Olmi e la grande guerra

Una volta ancora, uno dei più bravi registi del nostro Paese, ha fatto “centro” con il suo ultimo film “La valle tornerà verde”.

Olmi, in occasione del centenario della Grande Guerra, ha affrontato il tema da par suo e ci ha offerto un film di grande poesia ma, soprattutto ricco di grande speranza.

Ultimamente, in maniera quasi morbosa, ho cercato di vedere svariati documentari sulla prima Guerra Mondiale, avendo modo di toccare con mano l’insipienza “dell’intellighenzia” del nostro Paese all’inizio del novecento, la crudeltà e lo sprezzo per la vita umana dei nostri generali e la brutalità assurda e sanguinaria di quella guerra e di ogni guerra.

Olmi conclude che nonostante tutto le nostre valli alpine torneranno a fiorire. In questo titolo ho ritrovato l’incanto, la poesia e l’estasi di quello splendido volume che lessi da ragazzo: “Come era verde la mia valle”.

Un giorno feci osservare a Monsignor Vecchi come fosse triste la montagna per le ferite di una valanga e il vecchio prete mi rispose: “Se ripasserai tra qualche anno avrai modo di constatare che il verde avrà preso il sopravvento” e poi soggiunse “Il progetto di Dio finisce sempre per avere il sopravvento sulla violenza insensata dell’uomo”.

Sono riconoscente a Olmi e pure a Monsignor Vecchi per questa loro felice sapienza.

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