Non so se capita a tutti, ma io talvolta sono tentato di tagliare tutti i collegamenti col mondo perché talmente sconvolto, avvilito da certe notizie, che mi convincono sempre più che l’arroganza, l’ipocrisia sono veramente invincibili. Forse è meglio non sapere, per non perdere quel po’ di pace e di fiducia che ancora ho per il mio mondo!
In questi giorni sono quattro le notizie che mi hanno fatto del male turbandomi profondamente.
La prima: Rosy Bindi, la presidente del più grande partito di opposizione, in rapporto al provvedimento anti-crisi ha affermato che esso è profondamente iniquo perché fa pagare la crisi ai poveri e non alle classi agiate. Il mio disagio nasce dal fatto che un tempo una donna che da una vita fa politica nel nostro territorio m’ha presentato la Bindi come una religiosa appartenente ad una congregazione laicale (in suddette congregazioni laicali, pur gli aderenti rimanendo nel mondo, devono praticare i consigli evangelici: povertà castità e obbedienza). Ora credo che la Bindi incassi in un mese tanto quanto incassano i 230 residenti al “don Vecchi” messi assieme! Questi però non battono ciglio nei riguardi della finanziaria, mentre la Bindi protesta perché le tolgono il 10% di mensile che un italiano normale non riuscirà mai ad avere.
Secondo: Palamara, presidente del sindacato o dell’associazione dei magistrati, ha affermato che la categoria farà sciopero per la “stangata”. Mi hanno detto che il primo stipendio di un magistrato è di cinquemila euro al mese, comunque è opinione corrente e non smentita che la magistratura è la categoria più pagata!
Terzo: Calderoli, matto o strambo finché si vuole nei riguardi di “Roma ladrona”, ha proposto la riduzione dei compensi dei calciatori e degli sportivi in genere, subito è stato subissato da un polverone di proteste, a difesa di questi bellimbusti che, peraltro, perdono sempre.
Da ultimo anche il nostro sindaco, forse ancora sprovveduto, si fa pescare a dormire in un albergo da 430 euro la notte. Come scusa, hanno scritto che tirerà fuori di tasca propria la differenza tra i 230 euro alla notte che il Comune gli permette di spendere e i 430 che ha speso!.
E’ bene che il sindaco sappia che il Comune di Venezia contribuisce con euro8 1,25 al giorno per i residenti al “don Vecchi” e che moltissimi di loro devono dormire, mangiare, vivere e pagare le tasse per un intero mese con una somma del genere!