In queste ultime settimane le orazioni contenute nella liturgia della Messa mi hanno riportato a più viva memoria, un mio insegnante di teologia: mons. Alessandro Maria Gottardi.
Mons. Gottardi giocò un ruolo molto importante mezzo secolo fa nella chiesa veneziana; nato da una notissima e agiata famiglia di farmacisti, si laureò a Roma nella facoltà di teologia, fu per lungo tempo vicario generale e contemporaneamente si occupò dei laureati cattolici, pur mantenendo la sua cattedra di teologia in seminario.
Infine la santa Sede lo nominò “vescovo di Trento”, ove visse fino a tardissima età.
Io in verità fui più amico del fratello Piero di questo insegnante, che per molti anni fu amministratore della San Vincenzo cittadina, proprio nel periodo in cui io fui assistente eclesiastico.
Mentre il fratello Piero era un veneziano puro sangue, cordialone ed espansivo, il Monsignore era un docente rigoroso, pignolo, cerebrale, motivo per cui la materia, ch’egli insegnava, non mi fu mai molto simpatica, perché a mio modo di pensare l’insegnamento era piuttosto formale, artificioso e soprattutto perché egli adoperava delle dispense, che a mio parere davano poco spazio all’anima mia che aspirava ad una religiosità di largo respiro.
Comunque ogni incontro deposita qualcosa di valido in chi lo riceve.
In questi giorni ho provato riconoscenza per mons. Gottardi, se non altro per averci segnalato la bellezza di certe “collette” della liturgia eucaristica, motivo per cui per due settimane ho pregato con più entusiasmo ed intensità.
Ne riporto due brevi passaggi di queste preghiere nella speranza che a qualcuno porti il beneficio che ha donato a me le sottolineature di un vecchio docente, che purtroppo non mi fu molto simpatico.
La preghiera iniziale della messa della ventesima settimana recita cosi:
O Dio infondi in noi la dolcezza del tuo amore, perché amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa, otteniamo i beni da te promessi che superano/ogni desiderio.
Bella davvero questa invocazione!
L’orazione della 21° settimana è ancora più bella:
O Dio, concedi al tuo popolo di amare ciò che comandi, e di desiderare ciò che prometti, perché fra le vicende del mondo, là siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia.
Queste preghiere mi hanno indotto ad una pace postuma con mons. Alessandro Maria Gottardi!