E’ vero che di Papi ce n’è uno solo e perciò è comprensibile che non tutti i suoi sacerdoti abbiano le sue stesse risorse. Faccio spesso tanta fatica e mi sento talvolta spompato, poco motivato e soprattutto privo di quella grinta e di quell’entusiasmo che immagino un prete, seppur vecchio, dovrebbe avere, o meglio, gli sarebbero necessari per compiere la sua missione.
Nei momenti liberi di questa settimana santa ho colto talvolta l’opportunità di seguire i santi riti del triduo pasquale celebrato dal Santo Pontefice. Ho visto la sua stanchezza, specie per la lavanda dei piedi, l’ho visto veramente affaticato e malconcio, però sempre ho notato convinzione, profonda pietà, parole lucide e convincenti, ho sentito un pastore zelante e motivato. Mentre io, vivendo tra i vecchi, celebrando liturgie meno ricche di cornici, di atmosfere intense create dalle folle e dagli edifici ricchi di storia e di arte, mi sono sentito povero, con pensieri logori e consunti, ma soprattutto privo di quelle sante emozioni che ho provato non solo da bambino nella mia vecchia chiesa, ma pure da giovane prete, ai Gesuati prima, e a San Lorenzo poi, così anche da parroco maturo a Carpenedo.
Quest’anno ho rimpianto quanto mai i lumi, i canti, i bambini col loro entusiasmo e la loro fede fresca e sorridente, i gruppi giovanili e tutte quelle atmosfere spirituali che cambiavano tono e respiro ogni giorno della settimana santa. Mi sono chiesto più volte, con una certa angoscia, specie quando ho registrato alla televisione o nei giornali un clima sempre più laico e secolarizzato della nostra società, se “si sta spegnendo pian piano la mia fede”?
Ogni stagione della vita ti fa affrontare l’incognito, sensazioni e stati d’animo prima mai sperimentati; perciò mi son chiesto: “E’ questo il clima spirituale della quarta età in cui mi sono già inoltrato, oppure sto subendo una crisi a livello spirituale?
Mentre mi sono trovato in questo stato d’animo mi è venuta in mente la confidenza lontana nel tempo di un’anziana parrocchiana, intelligente e cristiana convinta: «Sapesse, don Armando, quanto è dura quando gli ideali non brillano più!»
Quest’anno ho vissuto appieno, della Pasqua, soprattutto “la passione”, mentre mi pareva di aver bisogno soprattutto della Resurrezione. Spero che almeno la mia “passione” salvi me e chi mi sta accanto.
17.04.2014