Quasi mai mi capita di invidiare il mestiere o la professione degli altri. Molto spesso invece sento di dover compatire chi per tutta la vita è stato costretto a compiere un lavoro ripetitivo, monotono o nel quale puoi mettere assai poco del tuo, o averne una gratificazione a livello umano. Forse gli unici che non compiango sono i medici, gli architetti o anche gli artigiani.
Mio padre, ad esempio, talvolta mi mostrava i serramenti di una casa facendomi osservare con legittimo orgoglio “quei serramenti li ho fatti io”; in genere si trattava di imposte che presentano delle difficoltà particolari per realizzarle. Ci sono però dei lavori manuali, ma anche di ordine intellettuale, talmente aridi per cui l’unica soddisfazione diventa lo stipendio che permette ad uno di vivere e di mantenere la propria famiglia.
Fare il prete, almeno come io intendo questa missione, è veramente una “professione” meravigliosa che impegna sentimento, pensiero, ricerca, rapporti umani, proposta per la vita, lettura del mistero dell’oggi e del domani. Fare il prete significa partecipare, condividere, accompagnare l’uomo nei passaggi più impegnativi della propria esistenza.
Quanta ebbrezza, anche se sofferta, è poter proporre utopie, nuove frontiere, ideali e valori umani durante un sermone! Quanta emozione interiore è prestare le parole e il cuore per accomiatarsi da una persona che lascia i propri cari! Quanto piacere nel poter indicare ad una coppia di giovani innamorati orizzonti nobili e splendidi per il loro domani! Quanta emotività interiore nel poter condividere i drammi della vita!
Quando ero giovane prete non di rado mi capitava di incontrare chi compativa la mia scelta di vita, perché la pensavano anormale e sacrificata. Ora non più. Per me che sono vecchio la cosa può essere comprensibile, ma mi pare che la gente non si curi più di tanto neanche dei giovani preti.
Io sono vissuto in un tempo in cui la letteratura e la società erano quasi sorprese, incantate o in rifiuto del mistero del prete. Ora pare che il problema del sacerdote non interessi più, non so se perché la società non si pone più problemi o perché il prete non pone più problemi alla società in cui vive.