Alcuni anni fa ho letto un articolo di don Franco De Pieri – il parroco di San Paolo che, raggiunta la pensione per limiti di età, ha lasciato la sua comunità parrocchiale per continuare il suo ministero pastorale in Brasile – articolo che mi ha interessato quanto mai.
Don Franco rispondeva alla critica che si sente di frequente: “che nei nostri luoghi girano sempre le solite persone”. Come a dire che questa gente è impicciona e occupa gli spazi nei quali altri concittadini o fedeli potrebbero dare il loro contributo, forse migliore di quanto offrono “i soliti”.
Don Franco, col cipiglio che gli è proprio, anche nei suoi scritti afferma: “Benedetti questi `soliti’ e guai a noi e alle nostre parrocchie se non ci fossero, perché tanta gente è bravissima a parlare e soprattutto a criticare, ma quando c’è bisogno di qualcuno che dia una mano, essi scompaiono dalla scena”.
Tante volte ho riscontrato personalmente la verità di questa osservazione. L’ultima volta che ho fatto questa constatazione è stato qualche settimana fa in occasione di un appello a favore di due residenti al “don Vecchi” che sono privi di qualsiasi introito. Per aiutare queste due persone ho fatto un appello su “L’Incontro”: “Adottate un anziano in difficoltà assicurandogli un mensile di almeno 100 euro”. Appena posto il periodico sull’espositore, un signore amico, sempre disponibile a farsi carico del prossimo, s’è immediatamente offerto alla prima adozione e il giorno dopo un’altra persona, quanto mai generosa, mi ha telefonato per offrirmi la seconda adozione.
Per associazione di idee mi venne in mente l’affermazione di don Franco che, per fortuna, possiamo contare sui soliti. E’ una vita che mi occupo di poveri e che sono preoccupato di reperire i fondi dei quali non si può fare a meno se si vuole dare una mano a chi è in difficoltà. Sempre sono i pochi “soliti” a farsi carico dei bisogni del prossimo.
Ricordo che nel passato più volte, di fronte al bisogno di finanziare qualche struttura o servizio, ho preparato un piano finanziario in cui si prevedeva che se ogni mestrino avesse offerto 50 centesimi, la cosa si sarebbe risolta senza alcuna difficoltà. Mai, nonostante appassionate campagne di stampa, una volta mi è andata dritta. Sono quindi arrivato alla conclusione di non rinunciare mai a coinvolgere la comunità, ma di contare purtroppo solamente sui soliti. Benedetti quindi “i soliti!”.
30.09.2013