Nonno Vito

Il mio non è più tempo di imprese ma solamente di ricordi. Però, pur sentendo e talvolta soffrendo ormai di un senso di impotenza, posso fortunatamente ritornare con il pensiero a delle splendide imprese affrontate e spesso vinte nel passato.

Una delle tante mie avventure è stata quella della trasformazione del vecchio asilo infantile di Via Ca’ Rossa nel modernissimo Centro Polifunzionale per l’Infanzia: Il Germoglio.

Oltre alla ristrutturazione radicale del vecchio edificio stile liberty comprendente sette sezioni più l’asilo nido per bambini da uno a tre anni, ci fu una stagione in cui si insegnava danza, judo e inglese.

Nel grande parco si fece poi posto per il trenino, la casetta delle fate, l’orto botanico, la voliera, capre, tartarughe, galletti, conigli e la casetta per le feste di compleanno dei nostri piccoli.

Uno dei “complici” di questa avventura fu nonno Vito, nonno per modo di dire perché in realtà aveva una decina di anni meno di me ma, agli occhi dei piccoli alunni, fu per molti anni per antonomasia “il nonno” del Germoglio che riordinava le siepi, rimetteva a posto i giochi, piantava i fiori, accudiva gli animali.

Vito fu un nonno buono, paziente e sereno. Qualche giorno fa Vanni, il genero, mi ha chiesto di impartirgli il sacramento degli infermi, l’ho fatto con tanta tenerezza e riconoscenza. Il giorno dopo “andò avanti” come dicono gli alpini, mi è spiaciuto alquanto ma so che presto saremo ancora assieme!

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