“Respice stella et voca Maria”

Non so se agli altri capiti talvolta quello che capita a me, cioè trovarmi in una situazione così imbrogliata da non sapere come uscirvi. Avere un interlocutore in cui pare che non valgano assolutamente le regole della logica, sentirti travolto da una specie di valanga devastante ed inarrestabile, per cui avverti l’assoluta impotenza, una incapacità ed inutilità di reazione tanto d’essere quasi rassegnato a sentirti travolto dagli eventi.

Anche recentemente mi sono trovato in questo stato d’animo, triste, impotente, frustrato ed arrovellato. Avendo tentato tutto e non vedendo, non solo risultati positivi, ma costatando anzi l’aggravarsi della situazione, mi sono ricordato della preghiera un po’ aulica, ma appassionata di S. Bernardo: “Respice stella et voca Maria” (guarda in direzione della stella polare ed invoca l’aiuto di Maria).

Ho fatto così, dicendo alla Madonna consapevole che Cristo in croce me l’ha donata come madre: “Madonna cara, come vedi, non ci riesco, non ce la faccio, la situazione è più grande di me, metto tutto nel tuo cuore, pensaci tu!”

Mentre dicevo queste cose pensavo a Maria, alle nozze di Cana, quando tutto faceva pensare che la brutta figura di quei due giovani sposi fosse inevitabile. Mi sono un po’ rasserenato a questo pensiero, sapendo che la Madonna ha risolto durante i secoli dei guai ben più grossi dei miei pur ritenendo che per me “i miei” erano troppo grossi per me!

Subito però mi accorsi che nell’animo mi rimanevano alcune perplessità, pur ricordando l’opinione di Trilussa che la fede è tale, solamente se è senza ma, chissà e perché!

Finora non è successo nulla, anzi le cose si sono aggravate. Non posso però pensare che la Madonna abbia meno incidenza sul cuore di suo Figlio che ai tempi di Cana, che Gesù non si svegli prima che la mia barca affondi!

So di non meritare di essere aiutato, ma so anche che se la Madonna aiutasse solamente coloro che lo meritano avrebbe ben poco da fare.

Attendo: e scelgo di attendere con fiducia, anche se mi rode il tarlo che sarà una attesa vana. Mi pare che sia il solito S. Bernardo che afferma: “Che non si è mai ricorso alla Vergine senza trovare risposta!”

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