L’esempio dei “Frari”

Sono tornato più volte su “L’incontro” a parlare di don Didimo Montiero, il prete vicentino che ha inventato, per la sua parrocchia di Bassano “Il Comune dei Giovani”.

Questo prete umile ma zelante, soprattutto nei riguardi della gioventù, ancora una quarantina di anni fa, ha compreso la necessità ed ha realizzato un grande centro giovanile a favore dei ragazzi, adolescenti e giovani di Bassano.

Caratteristiche peculiari di questo Centro sono quattro: 1) per struttura e dimensione il Centro è sovraparrocchiale e destinato a tutti i giovani della città pedemontana; 2) il Centro dà risposte alle attese diversificate del mondo giovanile: sport, musica, ricerca, cultura, spiritualità; 3) il complesso è governato da un “consiglio” eletto democraticamente fra i giovani che lo frequentano; 4) un giovane prete, sensibile alle problematiche giovanili è impegnato a tempo pieno per l’animazione del grande complesso.

L’intuizione di don Montiero è quanto mai intelligente ed anticipatrice di un bisogno ora avvertito da ogni comunità parrocchiale.

In uno dei miei interventi in proposito riferii dello stato di abbandono, di precarietà e di inadeguatezza dei nostri patronati che, assai di frequente, sopravvivono in maniera stantia e pressoché inutile. Riferii inoltre dei miei tentativi miseramente falliti, non essendo riuscito a convincere e coinvolgere i colleghi preti, rimanendo avvilito ed impotente di fronte a questa poca apertura, coraggio e lungimiranza pastorale.

Sennonché mi hanno riferito che a Venezia, nella parrocchia dei Frari, ove c’è un giovane parroco intraprendente, il relativo patronato funziona già come Centro giovanile a cui convergono i giovani di un paio di sestieri di Venezia. Infatti abbastanza di frequente la stampa parla di iniziative di questo Centro quanto mai intelligenti e che fanno presa sui giovani.

Tento di far rimbalzare questa notizia nella speranza che a Venezia e a Mestre ci sia chi prenda l’iniziativa e faccia tentativi analoghi.

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