Le soluzioni ci sono ma…

Qualche giorno fa, di primo mattino, mentre riassettavo le ceriere ed i lumini della chiesa della mia “diocesi” popolata da non moltissimi vivi, mi ha raggiunto una inaspettata telefonata dall’Agordino. Un signore mi chiedeva di potermi incontrare per avere più precisi ragguagli sulla nostra meravigliosa realizzazione nei riguardi degli anziani.

Per caso aveva scoperto in internet il “don Vecchi” come una delle “nove meraviglie del mondo”. Spinto dalla curiosità, il mio interlocutore telefonico mi confessò pure che un giorno, in incognito, era venuto a “spiare” il nostro Centro ed aveva visto la hall animata da tanti anziani che gli sono parsi tanto vivi e contenti. Da questa “scoperta” gli era nata l’idea di poter trasformare un suo condominio ad Alleghe, di cui era comproprietario con altri soci, in un Centro per anziani simile al nostro.

A me è venuto il sospetto che la sua sia stata un’operazione commerciale che non ha avuto buon esito, soprattutto a causa della crisi che ha falcidiato le richieste di affitto, durante la stagione estiva ed invernale, di questi costosissimi appartamentini di montagna. Comunque rimango convinto che sia sempre opportuna ogni operazione che sia posta in atto a favore dei nostri vecchi.

Gli risposi che sarei stato ben felice di incontrarlo per mostrargli più direttamente la nostra struttura, ma soprattutto la dottrina che la supporta, cioè offrire un alloggio protetto agli anziani meno abbienti, tanto che anche chi ha una pensione sociale possa abitarvi e vivere, o almeno a sopravvivere, dignitosamente.

Purtroppo ho già incontrato un numero consistente di imprenditori che pensavano di fare un business con questo tipo di alloggi, poi però, quando ho parlato loro di quanto pagavano gli utenti, “è cascato l’asino” perché la nostra è un’operazione sociale con motivazioni ideali e quindi non è realizzabile per chi non accetta la logica della solidarietà.

Ora non mi resta che sperare che il Signore di Alleghe e i suoi amici, magari con qualche aiuto del loro Comune, vogliano entrare in questa logica squisitamente cristiana di concepire il nostro vivere su questa nostra terra.

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