Ho avuto modo di constatare che i motivi, o forse i pretesti, che fanno decidere a qualche persona di allontanarsi dalla chiesa e talvolta perfino a combattere Dio e la comunità cristiana, sono spesso non di ordine ideologico e razionale, ma spesso sono determinati da delusioni avute per il comportamento di qualche ecclesiastico.
Motivazioni quindi banali, inconsistenti a livello ideologico e razionale!
Augias, il giornalista della Rai, che si distingue per la sua acredine nei riguardi della fede e della chiesa, ha confessato che la “rivelazione” che l’ha portato all’ateismo militante, è nata dal comportamento amorale di un prete sporcaccione incontrato nel periodo della sua fanciullezza.
Mi rendo conto che motivazioni del genere razionalmente non possono giustificare scelte esistenziali così importanti, però pare che, molto di frequente, sia questa la causa scatenante.
A livello personale, ho avuto anch’io recentemente un’esperienza, non grave, ma che faccio fatica a dimenticare.
Ho incontrato una persona intelligente, che occupa un posto abbastanza rilevante nella nostra società ed appartiene ad un movimento ecclesiale che, tutto sommato, ammiro e stimo, la quale mi ha deluso per un suo comportamento, che sarei tentato di definire settario, ma che con un po’ di buona volontà, potrebbe ritenersi un po’ fazioso, troppo attento all’affermarsi del suo gruppo, e poco rispettoso della vita e delle scelte di altri cristiani.
Nulla quindi di scandaloso e di grave, però questa delusione seguita all’iniziale ammirazione, mi ha turbato alquanto tanto che mi è difficile dimenticarla.
Lo scandalo è sempre scandalo, ma se proviene da un uomo o una donna di chiesa, diventa di per sè stesso una aggravante che chi non è santo, gli è difficile comprendere e perdonare!