troppi ma, che poi lo facciano anche i burocrati che non hanno la necessità di raccogliere consensi e voti è veramente troppo!

Ricorderò sempre mio padre, padrone di una botteguccia di falegname, che ripeteva spesso che pagava più tasse lui di Agnelli.

Un tempo sorridevo di questi suoi sfoghi, oggi ho capito che aveva ragione.

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