Conosco tanti amici e tanta gente che ha votato “Grillo”, ossia il Movimento cinque stelle. Premetto subito che capisco fino in fondo l’immensa ondata di protesta che sale dal basso contro una classe politica rissosa, avida, inconcludente, corrotta e faziosa.
Anche in occasione dell’elezione del nuovo presidente, del tentativo prima di Bersani e poi di Letta di dar vita ad un governo di coalizione – il solo possibile dopo l’assoluto rifiuto dei parlamentari del Movimento cinque stelle di parteciparvi – ci sono stati e, per disgrazia, ci sono ancora, dissensi, mugugni, minacce di votar contro da parte dei cosiddetti “falchi” sia di destra che di sinistra.
Una volta scoppiato “l’imprevedibile miracolo” che destra e sinistra, pur costrette, si siano messe finalmente d’accordo – fatto per cui dovremmo cantare il più solenne Te Deum – c’è ancora invece gente che neppure di fronte alla catastrofe rinuncia ad essere faziosa.
Ora tutto questo fa comprendere e giustifica il movimento di Grillo che afferma di voler spazzar via una classe politica così deludente e inconcludente e rappresenta il malcontento, lo sdegno e il rifiuto di una larga parte del popolo italiano. Quindi ritengo che sia più che comprensibile questo rifiuto radicale, però penso che la soluzione proposta sia, come dice la nostra gente: “pèzo el tacòn del buso”.
Primo: la filosofia sconclusionata di Casaleggio, l’ideologo del movimento, che si atteggia a nuovo redentore del genere umano, pare quello che di più fumoso si possa immaginare. Secondo: il metodo padronale, autoritario, intollerante e minimamente rispettoso della libertà e del pensiero dei suoi adepti, del comico datosi alla politica, mi fa paura, mi fa veramente paura!
Mussolini, Hitler, Stalin. Ceausescu, Tito e tutti i satrapi dell’ultimo secolo sono andati al potere e han commesso i peggiori crimini della storia partendo da questi presupposti ed usando nella fase iniziale gli stessi metodi.
Mi auguro che la gente, dopo aver dato un segnale forte ai vecchi politici votando per Grillo, ora riesca a farsi rappresentare da una generazione nuova di politici che dialoghino e accettino le regole basilari della democrazia. Io che ho visto che cosa hanno fatto il Duce, Stalin, Hitler e compagni, spero di non dover fare un’altra volta esperienze del genere e perciò dico chiaro e tondo ai miei concittadini: «Io ho paura, state attenti!».