Da “VITA PARROCCHIALE” – 11 marzo 2018

Da ” VITA PARROCCHIALE” – 11 marzo 2018
settimanale della parrocchia Sant Maria del Carmelo di via Terraglio

Il periodico parla molto poco delle attività parrocchiali per fornire invece notizie ricavate dalla stampa nazionale. A mo’ di esempio riporto “Periscopio cattolico” che parla della presenza numerica dei cattolici nel mondo, o “Schiavi del cellulare”, che riporta dati sull’uso di questo strumento di comunicazione.

Si ha la sensazione che il foglio sia redatto tutto dal parroco il quale, ogni settimana, trae dalla stampa qualche notizia. Una volta ancora avverto la necessità che una équipe di persone esperte di pastorale forniscano ai parroci testi tendenti alla nuova evangelizzazione.

don Armando

Periscopio cattolico

Alla fine del 2015 rappresenta quasi un miliardo e 300 milioni, ovvero il 17,7% della popolazione globale (7,2 miliardi di abitanti nel pianeta). E’ il primo dato che balza agli occhi tra quelli forniti dall’agenzia Fides della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli che ha elaborato le statistiche dell’Annuario statistico della Chiesa cattolica.

L’aumento dei cattolici interessa tutti i continenti, ad eccezione dell’Europa dove, pur crescendo gli abitanti, la percentuale si riduce al 39,9%. L’aumento è più deciso, come nel passato, in Africa e in America. Anche i sacerdoti e le religiose registrano tale andamento, con una diminuzione consistente in Europa. Globalmente si riducano anche i seminaristi maggiori, diocesani e religiosi.

La popolazione di religione cattolica è in America per il 63,6%; in Oceania per il 26,4%; in Africa per il 19,4%; in Asia per il 3,2%. (Tratto da periodico Portavoce n° 2 – marzo 2018)

Schiavi del cellulare ?

Ora nel mondo ci sono più telefonini che persone. Per la precisione, al termine del 2017, i cellulari in circolazione ammontano a circa 7,6 miliardi, superando di poco il 100% dell’intera popolazione del pianeta, compresi tutti quelli – non pochi – che abitano dove non c’è campo (è il bello delle statistiche). Se si considera che ogni giorno nascono 300 mila bambini e contemporaneamente vengono venduti 5 milioni di cellulari, be’, si capisce che la tendenza è destinata a consolidarsi. In Italia, del resto, siamo già avanti: facendo la media tra l’esigua minoranza di coloro che non hanno uno smartphone e gli esagerati che ne possiedono due o più, siamo il Paese con la più alta concentrazione di telefonini in Europa. Ma quante volte consultiamo il nostro cellulare durante una giornata? Non sia mai che ci perdiamo una notifica, un sms, un whatsapp, un like. Qui la scienza si divide: ci sono ricerche che dicono 46 volte, altre che giurano su 150 o addirittura 221. In ogni caso, tutti gli esperti concordano su un punto: abbiamo con il malefico oggetto un rapporto ossessivo – compulsivo. Una coppia su quattro (il 27%) litiga a causa del cellulare; un italiano su tre lo controlla nel bel mezzo della notte (per sapere che ore sono o verificare se è arrivato qualche messaggio). Non ce ne separiamo mai, neppure in bagno. E chi ha figli adolescenti conosce la punizione più terribile, quella definitiva: ti tolgo il telefonino fino a domani. Urla, strepiti, dolore, praticamente un’amputazione, senza anestesia. Ogni minuto vengono guardati più di 4 milioni di video su YouTube (66mila al secondo). E’ la semplice descrizione di una nuova schiavitù. Noi siamo gli schiavi; loro (i telefonini, chi li produce e i giganti del Web) i padroni. Il combinato disposto di telefonia mobile e social network offre grandi opportunità, ma l’abuso crea dipendenza e, alla lunga, fa male. Non sappiamo ancora quanto. Un buon proposito sarebbe quello di ridurne l’uso.

(Tratto da settimanale Oggi 30/12/2017)

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