In questi giorni ho ancora il cuore caldo della dolcezza degli abbracci, dei sorrisi e delle parole care con le quali la mia gente ha festeggiato il mio ottantacinquesimo compleanno.
La mia festa di compleanno è stata sempre, anche in passato, una ricorrenza nella quale ho avvertito l’amicizia e la fraternità di tante persone care, non credo però che sia mai stata tanto bella come quella di quest’anno. Ho persino pensato che, nell’inconscio, il mondo in cui vivo avverta che ormai sono al lumicino e che, se non domani, dopodomani, andrò a riposare “con i miei padri”, come usa dire la Bibbia dei patriarchi antichi e perciò non si deve perdere quest’ultima occasione per dimostrare affetto ed amicizia.
O sarà forse perché oggi la mia condivisione con gli anziani dei nostri Centri è totale; infatti l’aver scelto di condividere la sorte di quelli meno abbienti della nostra città, ha fatto sentire loro il mio desiderio di vivere assieme l’ultima stagione della vita.
Avevo colto già il messaggio del fondatore dei “Piccoli fratelli di Gesù”, quest’uomo di Dio del nostro tempo il quale, nel suo splendido volume “Come loro”, mette a fuoco con spiritualità la vita della sua comunità di fratelli e sorelle e afferma che non basta credere nella solidarietà, ma solo la condivisione con la sorte degli ultimi fa si che essi capiscano a fondo ed apprezzino la fraternità finalmente non teorica ma reale. Oggi soltanto scegliendo il vivere “come loro” innesca quel sentimento di stima e di solidarietà vera e profonda. Credo che da questa verità siano sgorgati anche attorno a me tanta simpatia, stima e affetto.
La mia scelta di rifiutare una vecchiaia comoda e senza fastidi in un istituto per il clero anziano non mi è costata più di tanto, anzi mi è stata ricambiata dal sentirmi sempre partecipe di una grande e vera famiglia di fratelli, realtà impagabile che ricompensa e gratifica quanto mai. Ma in certe circostanze particolari, quale quella del compleanno, fa capire quanto sia vera la promessa di Gesù che “chi lascia tutto e si fida del suo insegnamento di fraternità reale riceve cento volte tanto quello che ha lasciato, ed in più avrà la vita eterna!”.
Io non ho ancora provato quanto sia vera la seconda parte della promessa, però ho provato, non soltanto in quest’ultima occasione, ma in tante altre circostanze, quanto sia vera la prima parte della promessa di Cristo.
20.03.2014