Non passa una settimana che da una parte o dall’altra non appaia Cacciari, il sindaco filosofo, a dire la sua. Cacciari, ben s’intende, è un uomo intelligente che non solo sa bene di filosofia, ma mastica bene pure la politica. Ho l’impressione però che gli operatori della carta stampata, della televisione e delle cose che riguardano il nostro bel Paese, lo considerino quasi un santone che sa un po’ di tutto e ha una sentenza per ogni problema.
Cacciari non si nega mai, anzi ho l’impressione che gli piaccia fare il padre nobile un po’ su tutto, ma in particolare su quanto concerne la nostra città. Per me, tutto sommato, è stato uno dei più bravi sindaci di Venezia dal dopoguerra in poi; è stato autorevole, sensibile alle problematiche sociali, bravo comunque a vendere la sua merce. Sarei felice se Venezia riuscisse a trovare un nuovo sindaco almeno come lui, anche se non sarà tanto facile.
Io spero che i politici, squalificati e con poco credito come lo sono attualmente, nemmeno tentino di proporre un primo cittadino cresciuto nelle loro file, ma cerchino altrove un candidato che almeno in partenza abbia un minimo di credibilità.
E’ pur vero che il sindaco dimissionario è stato una creatura di Cacciari e che le cose non sono andate bene anche prima del Mose. Cacciari ha capito che a Venezia sarebbe stato possibile fare un sindaco solo se godeva di un po’ di credito della sinistra e del mondo moderato. Ha fatto la proposta, ha imposto questa persona al PD e c’è riuscito; purtroppo l’incidente di percorso l’ha fatto cadere, comunque è stata un’esperienza poco riuscita perché Orsoni aveva una squadra rissosa e non è riuscito ad imporsi. Forse non aveva sufficiente personalità o mestiere.
Ora, a mio umile parere, non basta più neppure la formula proposta da Cacciari, bisogna che emerga un uomo assolutamente nuovo, non solamente non legato ad un partito, ma apertamente lontano da ognuno di loro, un uomo che abbia i piedi per terra, che abbia forte personalità, che abbia dato prova di saper governare un’azienda e che si sia dimostrato onesto nel suo operare.
Ho letto su “Gente Veneta” che il mondo cattolico sta muovendosi almeno per definire i tratti indispensabili per il nuovo sindaco e che si invita a pregare perché emerga un candidato idoneo. Da parte mia spero tanto che il cosiddetto mondo cattolico si limiti a pregare. D’istinto invece sarei portato a sperare che un imprenditore sano fosse disposto a sacrificare alcuni anni della sua vita per raddrizzare le gambe a Venezia, la vecchia matrona tutta piena di sé, ma ormai inconsistente.
Dicono che s’è fatto avanti uno che voleva comprare l’isoletta di Poveglia; spero tanto che non intenda comperare anche l’arcipelago di isole che compongono Venezia.
04.09.2014