Pomigliano

Le vicissitudini degli operai e dei sindacalisti della fabbrica della Fiat di Pomigliano m’hanno coinvolto; vi ho partecipato, pur da lontano, appassionatamente, e mi sento tuttora coinvolto. Per chi parteggio?

Non so a chi possano interessare le mie scelte, però credo che sia doveroso avere delle opinioni e prendere posizione, almeno interiormente. Non mi sentirei uomo, cittadino, cristiano, se non mi lasciassi coinvolgere da questo conflitto e se idealmente non dessi il mio contributo, seppur sofferto ed aperto, ad ogni ulteriore elemento che possa modificare il quadro in cui sta avvenendo lo scontro.

Se la Fiat, nella persona di Marchionne, coltivasse il tentativo di schiavizzare gli operai, di sfruttarli in maniera disumana, di imporre criteri nuovi di sudditanza per guadagnare di più, per comandare più agevolmente, per fiaccare la resistenza dei dipendenti e violare la loro dignità, sarei con la FIOM senza alcuna perplessità; mi sentirei in peccato mortale e lontano dal mio Signore se assecondassi chi volesse mortificare ed opprimere tanti figli di Dio. D’altronde, se mi accorgessi che la FIOM sostiene la sua tesi per preconcetti di partito, per agevolare l’opposizione di sinistra, per mantenere la sua inveterata cinghia di trasmissione con una certa dottrina sociale, sonoramente battuta dalla storia, se comprendessi che la FIOM non tien conto della situazione globale dell’economia. se essa assecondasse la naturale tendenza del sud ad impegnarsi poco nel lavoro, a sfruttare lo Stato; se praticasse la teoria tante volte seguita del “tanto peggio tanto meglio”, se capissi che il sindacato di sinistra è connivente con la mafia che a Pomigliano ha interessi e sudditi a non finire, se fossi certo che questo sindacato bara, come ha detto Bonanni alla televisione, credo che pure dovrei confessarmi per peccato grave di connivenza, e dovrei accettare a capo chino una grossa penitenza dal confessore.

Per ora c’è dentro la mia coscienza un dibattito forte ed una battaglia senza esclusione di colpi; devo però confessare che, mentre la prosopopea e la prepotenza del segretario della FIOM mi ha fortemente irritato, il ragionare pacato e perlomeno apparentemente saggio di Banoni, segretario della CISL, ha accattivato le mie simpatie.

Qualcuno dirà «ma dove va a impegolarsi questo vecchio prete?» Gli rispondo: «Voglio essere un cittadino di questo mondo ed un cristiano che partecipa ai drammi dei propri fratelli!»

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