Da “COMUNITÀ PARROCCHIALE SS.TRINITA” – 22 aprile 2018
settimanale della parrocchia omonima di via Terraglio
Don Angelo, il parroco ultrasettantenne che, nonostante sia giunto all’età della pensione, è attaccato alla sua gente e al suo ministero, commenta in maniera semplice e molto chiara l nuova esortazione del Papa il quale definisce in maniera facilmente comprensibile e condivisibile il concetto aggiornato della santità.
Sono convinto che leggendo l’articolo quanto mai scorrevole e alla portata di tutti, ognuno possa farsi un’opinione esauriente sulla lezione quanto mai valida per un aggiornamento sulla santità che supera e sostituisce certi schemi mentali e certi stereotipi ormai superati e non più condivisibili dell’uomo di oggi.
Interessanti le notizie sul parroco che compie 80 anni e il nuovo appello dei Centri don Vecchi per reclutare volontari per le attività a favore dei poveri.
Per chi è curioso ed ha quasi una morbosità contro il nuovo e contro la costante ricerca che deve animare il cristiano, forse sarà interessante la polemica attribuita a Scalfari e Bergoglio sull’esistenza dell’inferno.
don Armando
Domenica 22 aprile 2018 quarta di Pasqua
Questo nostro tempo
“Gaudete et exsultate” è la nuova esortazione di Papa Francesco. A leggere attentamente questo testo, per la verità alquanto lungo ma molto chiaro nell’esprimere concetti fondamentali per la fede cristiana, si ha l’impressione di un grande e solenne richiamo ad un tema basilare del messaggio di Gesù Cristo. Il Papa ci avverte che i santi non sono solo quelli canonizzati e beatificati, ma il richiamo alla santità è rivolto a tutto il popolo di Dio; pertanto sono santi i genitori che si impegnano con tanto amore nella crescita dei figli, gli uomini e le donne che lavorano per portare il pane a casa, gli ammalati, le religiose anziane che continuano a sorridere. Tutti costoro costituiscono la “classe media della santità”.
Talora si ritiene che santi siano coloro che si tengono distanti dalle occupazioni quotidiane per dedicarsi alla preghiera ma “non è così. Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo la nostra testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno”. Gesù ci propone la continua attenzione a due volti nei confronti dei quali non ci sono formule o precetti. “Ci consegna due volti, o meglio uno solo, quello di Dio che si riflette in molti; perché in ogni fratello, specie nel più piccolo, fragile, indifeso e bisognoso, è presente l’immagine stessa di Dio”. Tuttavia nei confronti del messaggio cristiano, vissuto concretamente nella quotidianità della vita, oggi ci sono dei rischi che nell’esortazione pontificia vengono presentati come gravi deviazioni. Si tratta dello gnosticismo e del pelagianesimo. Ambedue queste posizioni sono state definite devianti, o meglio ereticali, fin dagli inizi del Cristianesimo ed oggi, seppur in forme diverse, riappaiono sulla scena del mondo cristiano.
“Lo gnosticismo suppone una fede rinchiusa nel soggettivismo, dove interessa unicamente una determinata esperienza o una serie di ragionamenti e che si ritiene possano confortare ed illuminare, ma dove il soggetto in definitiva rimane chiuso nell’immanenza della sua propria ragione o dei suoi sentimenti”. L’altro rischio è quello del neo-pelagianesimo: “Ci sono dei cristiani che si impegnano nel seguire la strada della giustificazione mediante le proprie forze, quella dell’adorazione della volontà umana e della propria capacità che si traduce in un autocompiacimento egocentrico e elitario privo del vero amore”. Di ambedue queste devianze il Papa afferma che si tratta di un “elitarismo narcisista e autoritario dove, invece di evangelizzare, si analizzano e si classificano gli altri e invece di facilitare l’accesso alla grazia si consumano energie nel controllare”.
Al contrario la misericordia è dare, aiutare, servire, comprendere; Gesù ha spiegato cosa significhi essere santo lasciandoci le Beatitudini; sono la carta d’identità del cristiano; la parola “felice o beato” è sinonimo di “santo”. Il santo è capace di vivere con gioia e con senso dell’umorismo; senza mai perdere il realismo il santo illumina tutto con spirito positivo e ricco di speranza. Così conclude il Papa: “Spero che queste pagine siano utili perché tutta la Chiesa si dedichi a promuovere il desiderio della santità. Così condivideremo una felicità che il mondo non ci potrà togliere”.
Diciamolo sottovoce: il parroco compie 80 anni
Don Angelo il prossimo 19 maggio arriva alla scadenza degli ottant’anni di età e sedici di presenza e di attività nella nostra parrocchia. Si è ritenuto opportuno invitare tutti alla celebrazione della Messa delle ore 18.30 di sabato 19 maggio per ringraziare il Signore della meta raggiunta. Chi crede opportuno può partecipare alla cena comunitaria presso il ristorante Da Fulvio; la cena costerebbe € 30 ma saranno sufficienti € 20 prò capite in quanto alcune persone hanno ritenuto opportuno fare un versamento a favore del festeggiato. Chi intende partecipare alla cena segnali il proprio nominativo alla sig.ra Anna Lopa entro domenica 6 maggio.
(The Organisation of Mr Angel Birthday)
Caro don Angelo
L’inferno esiste ancora? O è una fake news? Lo scorso giovedì santo su La Repubblica è apparsa l’ennesima intervista di Scalfari a Bergoglio, in cui il Papa avrebbe detto che l’inferno non esiste e che le anime “irrecuperabili” semplicemente svanirebbero. Quando Scalfari intervista il papa non registra e non scrive, di conseguenza riporta ciò che gli sembra di aver capito, o che ha voluto capire. Questa rivoluzione nel cattolicesimo, cioè l’inesistenza dell’inferno e la mortalità dell’anima, è rimbombata in tutto il mondo, coinvolgendo giornali come il Times di Londra. In Italia invece è passato quasi in sordina, forse conoscendo l’inaffidabilità di La Repubblica in tema di teologia e forse anche dei protagonisti. Proprio chi si sta battendo contro le notizie false, Vaticano e La Repubblica, si trovano coinvolti in questa apparente enorme cantonata. Ciò che più stupisce, però, è che al momento non ci siano smentite da nessuna delle due parti, sulla sostanza della notizia esplosiva.
Il Vaticano semplicemente prende le distanze dalla “ricostruzione” di Scalfari, senza però ribadire le verità cristiane e magari pubblicandole su La Repubblica. Stupisce inoltre che dopo le stramberie dei precedenti casi, il Vaticano continui ad accettare le interviste di Scalfari a Bergoglio. Certamente questo Papa appare alla stampa più misericordioso di Gesù Cristo, che invece ha usato parole spaventose a riguardo delle anime dannate e delle pene dell’inferno.
(Graziano Duso)