“Signore, io credo, ma tu aiuta la mia poca fede”

In mattinata ho finito l’impaginazione de “L’incontro” di questa settimana. Di solito dapprima sistemo l’editoriale, quindi le principali rubriche fisse dei giornalisti che fanno parte della redazione, poi inserisco una piccola serie di articoli che a me paiono siano conformi alla linea editoriale e che traggo da periodici di ispirazione cristiana quali: Il Messaggero, Il nostro tempo, L’Avvenire, Gente Veneta, Famiglia Cristiana ed altri ancora.

Completo la rivista con i riquadri che mi permettono di offrire notizie relativamente fresche, di evidenziare la situazione degli enti di cui il periodico si fa portavoce, il tempo liturgico e le varie esigenze delle realtà di cui attualmente mi sto interessando.

Questa mattina, tra l’altro, ho tentato di avvertire ancora una volta i presunti 16400 lettori che la fondazione ha bisogno assoluto di consistenti finanziamenti per affrontare le spese della nuova struttura di Campalto che si presume verrà a costare più di tre milioni di euro.

Non è la prima volta che batto questo tasto, ma finora pare che i cittadini abbienti siano sordi del tutto. Motivo per cui ho cercato con attenzione le parole che potessero far breccia e mettere in crisi i concittadini, che pure pare apprezzino le nostre opere!

Se nonché, proprio nello stesso pomeriggio, la pagina del Vangelo della liturgia del giorno, riportava la guarigione di un ragazzo posseduto da un demone che neppure i discepoli erano riusciti a guarire. Nel brano Gesù dice al padre di questo povero disgraziato “Nulla è impossibile per chi crede!”

Mentre pronunciavo queste parole già sentivo il pungolo del rimorso per le mie preoccupazioni ed angosce d’ordine finanziario.

L’affermazione di Gesù mi colpiva come uno schiaffo in pieno volto.

Se nonché vennero a soccorrermi e lenire il mio dolore le parole del padre: “Signore, io credo, ma tu aiuta la mia poca fede”. A Gesù bastò così e fece il miracolo.

Sentii subito un caldo sentimento di conforto e sollievo che mi saliva al cuore. Spero di salvarmi, seppure in extremis e spero di salvare pure il finanziamento!

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