La pagina del Vangelo che tratta della moltiplicazione dei pani è nota a tutti. La riassumo telegraficamente perché mi facilita il discorso sull’argomento su cui oggi voglio fare una semplice riflessione.
La gente da due giorni interi ascolta Gesù. Gli apostoli si rendono conto, anche per esperienza personale, che bisogna mangiare e perciò chiedono a Gesù di congedare la folla perché possa andare a ristorarsi nei villaggi vicini. Con loro sorpresa il Maestro risponde: «Date voi da mangiare!». Loro si guardano attorno e obiettano che costerebbe troppo per le loro tasche e che tra i presenti, per quanto ne sanno loro, c’è solo un ragazzino che ha in saccoccia la merenda preparatagli da sua madre. Gesù tira dritto e dice: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta» (la folla è davvero immensa: cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini), poi prende il pane del ragazzino, invoca l’aiuto del Padre e dice: «Distribuite!». Il Vangelo conclude che tutti ne mangiarono a sazietà, tanto che Cristo invitò a “raccogliere gli avanzi” perché nulla andasse sprecato.
In quest’ultimo mese di aprile m’è capitato di assistere al “don Vecchi” a qualcosa di molto simile e credo che di “miracolo”, proprio di miracolo si tratti. L’associazione che, pur ogni settimana, distribuisce generi alimentari per tremila persone, è costretta ad aiutare solamente chi ha un reddito inferiore ai 600 euro mensili e, talvolta, non può accettare la richiesta di altri bisognosi perché non ha viveri a sufficienza. La logica umana è, anche oggi, quella degli apostoli: “Mandali via perché provvedano da sé!”.
Per fortuna anche oggi il buon Dio trova qualcuno per fare “il miracolo”! Un signore, dopo un anno di bussare ad una porta, ha ottenuto la risposta sperata. I sette magazzini Cadoro hanno messo a disposizione i loro prodotti legalmente non più commerciabili. In una settimana si sono rese disponibili due stanze, attrezzate con congelatore e frigoriferi industriali, s’è comprato un furgone, si è trovata una ventina di volontari, si è organizzato il ritiro e la consegna e s’è studiato pure un modo per reperire il denaro necessario per far funzionare “lo spaccio” (così chiamo il nuovo miracolo).
Un benefattore s’è accollato l’intero costo iniziale dell’operazione ed attualmente lo “spaccio” si autofinanzia non gravando da nessuno. La soluzione adottata mi pare sia di assoluto gradimento a tutti. Per un euro ogni richiedente si sceglie quattro pezzi di ciò che c’è a disposizione, più il pane che gli serve. Alla data odierna si sono aiutate 3453 persone in difficoltà. Nel contempo, col ricavato, si è riusciti a pagare il pranzo ad una persona in difficoltà e l’affitto ad un’altra.
Le persone che han reso possibile il miracolo, come il ragazzino del Vangelo che ha messo nelle mani di Gesù la sua merenda, sono parecchie e non ne cito i nomi perché i loro nomi dal 18 febbraio “sono già scritti in Cielo”. Però sento il bisogno di dire a tutti che “anche oggi è tempo di miracoli”, basta che qualcuno accetti di diventare un umile strumento nelle mani di Dio.
14.04.2014