Basta violenza!

Sarà forse l’imbragatura di acciaio in cui sono costretto a vivere che aumenta nel mio animo maggiormente il mio rifiuto assoluto della violenza e della sofferenza imposta all’uomo per i motivi più disparati.

In questi ultimi tempi sto pensando con raccapriccio ed orrore a come, dopo tanti secoli di storia, nonostante la filosofia delle religioni dell’estremo oriente, tutte tese alla non violenza e al rispetto della vita, quale l’induismo, e dopo duemila anni di storia cristiana per la quale è severamente riprovato perfino il pronunciare l’epiteto di “stolto”, ci siano nel mondo ancora tanta barbarie, tanta violenza, tortura, persecuzione e morte.

L’occidente, che si crede emancipato e civile, la Chiesa, che si ritiene apportatrice di fraternità e di amore, hanno ancora tanta strada da fare per potersi dire coerenti a queste belle e splendide verità.

Quando penso alla tortura, tranquillamente praticata non fino a ieri, ma fino ad oggi in Paesi cosiddetti cristiani, e quando penso alla “Santa Inquisizione”, alle guerre di religione e alle crociate, benedette ed auspicate non solo dagli umili fedeli, ma dalle più alte gerarchie ecclesiastiche e perfino dal Papa, mi vien da rabbrividire.

Papa Wojtyla ha chiesto perdono e qualche prelato ha perfino non condiviso e anzi criticato tale atto, mentre credo che dovremmo ogni giorno prostrarci di fronte alla storia e all’uomo per chiedere perdono per i peccati di ieri e quelli di oggi.

Bisogna che gridiamo con quanta voce abbiamo in petto e con quanta passione abbiamo nel cuore: “Basta guerre, basta violenza, basta tortura, basta pene fisiche, basta sbarre, basta sopraffazione, basta “giustizia” che non creda alla possibilità dell’uomo di redimersi, basta retorica del diritto, basta bugie per coprire l’egoismo, l’avidità, la sete di potere.

Da qualche tempo ho deciso di non sopprimere neppure una formica o una mosca molesta, perché mi pare d’aver capito che la violenza, comunque e per qualsiasi motivo esercitata, è il “vero peccato che grida vendetta al cospetto di Dio”. Mi auguro che questo rifiuto del male mi accompagni fino all’ultimo respiro della mia vita.

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